Fondi E-R, chiesto rinvio a giudizio per 16 esponenti PD

SMA MODENA

04/05/2015
h.17.30

La Procura di Bologna ha inoltrato al Gip richieste di rinvio a giudizio per 16 consiglieri regionali del gruppo Pd, per i rimborsi tra giugno 2010 e dicembre 2011. Rispetto agli avvisi di fine indagine di novembre ci sono state due richieste di archiviazione, per il riconfermato in consiglio Antonio Mumolo e per Paola Marani. Tra i destinatari della richiesta di processo c’è anche il deputato Matteo Richetti e i parmigiani Roberto Garbi e Gabriele Ferrari.
Le richieste sono state firmate dai Pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari, che hanno coordinato il lavoro della Gdf, e vistate dal procuratore aggiunto Valter Giovannini. Sono confermati gli importi di spesa contestati negli avvisi di fine indagine per peculato, in tutto 42 e che tra l’altro avevano riguardato consiglieri di tutti i gruppi, dopo un’inchiesta durata due anni. L’unica posizione che in precedenza era stata stralciata e poi archiviata era stata quella di Stefano Bonaccini che, prima delle elezioni da cui sarebbe risultato presidente della Regione, chiese e ottenne di farsi interrogare dai Pm.
Prima delle posizioni dei consiglieri del Pd erano state definite con richieste di rinvio a giudizio tutte le altre – in alcuni casi con udienze preliminari giá iniziate – eccetto quelle degli undici indagati Pdl, per i quali la decisione dovrebbe essere imminente.
Tra i Pd che andranno davanti al giudice dell’udienza preliminare c’è l’ex capogruppo Marco Monari, cui erano contestate spese per 940mila euro e che si dimise in corso di indagine, Rita Moriconi, tra i cui rimborsi emerse anche una fattura di un sexy shop (poi rivendicata da un suo collaboratore, che disse di aver fatto l’acquisto per un regalo di compleanno ad un amico all’insaputa della consigliera), l’attuale eurodeputato Damiano Zoffoli e l’ex assessore regionale Luciano Vecchi. Per Marani e Mumolo gli inquirenti hanno ritenuto convincenti le giustificazioni e le documentazioni fornite per dimostrare l’inerenza delle spese fatte con l’attività da consigliere, rispettivamente per 3mila e 6mila euro.

Bonaccini: “Fiducia, tempi rapidi se possibile”
“Pieno rispetto del lavoro che i giudici fanno, se possibile poterlo fare in un tempo breve”. E’ questo il commento del presidente della Regine Emilia-Romagna, Stafano Bonaccini, alla notizia delle richieste di rinvio a giudizio per 16 consiglieri Pd della scorsa legislatura, nell’ambito dell’inchiesta sulle spese dei gruppi assembleari.
Bonaccini – anche lui in un primo tempo tra gli indagati ma la cui posizione era stata stralciata prima delle elezioni e archiviata – ha spiegato a margine della conferenza stampa di presentazione dei Campionati nazionali universitari, di non essere a conoscenza delle richieste dei Pm: “Ma sapete – ha detto ai cronisti – come mi son sempre comportato in tutte le questioni che riguardino chiunque che attengono alla sfera giudiziaria: sempre grande e pieno rispetto del ruolo dei magistrati, dei giudici che devono fare il loro lavoro e c’è da augurarsi che lo facciano nel tempo più celere possibile, nell’interesse di tutti”. Il presidente ha quindi aggiunto che “ci sarà modo per i consiglieri coinvolti di potersi difendere, non ho dubbi che saranno in grado di dimostrare la liceità dei loro comportamenti”.

Richetti: “Archiviati casi identici a mio”
“Per casi assolutamente identici è stata chiesta l’archiviazione. La mia situazione, dove non esistono spese ‘anomale’ o riguardanti tipologie non consentite, ma anzi, tutte regolarmente autorizzate e rendicontate, viene messa nel calderone generale”. E’ il commento del deputato Pd Matteo Richetti alla richiesta di rinvio a giudizio per le spese dei gruppi regionali.
“Adesso – ha detto – si va davanti ad un giudice, che stabilirà dove sta la verità. E io sono molto, molto tranquillo”. (Ansa)