L’alpinismo, la montagna e la guerra

SMA MODENA
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13/04/2015
h.15.00

Si terrà domani martedì 14 aprile alle ore 21 presso la sede del Cai di Parma, in viale Piacenza 40, il quarto incontro della rassegna 1915-2015 L’alpinismo, la montagna e la guerra realizzata in occasione del centenario del primo conflitto mondiale. Con Stefano Morosini, ricercatore di Storia presso l’Università degli Studi di Milano e Vice-presidente CAI di Bergamo, si parlerà di alpinisti in pace e alpini in guerra, un duplice valore in una duplice resistenza contro la guerra e contro le forze della natura. La serata si concentrerà infatti su alcune figure eccezionali della guerra bianca. 
L’iniziativa rientra nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è stato realizzato con il patrocinio del Comune e della Provincia di Parma, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini gruppo di Parma.

Alberto Rampini, socio del Cai di Parma, eletto presidente del Caai
È un parmigiano il nuovo presidente del CAAI il Club degli Accademici del Club Alpino Italiano, la realtà che rappresenta a tutto campo l’alpinismo di alto livello all’interno del CAI.
Si tratta di Alberto Rampini, socio membro del Cai di Parma, pioniere delle scalate alla parmigiana e apritore di numerose vie su montagne europee ed extraeuropee. Un incarico che giunge a coronamento di un importante percorso dell’uomo e dell’alpinista Rampini.
Il CAAI è una sezione nazionale del CAI, la cui iscrizione non è libera, ma è riservata a persone che condividano i principi morali ed etici dell’associazione e abbiano svolto un’attività alpinistica di particolare rilievo, valutata da una apposita commissione tecnica. Principio fondante del gruppo è che la frequentazione della montagna non può prescindere da una militante difesa dei valori ambientali e umani che storicamente essa propone. Il valore dell’alpinismo si basa su un confronto con le difficoltà leale e rispettoso e la sua valenza formativa è strettamente legata all’avventura. Il CAAI si propone quindi di coltivare e promuovere la pratica non professionale dell’alpinismo di elevato livello di difficoltà, nel rispetto della storia dell’alpinismo e delle tradizioni locali.
«Complimentandoci con il nostro socio, credo che anche la nostra vitale sezione potrà beneficiare di questo importante traguardo – ha commentato il presidente Cai di Parma Fabrizio Russo – intensificando i propri sforzi per la qualità dei propri corsi ed esperienze associative, ma anche nell’importante opera di divulgazione dell’alpinismo».

L’alpinismo, la montagna e la guerra

SMA MODENA
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02/03/2015
h.12.30

In occasione del centenario della Grande Guerra il Cai di Parma promuove 1915-2015 L’alpinismo, la montagna e la guerra, una rassegna articolata in incontri ed escursioni lungo i sentieri, i luoghi e attraverso le figure che hanno determinato parte della storia d’Italia.
Il calendario delle iniziative, che abbracceranno tutto l’anno da marzo a novembre 2015, rientra nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è stato realizzato con il patrocinio del Comune e della Provincia di Parma, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini gruppo di Parma. 
La Prima guerra mondiale (1914-1918) costituisce un evento che ha cambiato la storia dell’Europa e che ha segnato indelebilmente anche il destino del nostro territorio. Nello specifico la proposta del Cai di Parma approfondirà il tema della Grande Guerra in montagna, per la prima volta linea di fronte e luogo di battaglie e scontri. Mai fino ad allora si pensò che tra erte pareti di roccia, spesso superiori a 3000 metri di altitudine, si potesse fare la guerra. Eppure il confine italo-austriaco si sviluppò per 370 chilometri lungo l’arco alpino. Quelle montagne costituivano un baluardo naturale nel quale, accanto alle due parti belligeranti fece presto la sua comparsa un comune nemico: il freddo e la neve.
Suddiviso in incontri ed escursioni il programma si svilupperà attraverso serate con scrittori, spettacoli a tema, proiezioni, approfondimenti sulla vita dei combattenti alpini e con un articolato calendario di gite nei luoghi teatro della guerra bianca.
Stefano Ardito con il nuovo libro “Alpi di guerra Alpi di pace” introdurrà la rassegna mercoledì 4 marzo. Insieme all’autore, il Cai di Parma presenterà anche il programma generale delle escursioni che saranno proposte per il centenario dalle sue Scuole di escursionismo, mountain bike e alpinismo giovanile.
Gli incontri proseguiranno con Andrea Cattabiani martedì 17 marzo e “La montagna ferita. Luoghi, omini e piccole cose”. Il martedì successivo, 24 marzo, il viaggio nella storia avverrà con la proiezione della pellicola “Rumore appena visibile di scarpe chiodate 1915/1917” una salita di Antonella Fornari al fronte per sentieri, mulattiere e strade dai paesi delle Tre Cime: Auronzo di Cadore, Dobbiaco e Sesto di Punteria.
Martedì 14 aprile l’attenzione si sposterà su alcune figure eccezionali della guerra bianca: con Stefano Morosini si parlerà infatti di alpinisti in pace e alpini in guerra, un duplice valore in una duplice resistenza contro la guerra e contro le forze della natura.
Le rievocazioni rivivranno anche nelle voci del Coro Mariotti, accompagnato da ensamble, martedì 28 aprile, secondo un’idea di Carlo Peruchetti con parole e musica dal fronte e dai campi di prigionia della prima guerra mondiale.
Dopo la pausa estiva per lasciare spazio alle numerose escursioni, gli incontri riprenderanno il 9 ottobre con Alberto Bregani che accompagnerà sui sentieri della Grande Guerra in Trentino, per concludersi martedì 24 novembre al Cinema Edison di Parma in compagni dei racconti di Bepi Magrin.
Tutti gli appuntamenti della rassegna, laddove non specificato, si terranno presso la sede del Cai di Parma, in viale Piacenza 40 alle ore 21, tranne l’incontro del 9 ottobre che verrà ospitato all’interno dell’ex Macello Comunale di Fidenza.
Roccaforti e fortini, strade e mulattiere, gallerie, accampamenti e poi deflagrazioni, mine, trincee: la Grande Guerra ha avuto significative ripercussioni anche sui territori di battaglia. Oggi lungo le linee di confine possiamo ancora ritrovare suppellettili, cannoni, resti di appostamenti ; ma ciò che più colpisce è come la guerra bianca abbia in alcuni casi letteralmente modificato l’aspetto delle montagne alpine.
Tra resti di storia e di memoria, il calendario delle celebrazioni si completerà quindi con una serie di escursioni lungo i sentieri e i luoghi di guerra, a cominciare da una prima visita al Museo della Grande Guerra di Rovereto il 24 maggio a cui seguiranno le gite: Monte Nero (30 maggio e 1 giugno), Adamello (20 e 21 giugno), Lagazuoi (4 e 5 luglio), Dolomiti di Sesto (dal 17 al 19 luglio), Le Gallerie della Grande Guerra (18 e 19 luglio), Marmolada (25 e 26 luglio), Passo Gavia e Passo del Tonale (dal 23 al 29 agosto), Cima Bocche (13 settembre), Pasubio (12 e 13 settembre). In mountain bike si percorreranno invece i sentieri del Monte Maggio (27 settembre). Infine, toccherà all’Alpinismo Giovanile scalare i Monti del Pasubio (7 giugno), il Gruppo dell’Adamello (4 e 5 luglio) e la Marmolada (5 e 6 settembre).