
22/12/2014
ACCADDE OGGI: Il 22 Dicembre 1975 il governo Austriaco consegnò una somma di circa 50 milioni di dollari come riscatto per la liberazione dei 70 ostaggi che un gruppo di terroristi filo-palestinesi aveva sequestrato il giorno precedente dopo aver fatto irruzione nella sede della conferenza OPEC a Vienna, e aver ucciso tre persone. Insieme al riscatto ai terroristi verrà dato anche un DC-9 delle Austrian Airlines con cui raggiungeranno Algeri. L’uomo che guidava il commando era conosciuto alle forze di polizia del mondo come Ilich Ramirez Sanchez, meglio noto col nome di Carlos lo Sciacallo.
Sanchez nasce in Venezuela nel 1949 da una famiglia di idee marxiste – il padre, avvocato, lo chiamerà Ilich ispirandosi al patronimico di Lenin – ed è stato coinvolto in lunga serie di attentati fra il 1973 e il 1994 compiuti fra le fila di gruppi rivoluzionari di estrema sinistra soprattutto in Europa.
Dopo aver frequentato verso la fine degli anni ’60 a Mosca l’università Patrice Lumumba dalla quale venne espulso, Carlos entrò a far parte del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. Nel dicembre 1973 sparò in pieno volto al presidente della nota catena Marks and Spencer, Joseph Edward Sieff, nella sua casa di Londra. L’uomo si salvò per puro caso.
L’anno successivo Carlos fece nuovamente parlare di sé quando prese in ostaggio l’ambasciatore Francese a Le Hague insieme a 10 persone e chiese il rilascio del terrorista giapponese Yutaka Furuya. Nel 1975, a Parigi, si rese responsabile dell’uccisione di un informatore dei servizi segreti francesi e di 2 agenti che si erano recati ad arrestarlo in rue Toullier. Per tali omicidi sarà processato e condannato in absentia nel 1992.
E’ sempre Carlos la mente dietro quattro attentati dinamitardi in Francia che all’inizio degli anni ‘80 causarono 11 vittime e più di 150 feriti: quello sul treno Capitole del 29 marzo 1982 (5 morti e 28 feriti); l’autobomba di Rue Marbeuf il 22 aprile 1982 (1 morto e 66 feriti); la bomba piazzata sul TGV “Le Valenciennes” a Marsiglia il 31 dicembre 1983 (3 morti e 9 feriti) e, lo stesso giorno, quella esplosa alla stazione Saint-Charles a Marsiglia (2 morti e 34 feriti). Una pista investigativa lo legava anche alla strage avvenuta Sabato 2 Agosto 1980 alla stazione di Bologna che causò la morte di 85 persone e il ferimento di altre 200.
Anche se mai indagato ufficialmente dalle autorità Italiane, Carlos venne interrogato relativamente all’attentato per il quale si dichiarò innocente, accusando non già i neofascisti condannati – “non si danno a dei coglioni quelle quantità di esplosivi, gli esplosivi dei militari, non è possibile…” commenterà in questo modo i fatti di Bologna in un’intervista telefonica ad un giornale Italiano nell’Aprile 2014 – ma la CIA, l’organizzazione paramilitare Gladio e il servizi segreti Israeliani del Mossad.
Finanziato alternativamente da Saddam Hussein e Moammar Gheddafi negli anni ’80, regimi presso i quali trovò anche asilo grazie alle contrapposizioni politiche derivanti dalla Guerra Fredda, Carlos è ritenuto responsabile di almeno 80 omicidi. Fu soprannominato “Lo Sciacallo” dai cronisti di The Guardian, quando una copia del romanzo Il giorno dello sciacallo (The Day of the Jackal, 1971) dello scrittore Inglese Frederick Forsyth fu trovata tra i suoi effetti personali. Nel romanzo di Forsyth l’assassino incaricato dell’assassinio di De Gaulle dal gruppo paramilitare OAS è di origine britannica e sebbene il libro trovato pare non appartenesse neppure a Carlos, alla fine il soprannome attribuitogli dalla stampa gli rimase.
Le sue gesta efferate finiranno per ispirare anche Robert Ludlum.
A mettere fine alla sua latitanza e alla scia di crimini commessi da Carlos saranno gli uomini dei servizi segreti francesi che lo arrestarono a Khartoum in Sudan, il 14 Agosto 1994. Dopo la cattura, avvenuta in circostanze pubblicamente mai del tutto chiarite, l’uomo sarà fatto uscire dallo stato in incognito poiché non esisteva un trattato di estradizione fra Sudan e Francia.
Convertitosi all’Islam e vicino alle posizioni di Al-Qaeda, processato e condannato altre due volte nel 1997 e 2011, quello che è stato uno dei più pericolosi terroristi politici del XX secolo sta scontando l’ergastolo in un carcere di massima sicurezza in Francia. Alla lettura della sentenza nel 1997 che confermava il verdetto del 1992, Carlos ha alzato il pugno chiuso e rivolgendosi con fare beffardo e provocatore alla corte ha gridato: “Viva la rivoluzione!”.
Alessandro Guardamagna