Il volontariato nel Carcere di Parma

SMA MODENA
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06/01/2015

“Il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale” del Comune di Parma, Roberto Cavalieri, ha prodotto un’anteprima del “Rapporto delle attività dell’anno 2014” relativo al Carcere di Parma di via Burla. Entro gennaio 2015 consegnerà il rapporto definitivo.
ParmaDaily approfondirà con una serie di articoli la situazione dell’Istituto penitenziario di Parma così come presentata dal Garante Cavalieri (leggi primo articolo su tipologia di detenuti, provenienze, presenze, lavoro intramurario ed extramurario; leggi secondo articolo sulle risorse umane nel carcere di Parma).

Il volontariato nel Carcere di Parma

Il volontariato penitenziario normalmente rappresenta una componente maggioritaria della Comunità esterna al carcere che accede in un penitenziario per operare in coordinamento con la direzione e l’area pedagogica dell’amministrazione. A questi si aggiungono, con operatività però differenti, gli operatori di organizzazioni non profit, profit o enti pubblici che agiscono con una remunerazione all’interno di una presenza lavorativa (scuole, enti di formazione, aziende esterne, etc.).
Per quanto riguarda la realtà di Parma dall’analisi delle persone della Comunità esterna che hanno accesso al carcere lo stato a marzo è risultato essere:

Associazione “PER RICOMINCIARE”. Nata nel 1992 accoglie gratuitamente i detenuti e le loro famiglie in permesso o licenza premio, in gravi condizioni economiche, mettendo a loro disposizione generi di prima necessità. La finalità dell’associazione è “il recupero umano e sociale dei detenuti e delle loro famiglie durante e dopo l’espiazione della pena”, “sensibilizzare il mondo politico, sindacale e amministrativo ai problemi del carcere”, “intervenire presso le istituzioni con finalità assistenziali, sollecitando il rendimento lavorativo”. Gestisce due strutture per l’accoglienza gratuita dei detenuti e dei loro familiari: Il Focolare (Borgo Pipa, 5, accoglienza per i familiari dei detenuti) e Il Samaritano (Via dei Mercati, 14, accoglienza familiari e detenuti). Presso il carcere l’associazione è impegnata nell’accoglienza e il sostegno alle famiglie con un “Laboratorio Gioco” destinato ai bambini e alcuni appartamenti in città per ospitare persone in permesso premio e i ragazzi che si recano in visita e colloqui con i congiunti detenuti.

ACLI. L’intervento di questa organizzazione è finalizzata al mantenimento dei diritti di accesso alle misure di sostegno al reddito come l’indennità di disoccupazione, gli assegni familiari, il riconoscimento dell’invalidità civile, le domande di pensione.

CARITAS PARMENSE. Fondata nel 1971 ha un proprio gruppo di volontari che si dedica nello specifico alla assistenza dei detenuti sia con interventi all’interno del carcere che nel territorio aprendo i propri servizi all’assistenza delle persone provenienti da percorsi penali.

ASSOCIAZIONE SAN CRISTOFORO. L’associazione nasce nel 2003 e adotta quale slogan “un pezzo di strada insieme” prefiggendosi di aiutare concretamente persone che vivono situazioni di precarietà e di difficoltà nell’integrazione nel tessuto sociale. Si avvale di una équipe formata da operatori qualificati e volontari. Molte delle persone in carico sono segnalate dai servizi sociali e sanitari del territorio di Parma e provincia. Gestisce quattordici “case famiglia” situale nel quartiere Cittadella. Le persone, e tra queste anche persone provenienti da percorsi penali, che beneficiano di un periodo di accoglienza all’interno del Progetto “San Cristoforo”, sono aiutate nello sviluppare la propria crescita autonoma attraverso nuove risorse relazionali, consolidamento di una attività lavorativa con un adeguato ingresso economico, individuazione di una prospettiva abitativa propria, e, dove possibile, ricostruzione e stabilizzazione di legami significativi anche con le proprie famiglie.

RETE CARCERE. Si tratta di una neo nata associazione che ha raccolto realtà già esistenti nel territorio e che già operano a favore dei detenuti e volontari penitenziari non appartenenti ad organismi specifici. Nel corso dell’anno il Centro servizi per il volontariato di Parma ha organizzato un corso di formazione sui diritti delle persone detenute e le norme che disciplinato il carcere anche favore in un certo numero di neo volontari che si stanno avvicinando alla realtà penitenziaria. Ad oggi non sia notizia del riconoscimento da parte dell’Amministrazione penitenziaria dell’autorizzazione all’accesso al carcere per questi nuovi volontari.

Nuove realtà. Di recente attività sono le azioni promosse dalla Cooperativa sociale Sirio, storicamente la prima vera realtà nata a Parma con finalità inclusive e lavorative destinate a persone provenienti dall’Area penale, che in collaborazione con l’Associazione culturale Koniki e la Fondazione Mario Tommasini ha promosso una serie di iniziative, non solo all’interno del carcere ma anche nel tessuto sociale cittadino attraverso il coinvolgimento di alcune scuole superiori, finalizzate alla sensibilizzazione sul tema carcere e diritti dei detenuti e alla realtà dei detenuti sottoposti ai regimi di Alta sicurezza e al tema dell’ergastolo ostativo. Le iniziative hanno anche portato alla scrittura di un soggetto che è stato alla base della produzione di un cortometraggio realizzato da studenti del locale Liceo d’Arte Toschi.

PrD