Reggio Emilia smentisce Castellani

SMA MODENA

26/03/2014
h.17.10

L’assessore all’ambiente della Provincia di Reggio Mirko Tutino smentisce l’assessore della Provincia di Parma Giancarlo Castellani che in un comunicato stampa aveva definito “Reggio in emergenza rifiuti”. Di seguito la nota di Tutino inviata alla Redazione.

Reggio non sta vivendo, e non ha mai dovuto affrontare, alcuna emergenza rifiuti. Così come non ha dovuto chiedere aiuto ad altre Province per smaltire i propri rifiuti. Molto semplicemente, anche alla luce dei flussi previsti dal Piano rifiuti della Regione Emilia-Romagna, è emersa la possibilità di svolgere una attività di selezione secco-umido del rifiuto residuo raccolto nella nostra provincia in un impianto del territorio parmense.
L’ipotesi di portare questi rifiuti a Parma per poi smaltirli a Reggio Emilia una volta selezionati, non appare alla Provincia ed ai Comuni reggiani come la migliore soluzione possibile: per questo si è chiesto al Ministero dell’Ambiente di considerare come piena attuazione delle normative nazionali il piano di sviluppo del porta a porta in corso (siamo già a 150 mila cittadini coinvolti ed entro fine anno saranno 200 mila) e la realizzazione del Tmb prevista entro il 2016, così come fatto anche dalla Regione Toscana.
Nell’attesa di una risposta da parte del Ministero, e per puro eccesso di cautela, nelle scorse settimane – nell’ambito di una normale collaborazione istituzionale di cui, per altro, la Provincia di Parma ha sempre beneficiato – abbiamo pertanto chiesto di valutare la possibilità di utilizzare l’impianto Iren di Cornocchio. Ma questo, ribadisco, non significa affatto che Reggio Emilia sia in difficoltà, e tanto meno in emergenza, nella gestione dei propri rifiuti.
Mi stupisce questa lettura da parte dell’assessore provinciale di Parma, anche perché il Piano rifiuti adottato dalla Regione a febbraio ha già previsto che – nella fase di costruzione del Tmb – si faccia la selezione dei rifiuti di Reggio a Parma per poi smaltirli negli impianti di Reggio. Ribadisco, per la Provincia e per i sindaci si dovrebbe fare diversamente, per cui davvero non comprendo come sia possibile dare a un passaggio meramente tecnico un valore di questo genere, soprattutto se si considera che negli ultimi quindici anni Reggio ha smaltito – che é cosa ben diversa dalla semplice selezione di rifiuti – un milione di tonnellate di rifiuti provenienti da Parma.
Come già capitato in passato, credo che il dibattito politico tra Provincia e Comune di Parma coinvolga impropriamente Reggio Emilia. Forse sarebbe ora di fare qualche passo avanti e lavorare insieme per una programmazione regionale di qualità. Anche perché il ruolo delle singole Province e dell’autosufficienza provinciale, se leggo bene la cronaca odierna, é destinata comunque ad essere superata.

Mirko Tutino
Assessore all’Ambiente della Provincia di Reggio Emilia

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26/03/2014
h.13.30

La Provincia di Reggio Emilia ha chiesto a quella di Parma di poter pretrattare al Cornocchio 450mila tonnellate di rifiuti. A renderlo noto è stato questa mattina l’assessore provinciale ducale Castellani.
I rifiuti transiterebbero da Parma prima di tornare nel reggiano per essere smaltiti in discarica.
Bernazzoli si incontrerà con l’omologa Masini per discutere della richiesta.

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Per il territorio di Parma la tariffa di smaltimento rifiuti si annuncia più leggera. La buona notizia arriva da Giancarlo Castellani assessore provinciale all’Ambiente e presidente del Consiglio locale di Atersir. Pochi giorni fa l’organismo ha deliberato il valore della tariffa di smaltimento rifiuti all’impianto di incenerimento di Parma che sarà di 154 euro a tonnellata contro le quasi 170euro attuali.
Il risparmio è di 16 euro a tonnellata e se si considera che il termovalorizzatore ha una capacità di smaltimento di circa 70mila tonnellate di rifiuti urbani, il risparmio complessivo è di 1 milione e 120 mila euro. Le bollette per l’utenza saranno dunque calmierate. “Ci eravamo impegnati in questo senso e siamo riusciti a cogliere questo obiettivo” – ha detto Castellani questa mattina nel corso di un incontro con la stampa rivendicando il ruolo di una Provincia che produce fatti e agisce con senso di responsabilità. Anche di fronte alla richiesta proveniente dalla Provincia di Reggio Emilia che con la cessazione dell’attività di incenerimento, e nella impossibilità di smaltire il rifiuto cosiddetto tal quale nelle proprie discariche, ha chiesto dal luglio 2014 al giugno 2017 l’utilizzo dell’impianto del Cornocchio, fermo però da due anni, per il pretrattamento dei rifiuti urbani provenienti da quel territorio che saranno poi smaltiti nelle discariche del reggiano.
“La Provincia di Reggio è sostanzialmente in emergenza – ha spiegato Castellani – due anni fa ha fatto la scelta di spegnere l’inceneritore confidando di far leva sulle proprie discariche e con un impianto di trattamento meccanico-biologico ancora da realizzare. Reggio Emilia è sprovvista di impianti di pretrattamento mentre a Parma ne abbiamo due, uno a Borgotaro e l’altro al Paip. Abbiamo risposto in termini interlocutori, chiedendo un incontro fra presidenti perché ci sono molti aspetti da discutere”: Fra questi ad esempio, il fatto che si tratta di far viaggiare in tre anni fra i due territori 450mila tonnellate di rifiuti, senza nessuna previsione di calo della produzione.
“Parlare di rifiuti è facile – continua – la gestione è più complicata, esige una responsabilità grande. In questi anni abbiamo assistito a proclami di tutti i tipi e noi non siamo mai scesi sul terreno della polemica ma abbiamo sempre agito per mettere il territorio in sicurezza. Oggi possiamo dire – ha continuato – che la nostra scelta è stata corretta, ci siamo dotati di un sistema avanzato a livello europeo.
E poi c’è la raccolta differenziata a livelli da podio regionale e nazionale. “Dove il nostro ruolo ha più peso – ricorda l’assessore – arriviamo al 72% e continuiamo a crescere”. Il capoluogo secondo il consuntivo 2013 è a 53,6% con punte al 60% nei primi mesi dell’anno. “Facciamo il tifo – dice ancora Castellani – ma noi abbiamo raggiunto questo risultato con un lavoro paziente, coinvolgendo la comunità e nei tempi che servivano. Ci auguriamo che le stesse modalità possano servire anche a Parma”.
Oltre al dato sulla differenziata Castellani ha ricordato le nuove azioni come la sperimentazione già in corso della tariffazione puntuale adottata da Felino, Colorno, Sorbolo e Mezzani e Medesano.
Rispondendo poi alle domande sul teleriscaldamento e l’avvio di una seconda linea del termovalorizzatore (questione posta in una comunicazione da Legambiente), Castellani ha precisato che la questione sarà oggetto fra breve della Conferenza dei Servizi. “La rete di teleriscaldamento è un elemento qualificante dell’impianto e un impegno assunto che va portato a termine” – ha commentato.
Sarà presente all’inaugurazione dell’impianto di Ugozzolo, gli chiedono? “Non abbiamo nulla da temere, abbiamo agito con la massima coerenza e trasparenza – risponde – siccome abbiamo tenuto sempre un ruolo istituzionale molto forte e siccome siamo autorità competente sulle autorizzazioni alcune delle quali hanno un procedimento aperto, faremo le nostre valutazioni.
E sulla provenienza dei rifiuti da fuori, una volta che le Province non ci saranno più? “Abbiamo autorizzato l’impianto per lo smaltimento di rifiuti locali sia urbani che speciali – dice – l’autorizzazione è vigente e l’abbiamo ribadita con una delibera di giunta in tempi recenti e quindi noi oggi siamo fermi lì”.
Su questo tema si discuterà anche nel prossimo Consiglio provinciale, con un ordine del giorno presentato dalla maggioranza nel quale si ribadisce la scelta fatta dalla Provincia.