“Chi stronca una vita non deve rimanere impunito”

SMA MODENA

25/06/2013
h.17.40

Un’altra vita quella del giovane parmigiano Alessandro Mari è stata spezzata da delinquenti al volante drogati o ubriachi.
A leggere le cronache quotidiane sembra di scorrere un bollettino di guerra, uno stillicidio continuo e apparentemente inarrestabile di morti, feriti ed incidenti che insanguinano le strade italiane, uccidendo innocenti e inconsapevoli, “colpevoli” solo di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Spesso i responsabili di questi incidenti risultano sotto l’effetto di alcool e droghe, e scalpore e rabbia destano nell’opinione pubblica l’apprendere che – in base alla legislazione vigente – il responsabile in attesa del processo può addirittura non trascorrere neppure una notte in carcere, anche quando la sua colpevolezza appaia evidente oltre ogni ragionevole dubbio.
Se una persona si mette alla guida di un veicolo, nonostante l’assunzione di alcool o droghe, accetta il rischio di provocare un incidente stradale, che potrebbe anche determinare la morte di chi, senza colpa, si trova sulla strada percorsa dall’investitore.
Non si può più accettare che chi stronca la vita altrui rimanga sostanzialmente impunito.
Occorre introdurre nel sistema penale nuove specifiche figure di reato, quali l’omicidio, le lesioni e il danneggiamento conseguenti alla guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti, con pene severissime, non solo nel caso della morte della persona offesa, ma anche per le lesioni personali o per la messa in pericolo della pubblica incolumità.
La Destra Storace ha presentato una legge di iniziativa popolare che speriamo venga al più presto approvata : “chiunque, in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, provochi un incidente mortale, dovrà essere condannato ad una pena non inferiore a 10 anni di reclusione, pena che dovrà essere aumentata da un terzo alla metà, nel caso in cui la vittima sia un minore, una donna in stato di gravidanza, una persona in stato di deficienza psichica o motoria. A non meno di 21 anni di reclusione dovrà essere condannato chi, provocando l’incidente stradale, ha causato la morte di più persone”.
La previsione di pene molto più severe determina due importanti conseguenze: potrà applicarsi la misura della custodia cautelare in carcere, ricorrendo concretamente il pericolo di reiterazione del reato, e non potrà più essere concessa la sospensione condizionale della pena.
Niente restituirà ai loro cari le vittime innocenti dello sciagurato comportamento di un conducente ubriaco o drogato, che però pagherà in maniera esemplare per quello che ha fatto e sarà inoltre un valido deterrente.

Mario Bertoli
Pres. Prov. La Destra Storace di Parma

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