“Siamo tutti colpevoli della sconfitta degli Azzurri”

SMA MODENA
lodi1

24/07/2014
h.12.40

A mente fredda è doverosa una riflessione sulla figuraccia della nostra nazionale e di cosa ci ha insegnato la Germania mondiale.
La nostra nazionale andata in Brasile rappresenta più o meno il popolo italiano, più propenso a pensare a se stesso che alla collettività, sempre pronto a incolpare gli altri degli insuccessi della squadra (o della nazione), rinchiuso “in difesa”, a salvaguardia del proprio orticello, pronto a sventolare la bandiera quando si vince e mai nella disfatta. La nostra storia ahimè è strapiena di questi comportamenti.
Questa è stata, con meritevoli eccezioni, la nazionale di Prandelli, tale e quale la nostra nazione-Italia.
E allora? Allora siamo tutti colpevoli della sconfitta degli azzurri.
Siamo colpevoli perché non ci sentiamo Popolo e non crediamo nella Nazione, quindi non possiamo pretendere che una nazionale sia unita e compatta e giochi da squadra.
Siamo colpevoli perché cerchiamo la colpa dell’insuccesso negli altri e mai in noi stessi.
Siamo colpevoli perchè le migliori forze di intelligenza e imprenditoriale vengono demotivate in questo paesetto di mediocri, dove bisogna dare spazio al “politicamente corretto”, e anche Prandelli si è adeguato.
Balotelli è sicuramente antipatico (non per il colore della sua pelle), sarebbe da prendere a calci nel sedere e insegnargli l’educazione e il rispetto, ma l’insuccesso della nazionale non è però solo sua, bensì della mentalità di questa italietta di marionette. Un male che colpisce inevitabilmente anche lo sport più popolare del Paese.
Giocare per la Nazionale di calcio, così come per qualsiasi altro sport, deve essere motivo d’onore, ma certamente non tutti lo stanno dimostrando.
Basterebbe guardare i giocatori del Messico, del Costa Rica, dell’Algeria per capire quanto patos crei l’indossare i colori del proprio Paese in una manifestazione sportiva.
Siamo stanchi di vedere nel nostro campionato troppi stranieri schiappe ( ma che li prendiamo a fare?) ed atleti con atteggiamenti sciatti da bullo del quartiere.
Quanti erano i giocatori “crestati” o tatuati della Germania?
Ce lo vedete un giocatore italiano sanguinante come il tedesco Schweinsteiger che non accenna una minima protesta?
In altri sport, vedi oggi il nostro Vincenzo Nibali, raccolgono successi non solo per una buona preparazione tecnico-atletica o per le loro doti individuali, ma perché a monte vi è certamente un regime di disciplina diverso.
Professionisti seri, ma veramente seri ( e ce ne sono in tutti i settori), potrebbero essere da stimolo per la rinascita sia della nazionale di calcio che del popolo italiano, nella speranza di ritornare vincenti nello sport e nel prestigio internazionale in tutti i campi.

 

Mario Bertoli

La Destra Parma


____


Elezioni regionali: primarie online Pd Parma
Tu chi preferisci come consigliere regionale di Parma?
Vota!