
22/01/2015
E’ stato un consiglio comunale monotematico molto teso quello di ieri sera a Fidenza sul fallimento della cooperativa di abitazioni Di Vittorio.
Il primo ad intervenire è stato il dirigente all’urbanistica Gilioli che ha illustrato la normativa di riferimento a cui erano assoggettate le attività della Di Vittorio che dal 1970 ad oggi ha realizzato a Fidenza 271 alloggi a proprietà indivisa “per consentire l’accesso alla casa anche ai ceti meno abbienti ricevendo contributi pubblici”.
Cosa cambia adesso per gli inquilini assegnatari degli alloggi? Se subentrerà nei mutui residui e diventerà proprietario degli immobili (così come previsto dalla legge), sarà il Comune di Fidenza ad incassare gli affitti. Gli inquilini rimarranno nelle case ad un canone di locazione che sarà ricalcolato ma che non potrà superare quanto previsto dalle Convenzioni all’epoca stipulate.
E’ poi intervenuto il sindaco Massari che ha ricordato gli sforzi del Comune di Fidenza per trovare, insieme agli altri sindaci del territorio coinvolti, una soluzione che garantisse il più possibile tanto gli inquilini quanto i soci che hanno prestato i loro soldi quanto gli altri creditori: “Su questa vicenda si sta dicendo tutto e il contrario di tutto, tanti delle minoranza ne parlano come fossero al bar… salvo poi, quando in dicembre venne convocata una Commissione sull’argomento, partecipare in pochi. Rifiuto l’idea che taluni stanno diffondendo di una Fidenza come Corleone. Ciò offende i fidentini. Adesso sono tutti a sparare ad alzo zero ma ricordo che il consigliere comunale di minoranza Rigoni scriveva nei suoi comunicati che “adesso dobbiamo tutti impegnarci al fianco del nuovo Cda della Di Vittorio” (ndr il consigliere Rigoni ha confermato). A nostro avviso, e all’epoca la pensava così anche Rigoni, il concordato avrebbe potuto offrire maggiori garanzie ma il Tribunale lo ha respinto. Quando sarà aperto un processo e accertate delle responsabilità, il Comune di Fidenza si costituirà parte civile per tutelare gli interessi dei cittadini di Fidenza. Ma i processi li fa la magistratura, non i politici.
In questa sede voglio smentire tutte le voci che sono state messe in giro ad arte sul conto mio e della mia famiglia, in città e in Rete: io mi sono dimesso dal Cda della Di Vittorio Indivisa nel 2006 (ndr: i fatti contestati sono imputati al Gruppo Di Vittorio e Polis Spa in data successiva. Si legge nelle conclusioni della relazione del Tribunale che “emerge come il dissesto sia diretta conseguenza di iniziative e decisioni assunte dall’organo amministrativo nel periodo 2008-2013”). Non ho mai lavorato come tecnico per la Di Vittorio, né io né alcun mio famigliare hanno dato soldi alla Di Vittorio come prestito sociale, non ho mai invitato alcuno a portare o ritirare i propri risparmi dalla Di Vittorio”. Lo interrompe il consigliere di minoranza Rigoni: “Ma perchè sindaco ci viene a dire queste cose, noi non l’abbiamo mai attaccata a riguardo…”.
Anche la consigliera di opposizione Francesca Gambarini non cita responsabilità specifiche di Massari ma gli attribuisce “responsabilità politiche” per la speculazione edilizia che si è vista in questi anni a Fidenza: “Adesso non devono pagare i fidentini le colpe di chi dentro la Di Vittorio si è macchiato di “frodi”, “mancanza di informazione ai soci”, gestione del prestito sociale contro la legge. E poi trovo del tutto inopportuna la nomina a curatore fallimentare del dott. Ragone, già revisore del Comune di Fidenza e mandatario elettorale di Bernazzoli. Uno nelle sue condizioni non avrebbe neppure dovuto accettare l’incarico offertogli dal Tribunale. La Di Vittorio è una vicenda tutta targata Pd”.
Il consigliere comunale del Pd Davide Rastelli ha evidenziato che negli ultimi anni si è verificata una grossa vicinanza tra la Di Vittorio e Forza Italia, a partire da alcuni progetti discutibili e contestati realizzati nel Comune di Parma e il faraonico progetto della Città del Cibo. Brutte operazioni hanno visto protagonista la società Polis.
Il sindaco Massari ha reso noto che il Consiglio comunale di Fidenza tornerà più volte a riunirsi per discutere e deliberare su questa materia per quanto sarà di sua competenza.
AM