
25/06/2015
h.17.10
La vicenda relativa al programma di concerti Parma and stars che prenderanno il via il prossimo 2 luglio in piazza Duomo era partita male ed è finita peggio, con l’assessore Cristiano Casa che, novello Marchese del Grillo, ci dice sostanzialmente “io so’ io e voi…”.
Il fatto che si sia indetta una conferenza stampa per spiegare che, essendo il regolamento comunale non chiaro in merito alle deroghe sul numero e la continuità della rappresentazioni, si è deciso di fare come meglio aggrada assomiglia a una vera e propria beffa.
A parte il fatto che in questi tre anni si sono riscritti decine di regolamenti ed eventualmente si poteva rivedere anche questo specifico, a me non sembra proprio che il fatto che non siano presenti criteri perentori significhi che si possano fare qualunque numero di concerti per qualsiasi numero di giorni consecutivi, che per altro sono ben sei tra il 21 e il 26 luglio.
Io davvero non ho nulla contro una manifestazione di cui non ho certo intenzione di contestare la qualità, però sono allergico alle bugie e non tollero il venire meno delle regole quando fa comodo. E in questa vicenda ho visto troppo di entrambi. A cominciare dal puerile scarica barile su chi avesse richiesto di svolgere gli eventi in piazza Duomo. Non è stato il Comune, non è stata Ascom e oggi scopriamo che anche l’organizzatore, Iko, non ha nulla a che fare con questa richiesta visto che la sua responsabile delle relazioni esterne ci ha spiegato che “Tutti ci hanno chiesto piazza Duomo: commercianti, associazioni, cittadini”.
Quindi? Esiste una petizione di cittadini che chiedono a gran voce di andare in piazza Duomo? Mistero. Poi la vergognosa vicenda del parere di Arpa, ignorato, anzi denigrato fino al punto di ridurlo a un non-parere. Infine la decisione che rappresenta la ciliegina sulla torta: è il regolamento a non essere chiaro quindi facciamo come ci pare.
Insomma, una gestione del problema priva di alcuna coerenza e buon senso che fa del piegare le regole a proprio vantaggio il proprio punto d’arrivo.
Il Comune di Parma che ho in mente io dovrebbe fare dell’essere arbitro sopra le parti il proprio credo inderogabile, ma evidentemente l’assessore Casa ha idee diverse su come si debba amministrare una città con trasparenza e capacità d’inclusione.
Roberto Ghiretti
Parma Unita