
08/09/2014
ACCADDE OGGI: L’8 settembre 1664 una squadra navale Inglese guidata da Nicolls compare di fronte a New Amsterdam (Nieuw-Amsterdam in Olandese). Il governatore Peter Stuyvesant, non potendo contare su rinforzi, preferisce arrendersi che rischiare un cannoneggiamento e gli Inglesi prendono formalmente possesso di New Amsterdam, che ribattezzeranno New York in onore del Duca di York.
Nel 1625 Willem Verhulst, per conto della Compagnia delle Indie Occidentali, scelse l’isola di Manhattan come luogo ottimale per crearvi un insediamento permanente che consentisse di controllare il commercio delle pellicce lungo il corso del North River, che in seguito sarà chiamato Hudson, in onore di Henry Hudson che ne aveva esplorato il corso nel 1609. Nel 1626 Peter Minuit acquistò formalmente l’area su cui verrà edificata New Amsterdam dalla tribù algonchina dei Manhattan, da cui il nome dell’isola deriva. La piccola stazione commerciale, che all’inizio comprendeva solo poche case di legno che sorgevano attorno a strade non pavimentate e protette da una palizzata di tronchi spesso in rovina, crebbe fino a diventare la capitale della colonia di New Netherland che si estendeva lungo la valle dell’Hudson e comprendeva parte del New Jersey, Long Island e del Connecticut. Quando vi arrivano gli Inglesi la città contava almeno 354 case – secondo un censimento del 1660 – che si estendevano in file ordinate tra l’East River e l’Hudson. Molte erano ormai costruite in mattoni, i tetti sempre più spesso venivano ricoperti da tegole e alcune strade erano pavimentate. La città era retta da un borgomastro e un consiglio di mercanti, principalmente di origine Olandese, ne gestiva la vita commerciale e politica.
Nel 1673 per un breve periodo l’Olanda riconquistò la città e la ribattezzò temporaneamente New Orange. Il Trattato di Westminster del 1674 portò ad una conclusione delle guerre anglo-olandesi e con esso l’Olanda finì per cedere definitivamente New Amsterdam all’Inghilterra.
La popolazione di New Netherland contava circa 9.000 abitanti nel 1664 e si ritiene che un terzo di essi vivessero a New Amsterdam e nelle sue immediate vicinanze.
Già a partire dal 1646 un forte pluralismo linguistico caratterizzava la società locale A quel tempo almeno 18 lingue – i documenti ufficiali erano redatti in Olandese, Francese ed Inglese già prima dl 1664 – sono parlate a New Amsterdam, e gli abitanti comprendevano Olandesi, Inglesi, Irlandesi, Francesi, Fiamminghi, Valloni, Tedeschi, Danesi, Norvegesi, Italiani, Polacchi, Portoghesi, Boemi e Africani (di cui 375 liberi e 75 schiavi nel 1660).
Il primo Italiano di cui si ha notizia a New Amsterdam fu Pietro Cesare Alberti, veneziano immigratovi il 2 Giugno del 1635 all’età di 27 anni. Alberti, che aveva servito nella marina Olandese come marinaio e ufficiale, durante uno scalo tecnico decise di rimanere a New Amsterdam dove inizierà a coltivare tabacco. Legatosi in matrimonio a Judith Manje, appartenente ad una influente famiglia dell’aristocrazia Olandese, Alberti ebbe 7 figli e si integrò bene nella società locale. Scomparve probabilmente nel 1655, anno in cui un attacco indiano si abbatté nell’area di Brooklyn, dove sorgeva la sua fattoria. Da quel momento non si hanno più notizie né di lui né della moglie nei documenti ufficiali di New Amsterdam.
Alessandro Guardamagna