Questi i gioiellini ereditati dal mio assessorato…

SMA MODENA
lodi1

01/01/2015
h.18.00

La risposta dell’assessore ai servizi sociali del Comune di Parma Laura Rossi al consigliere dell’Udc Giuseppe Pellacini (leggi), ex assessore comunale dell’Amministrazione Vignali.

Caro Consigliere Pellacini,
come ho già avuto modo di ripetere più volte, non ho mai criticato le scelte fatte da Lei e dalle Amministrazioni precedenti nella direzione di investire in Edilizia Residenziale Sociale al fine di creare alloggi a canoni calmierati per chi ha redditi medio–bassi. Si tratta di una buona politica, innovativa e utile che, peraltro, sto portando avanti con convinzione.
Quello che mi permetto di contestare e criticare sono le modalità di realizzazione di tutto ciò: esagerate, spropositate e smodate con investimenti enormi che Parma (e le Società Partecipate create ad hoc per arginare gli ostacoli di finanza pubblica) non poteva permettersi.
Contesto la mancanza di visione realistica rispetto all’indebitamento eccessivo, alla sottovalutazione dei limiti imposti dal patto di stabilità, alla leggerezza di certi piani finanziari che non avrebbero retto neanche in condizioni economiche idilliache, ma fatti comunque sapendo di una crisi economica in arrivo e già in atto dal 2007.
Risultati di tutto ciò in estrema sintesi:
1. PARMABITARE: siamo partiti con due cantieri bloccati dal marzo 2011, al 30% di avanzamento lavori, per impossibilità di copertura finanziaria degli investimenti. L’Amministrazione Pizzarotti ha deciso l’uscita dalle quote di ParmaAbitare con contestuale subentro di Acer che, con Piano Straordinario pluriennale, ha riavviato i cantieri bloccati (in consegna primavera/estate 2015) con riconversione dei 24 alloggi da Edilizia Residenziale Sociale ad Edilizia Residenziale Pubblica. Costo dell’operazione, inclusa la riconversione degli alloggi di Vicomero, € 6.190.000,00di cui € 1.500.000,00 a carico del Bilancio comunale e il restante a carico di Acer attraverso il monte canoni dell’ERP.
2. CASADESSO: società in dissesto finanziario con cantiere bloccato dal 2011 e un soccorso alla gestione da parte del Comune di Parma con pagamento canoni e spese di più di metà alloggi ( € 315.000 annui) oltre a un esposto della società EdilGeco e morosità crescenti di mese in mese con aggravio continuo del dissesto.
Questo è il gioiellino di società arrivato in eredità al mio assessorato.
Le soluzioni proposte dalla nostra Amministrazione sono state anche in questo caso impegnative: la società è stata messa in liquidazione con stanziamento da parte del Comune di Parma di circa € 1.000.000 per completare il cantiere e poter successivamente far subentrare ACER alla gestione degli alloggi come Edilizia Residenziale Sociale.
Queste operazioni hanno significato 2 anni di atti, incontri, trattative per “riparare i danni”, ma ne siamo usciti con più alloggi ERP e completando quegli investimenti che forse avrebbero potuto essere più gradualizzati e affrontati con la responsabilità di chi è responsabile del denaro pubblico.
Ultima riflessione in relazione al Parma Social House, che è una sfida importante, innovativa e all’avanguardia, sono contenta di poter avere questo progetto da portare avanti con lo sguardo attento dell’Italia tutta.
Ma anche qui, permettetemi, era proprio necessario azzardare un investimento così imponente? 852 alloggi, 7 aree di cantiere, € 18.000.000,00 anticipati dal Comune di Parma nel 2010/2011 tramite STT (si indebitava la Società cuscinetto che tutti i sogni rendeva possibili).
Con 18.000.000,00 di Euro si sarebbero potuti costruire un numero di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica che avrebbe dato risposta allo scorrimento della graduatoria e alle tante famiglie in attesa e costrette ad alloggi di emergenza. Non poteva bastare investire la metà delle risorse per sperimentare un progetto innovativo?
Una politica di investimenti più saggia e di buon senso negli anni passati ci permetterebbe adesso di affrontare i tagli del governo con meno affanno e di sostenere più facilmente i servizi essenziali per le persone.
In un mondo normale, in un Paese normale, chi ha creato gioielli pari ai suoi disastri finanziari dovrebbe avere la dignità di non spingersi ad insegnare a chi cerca di riparare i danni creati.
In un Paese normale certe classi politiche non si sarebbero neppure ripresentate alle elezioni…

Laura Rossi
Assessore al Welfare del Comune di Parma

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