“Questo popoloso deserto che appellano scuola”

SMA MODENA
lombatti_mar24

31/01/2015
h.20.40

Esiste la cifra della solitudine? Quante persone si devono avere intorno per non essere soli?
Sono domande che ci si fa quando ci si sente soli, quando qualcuno ti confida di sentirsi solo.
La più terribile delle solitudini è ben descritta da madamigella Valery in una delle pagine più belle della Traviata. E’ la solitudine “popolosa” quella che si nutre di presenze per aumentare il vuoto. Un ossimoro, un assurdo.
Perché quello che ci rende meno soli non è il vociare, l’agitarsi, l’esibizione dell’esserci.
Il vuoto sta nel perché sei al mio fianco: per esibizionismo, per propaganda, per affermazione della tua efficenza, per strumentalizzare.
Il pieno è spesso silenzioso, empatico, condivide, cerca di guardare avanti di unire, mai di dividere.
Il vuoto dà una soddisfazione temporanea, riempie con la confusione, con la falsa solidarietà con quel paternalismo stantio delle attrici che si atteggiano a salvifiche sante, è carico di menzogne
Il pieno riempie a poco a poco ogni giorno, è condividere le responsabilità, è avere il coraggio di fare quello che va fatto che sia duro o dolce, è tenere presente le necessità anche di chi ci sta intorno e se non le vediamo indicarcele.
Questo vuoto è quello che oggi vediamo accanto alle tante persone su cui comincia a calare la mannaia della macelleria sociale. Sciacalli che sollevano polvere per assicurarsi che la mano che manovra da lontano la mannaia sia ben celata.
Si soffia su questo fuoco della furia, perché, si sa, la furia è cieca e quando sei infuriato non ti rendi conto che la mano che ti accarezza è la stessa che sta per decapitarti.
Come ricostruiremo in questo vuoto, in questa solitudine, la nostra comunità?
Come possiamo capire e far capire che siamo circondati da questi vuoti che non riusciamo a rendere, da questi mistificatori che saprebbero sempre come fare meglio degli altri e quando fanno loro sono voragini di debiti che si aprono.
Come possiamo fare a riempire di verità e realtà il nostro futuro che sarà duro e doloroso per venirne fuori rafforzati, pronti e solidali come comunità?
Certo non lo riusciremo a fare se non sapremo individuare il nostro nemico solo perché si nasconde bene nelle maglie della disinformazione.
Certo non lo riusciremo a fare se accetteremo nelle nostre fila gli sciacalli.
Certo non lo riusciremo a fare se non accetteremo nelle nostre fila il nostro sindaco, anche solo per lamentarci veementemente con lui.

“Together we stand, divided we fall” (The wall, Pink Floyd)

Patrizia Ageno
Consigliere comunale
Movimento 5 stelle Parma