Il 1° dicembre è la Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids

SMA MODENA
lodi1

28/11/2013
h.17.10


In occasione della Giornata mondiale per la lotta contro l’AIDS, che si celebra il 1° dicembre, le due Aziende sanitarie di Parma – Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria – partecipano alla campagna regionale d’informazione sull’AIDS, promuovendo il Test Day, l’iniziativa coordinata dalle Commissioni AIDS delle Aziende Sanitarie dell’Area Vasta Emilia Nord, finalizzata alla promozione del test HIV (in forma anonima e gratuita) nella popolazione giovane adulta. 
Il rapporto 2012 diffuso dalla Regione Emilia-Romagna conferma che la modalità di trasmissione principale del virus è quella sessuale e che c’è ancora poca consapevolezza sul fatto che una diagnosi tardiva non permette di accedere tempestivamente alle opportune terapie antiretrovirali, che potrebbero dunque essere meno efficaci: l’85,8% delle persone con Hiv residenti in Emilia-Romagna ha contratto il virus attraverso rapporti sessuali non protetti e quasi la metà, il 49,9%, lo ha scoperto quando la malattia era già a uno stadio avanzato.
Per fornire informazioni e colloqui personalizzati sull’AIDS e le malattie trasmissibili sessualmente, sabato 30 novembre dalle 9 alle 12.30 i medici e gli infermieri dell’unità operativa di Malattie infettive ed Epatologia dell’Ospedale Maggiore saranno in piazza Garibaldi a Parma per fornire informazioni e colloqui personalizzati sull’AIDS e le malattie trasmissibili sessualmente. Per coloro che lo richiedono, sarà possibile effettuare il test per l’infezione HIV nel presidio mobile fornito dalla Croce Rossa Italiana. Il risultato potrà essere ritirato martedì 3 dicembre presso l’ambulatorio dedicato del reparto, al secondo piano della Torre delle Medicine.
Nella stessa giornata, anche a Fidenza si svolgerà il Test Day: dalle  9 alle 12 gli infermieri del Servizio ADMA (Assistenza Domiciliare ai Malati di Aids) dell’AUSL di Parma e un medico infettivologo saranno disponibili all’Ambulatorio Condivisione Medica in Via Bacchini Benedetto 18, per eseguire il test HIV. La provetta sarà dotata di codice identificativo che servirà per il ritiro dell’esito. Sarà sufficiente presentarsi senza prenotazione. Un infermiere eseguirà il prelievo. Il risultato del test potrà essere ritirato successivamente agli ambulatori della unità operativa di Medicina Interna dell’Ospedale di Vaio.
Inoltre, all’interno dell’Ambulatorio di Condivisione Medica e nelle vie del centro di Fidenza sarà distribuito materiale informativo sulle malattie che si trasmettono sessualmente e sui servizi di prevenzione, diagnosi e cura presenti a Parma e provincia.
Per saperne di più è disponibile il numero verde regionale 800 856080, uno strumento specifico a disposizione dei cittadini che permette di ricevere informazione e prenotare l’esame dell’HIV in forma completamente anonima e gratuita, rispondendo alla esigenza di molti di mantenere totale riservatezza. La linea telefonica è attiva dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18 e il lunedì anche dalle 9 alle 12. E’ possibile inoltre prenotare l’esame direttamente presso l’unità operativa di Malattie infettive ed Epatologia dell’Ospedale Maggiore, telefonando al numero 0521.702270.

___

L’85,8% delle persone con Hiv residenti in Emilia-Romagna ha contratto il virus attraverso rapporti sessuali non protetti e quasi la metà, il 49,9%, lo ha scoperto quando la malattia era già a uno stadio avanzato. In occasione della Giornata mondiale per la lotta all’AIDS, domenica 1 dicembre, ecco alcuni dati del rapporto della Regione aggiornato a fine 2012, da cui emerge che il numero dei nuovi casi di persone sieropositive residenti in Emilia-Romagna è in linea con quello del 2011 (362 contro 359) e inferiore agli anni precedenti (erano 388 nel 2010, 418 nel 2009); sono in diminuzione anche le nuove diagnosi di AIDS. Nonostante questi dati positivi, dal rapporto risulta come la modalità di trasmissione principale sia quella sessuale e come ci sia poca consapevolezza sul fatto che una diagnosi tardiva non permette di accedere tempestivamente alle opportune terapie antiretrovirali che potrebbero dunque essere meno efficaci.
Informazione e prevenzione sono dunque importantissime. Su questo punto la Regione, con il Servizio sanitario regionale, è impegnata da anni, garantendo il test Hiv gratuito e in anonimato e promuovendo interventi educativi sulla sessualità/affettività. Per la Giornata mondiale dell’1 dicembre tante le iniziative promosse in tutta la regione da Aziende sanitarie, associazioni di volontariato, enti locali. Tra le iniziative, ci sono i test day organizzati sabato 30 novembre nelle piazze di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e in molte altre città della regione (a Bologna e a Modena anche domenica 1 dicembre) : infermieri professionali, medici e volontari sono disponibili per eseguire il test Hiv (un semplice prelievo di sangue) e per chiarire ogni dubbio sull’infezione Hiv e sull’Aids. E’ sufficiente presentarsi senza prenotazione e un operatore eseguirà il prelievo: la provetta sarà dotata di codice identificativo anonimo che servirà per ritirare l’esito nella struttura sanitaria indicata. Le Aziende Usl di Forlì e Cesena organizzano per domenica 1 dicembre un’iniziativa comune: l’apertura degli ambulatori di malattie infettive nei due ospedali (Morgagni-Pierantoni e Bufalini), dalle 8.30 alle 12.30, per effettuare il test Hiv, offrire consulenze e informazioni.
La Regione, a sostegno di queste iniziative, rilancia il messaggio della campagna informativa e di sensibilizzazione, “In una storia d’amore la tua storia ti accompagna sempre. Tieni fuori l’Aids”, “Usa il preservativo. Se hai avuto rapporti non protetti fai il test Hiv”. Nel manifesto sono riportati i riferimenti a disposizione dei cittadini per avere informazioni sulla malattia, sulle modalità di prevenzione, per effettuare il test Hiv gratuito: il telefono verde AIDS 800 856080, gestito dall’Azienda Usl di Bologna per tutto il Servizio sanitario regionale (dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18; il lunedì anche dalle 9 alle 12); il sito internet www.helpaids.it, che offre anche consulenze in anonimato, a cui risponde una risponde un’équipe di infettivologi, psicologi, ginecologi e ostetriche, ed è gestito dalle Aziende sanitarie di Modena per tutto il Servizio sanitario regionale. Nel sito “Helpaids” è possibile scaricare l’applicazione per smartphone e tablet che consente di cercare gli ambulatori più vicini per fare il test Hiv e offre la possibilità di avere consulenze sulla malattia. Su Helpaids e sul portale web del Servizio sanitario regionale www.saluter.it l’elenco delle iniziative organizzate per la Giornata mondiale contro l’Hiv/Aids.
I dati Hiv/Aids in Emilia-Romagna al 31 dicembre 2012
Nel 2012 le nuove diagnosi di infezione da Hiv tra le persone residenti in Emilia-Romagna sono state 362, pari a 8,1 casi ogni centomila abitanti. Il dato medio annuo del periodo 2006-2012, preso in esame nel rapporto curato dal Servizio sanità pubblica della Regione e più stabile, è di 8,9 nuove diagnosi ogni 100.000 abitanti. In termini assoluti, il dato non è mai stato inferiore a 359 nuove diagnosi di Hiv all’anno.
Le caratteristiche prevalenti della persona sieropositiva, sempre nel periodo 2006-2012: maschio (il 72,5% dei casi), di età tra 30 e 39 anni (34,5%), di nazionalità italiana (70,7%). Il rapporto maschi femmine è di 2,6 maschi sieropositivi ogni donna. La modalità di trasmissione principale si conferma essere quella sessuale: nei sette anni di osservazione ha raggiunto l’85,8% di tutte le diagnosi di Hiv e il 55% è dovuto a rapporti eterosessuali (30,8% omosessuali o bisessuali). La percezione del rischio tra le persone positive all’Hiv che hanno contratto l’infezione attraverso rapporti eterosessuali è molto bassa: solo il 15,6% l’ha dichiarata come motivazione di esecuzione del test. Considerando tutte le diagnosi di Hiv, la percezione del rischio è stata indicata come motivo del test nel 23,6% dei casi, nel 48,3% dei casi per sospetta patologia correlata all’Hiv o per sospetta malattia a trasmissione sessuale.
Nel 2012 l’età mediana delle persone al momento della diagnosi è 39 anni (era 37 anni nel 2006). Nel periodo 2006-2012 la fascia di età prevalente al momento della diagnosi negli uomini è 30-49 anni (63,7%), nelle donne è 20-39 (62,4%). Le donne che hanno scoperto la sieropositività durante la gravidanza sono il 18,8% del totale dei casi femminili. Gli stranieri sieropositivi sono il 29,3%.
Le persone che giungono tardi alla diagnosi di infezione da Hiv, ovvero con AIDS conclamato e/o con il sistema immunitario fortemente danneggiato (denominati Late Presenters), sono il 49,9% di tutte le diagnosi Hiv nel periodo 2006-2012, mentre a livello nazionale tale proporzione è maggiore attestandosi nel 2012 al 56,8%.
Per quanto riguarda l’AIDS, nel 2012 i nuovi casi in Emilia-Romagna sono stati 78, un dato che può essere sottostimato per il ritardo di notifica, il tempo che intercorre tra la data di diagnosi e il momento in cui la segnalazione perviene al Servizio Sanità pubblica della Regione e al Centro Operativo AIDS (Coa) dell’Istituto superiore di sanità, (nel 2011 i nuovi casi erano stati 90). Il tasso di incidenza biennale 2011-2012, più stabile, registra comunque una tendenza alla diminuzione delle diagnosi: 1,9 casi di AIDS ogni centomila abitanti.
Risulta sempre costante il divario tra i due sessi (2,9 maschi ogni femmina). L’età mediana della diagnosi corrisponde a 40 anni nelle donne e 48 anni negli uomini. Quasi una persona su due al momento della diagnosi di AIDS non sa di essere sieropositiva: il 48% dei casi totali. Nel confronto nazionale, l’Emilia-Romagna nel 2012 risulta al quinto posto per tasso di incidenza annuale, calcolato in base ai casi notificati nel 2012 e quindi diagnosticati anche negli anni precedenti, (pari a 2,1 casi ogni centomila abitanti), dopo Liguria, Veneto, Lombardia e Toscana.