“L’Italia non ha nessun interesse a combattere in Libia contro l’Isis”

SMA MODENA

14/02/2015

Sono dichiarazioni deliranti quelle del ministro Gentiloni che, con irresponsabile faciloneria, annuncia l’imminente ingresso dell’Italia nella guerra in Libia.
Una guerra per la quale il nostro Paese non ha alcun interesse a parteciparvi, se non per obbedire servizievolmente ai “signori della guerra”, primi fra tutti gli americani, i quali hanno prima armato e finanziato i fondamentalisti dell’Isis e ora non sanno più come risolvere il problema che essi stessi hanno creato. Se per Gentiloni “l’Italia è pronta a combattere”, è evidente l’incosistenza di questi politici che si reputano democratici sempre e solo a parole e che erano pronti a difendere la Costituzione solo quando faceva comodo per il solo Berlusconi.
Gentiloni se fosse onesto e serio, dovrebbe ricordarsi che per essere alla giuda del ministero che rappresenta, ha giurato sulla Costituzione, la quale nel suo articolo 11 “ripudia la guerra”, per cui non esiste alcun motivo valido per il quale oggi l’Italia dichiari guerra tanto alla Libia, quanto alla Russia. Per cui se Gentiloni non è in grado di rispettare il giuramento sulla prima legge del nostro Stato democratico, risorto dopo il fascismo, rassegni le dimissioni.
Oppure renda davvero un servizio utile al Paese e si assuma la responsabilità di frapporsi tra il nostro Paese che ha ben altri problemi da risolvere piuttosto che buttare milioni di euro in una guerra e la guerra stessa.

Alessandro Fontanesi
Partito Comunista d’Italia