“Non mi piace per nulla come è stata governata l’Emilia Romagna”

27/08/2014

Roberto Balzani, ex sindaco di Imola del Pd, è candidato ufficiale alla Presidenza della Regione Emilia Romagna. Ambientalista convinto, in cinque anni ha trasformato il volto della sua città.
Riuscirà a sconfiggere alla primarie di centrosinistra l’ormai quasi certo candidato Daniele Manca oggi sindaco di Imola?


Quali sono le ragioni della candidatura alla Presidenza della Regione?

Mi sono candidato a seguito delle dimissioni di Vasco Errani perché non c’è stato un dibattito interno al Pd, non c’è stato un congresso. Siccome in questa epoca dell’immagine se non ti candidi non vieni nemmeno ascolto, ho deciso di candidarmi per ridiscutere di programma regionali e ridare dignità al dibattito all’interno del Partito Democratico. Ad oggi sono il solo.

E’ possibile una candidatura unitaria?
Una candidatura unitaria poteva essere il parto di una riflessione fatta all’origine, cioè subito dopo le dimissioni di Errani, in un clima di grande incertezza. Ora sono trascorsi praticamente due mesi, si è discusso di tutto e di più… i margini per una candidatura unitaria non esistono.

Se non sarà eletto cosa farà?
Continuo a fare il Professore universitario, visto che un mestiere ce l’ho e che mi piace pure molto.

Oggi molti dentro al PD tendono ad avere l’etichetta: “renziano, bersaniano, civatiano”… fra i suoi sostenitori ci sono tanti i civatiani…
Francamente non credo di essere classificabile. La mia origine nasce da una vittoria alle primarie per la scelta del candidato sindaco di Forlì nel 2008, quando il fenomeno Renzi non esisteva. I miei principi di base sono marcatamente di sinistra con una pratica del “fare amministrazione” che si richiama a principi razionali di analisi scientifica dei problemi e che fa parte della mia formazione accademica.

La Regione Emilia Romagna così com’è non va proprio bene?
Assolutamente no. Va recuperata una dimensione progettuale della nostra Regione. Una Regione che nasce nel 1970 ad opera di Guido Fanti con una grande idea, che era quella di farne un’ente di programmazione e di pianificazione. Un’idea leggera di ente, perchè poi la gestione andava lasciata a Province e Comuni. Un’idea che però tramonta molto rapidamente e nel tempo è diventata una grande burocrazia perdendo la capacità di raccontare una visione comune che sarebbe stata fondamentale.

Cosa pensa del governo Renzi?
Penso che in questo momento abbia avuto una spinta importante per il nostro Paese. Credo che sia anche complicato riuscire a portare a casa un programma così ambizioso.

Anche se Bersani lo smentisce, crede che ci siano state delle ingerenze di Bersani nella nostra Regione circa il sostegno a gamba tesa della candidatura di Daniele Manca a Presidente della Regione?
Francamente non lo so. Posso pensare che possa essere accaduto perchè in genere il ceto politico si comporta così.

Lei, invece, si presenta come candidato fuori dagli schemi di un certo tipo di ceto politico…

Certamente. Sono un candidato fuori dal coro che cerca di recuperare una dimensione della politica che parla ai cittadini e non agli attori istituzionali o economici in qualche modo predefiniti.

Una battaglia che lei aveva già vinto a Forlì, quando nel 2008 si candidò contro il Sindaco uscente che era sostenuto appunto dagli attori istituzionali. Poi però ha scelto di fare un solo mandato. Perchè?
Per uno scontro molto duro con la Regione perchè ho sempre sostenuto che senza un cambio di passo in Regione le possibilità di trasformazioni dell’area urbana per sindaci e Comuni capoluogo fossero limitate.

Quindi va attuato un cambio drastico in Regione e un taglio netto con il passato?
Sicuramente!

PrD

perlavalbaganza