30/06/2013
La risposta al no del comune di Parma si è fatta attendere una manciata di ore.
L’inceneritore di Ugozzolo è stato acceso dal gestore nonostante il rigetto dell’istanza presentata il giorno precedente.
Nuova governance di Iren, nuove leve al comando, nuovi ordini di attacco.
Contro ogni indirizzo di buon senso il camino di Parma ha avviato la fase di esercizio provvisorio motu proprio, senza attendere alcun nulla osta da parte del Comune che lo ospita.
Che fine ha fatto la diffida della Provincia dopo il disastroso pre avvio di aprile? Il gestore ha risposto alle prescrizioni? Sarà possibile averne notizia? O siamo solo dei polmoni cavia a cui fare respirare la violetta di Parma di strada della Lupa?
Dal punto di vista dei cittadini è una atto di imperio che non può che preoccupare davanti ai lunghi anni di emissioni che ci aspettano dinnanzi.
Ciò sembra dimostrarci che la macchina andrà avanti sempre e comunque, anche là dove occorrerebbe far prima chiarezza e render conto sulle necessarie autorizzazioni.
Viene spontaneo allora chiedersi cosa succederà con i controlli emissivi.
Cosa succederà se, come accaduto nelle prove di aprile e denunciato anche da Provincia e Arpa, il marchingegno dovesse sforare i limiti e le lancette oltrepassare il dovuto?
Chi lo fermerà?
Davanti a questa mossa, chi garantirà il rispetto della legalità e del diritto alla salute dei cittadini?
I confini e i limiti di ogni ente coinvolto in questo caso nazionale si affievoliscono e si perdono nelle nebbie di un procedimento colossale, con faldoni di carte e documenti che si ammassano uno sopra l’altro creando il caos perfetto, dove nulla è più rintracciabile e traducibile in comprensione e linearità.
Un progetto azzoppato da inchieste, esposti, ricorsi, denunce, indagini, iscrizioni sui registri degli indagati.
La mossa di oggi è stata quella di scartare l’ostacolo come se non esistesse, portarsi a lato, e superare il pantano con un gesto atletico e muscolare.
E’ stato chiesto di costruire il forno?
Eccolo pronto e fumante, aprite dunque i cancelli ai sacchi neri!
Le volute di fumo da oggi si sollevano a nord di Parma, a poche centinaia di metri da impianti industriali dell’agroalimentare e della farmaceutica, sigilli di Parma che da oggi vedono sbiadire il proprio luccichio e subiscono supinamente la stato di fatto, in nome di non sappiamo quale strategia e visione.
Purtroppo Parma oggi perde, compatta e su molti fronti, il nome che ha nel mondo.
E c’è chi festeggerà.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma – GCR