Sid Vicious RIP

SMA MODENA
lodi1

02/02/2015

ACCADDE OGGI: Nelle prime ore del mattino del 2 Febbraio 1979 uomini del dipartimento di polizia di New York e dell’ufficio del medico legale accertavano la morte di John Simon Ritchie, ventiduenne inglese già sotto accusa per omicidio e trovato morto per overdose di eroina in un appartamento del Greenwich Village. Quel giovane era per la stampa mondiale e i fans Sid Vicious, (vicious come “violento, degenerato, depravato”), ex-bassista e una delle voci del gruppo punk dei Sex Pistols.
Sid Vicious – notato da Malcom McLaren, manager dei Sex Pistols – fu l’ultimo ad entrare a far parte della band in sostituzione del bassista Glen Matlock all’inizio del 1977. Sono in molti a ritenere che il giovanissimo Sid non avesse particolari capacità in campo musicale, e che nei primi concerti simulasse parte delle performance canore e strumentali.
Quello che sicuramente non fingeva era l’atteggiamento, quel suo essere strafottente, arrogante e violento, alla ricerca della scontro a tutti i costi e della sfida ai valori tradizionali dell’ordine e del rispetto della legge di una società che sicuramente rifiutava. La sua catena al collo chiusa da un lucchetto, il petto tagliato da rasoiate che si auto-infliggeva e il comportamento “contro tutti ed ogni cosa, sempre e comunque”, ne fecero un’icona del punk in cui milioni di fans potevano facilmente identificarsi.
La dipendenza di Sid dalle droghe potrebbe aver accelerato la dissoluzione dei Sex Pistols a metà del loro primo tour negli Stati Uniti nel Gennaio 1978, e certamente giocò un ruolo negli eventi poco chiari che circondarono la morte di Nancy Spungen, la sua fidanzata dedita all’abuso di droghe e alcohol trovata morta per una coltellata all’addome il 12 ottobre dello stesso anno nel bagno della camera dell’Hotel Chelsea di New York in cui i due vivevano.
Liberato su cauzione dopo il suo arresto in seguito all’omicidio di Nancy di cui fu sospettato, Sid Vicious finì di nuovo in carcere nel dicembre del 1978 per aver aggredito in un bar il fratello della cantante Patti Smith utilizzando una bottiglia rotta.
Dopo 7 settimane di detenzione e disintossicazione nel carcere di Rikers Island, uscì su cauzione il 1 Febbraio del ‘79. Più tardi quella stessa sera prese parte ad una festa durante la quale si sarebbe iniettato eroina che il medico legale stimerà essere stata all’80% allo stato puro.
Sid Vicious morirà poche ore dopo nel sonno e quel ragazzo violento, affetto da dipendenza dalla droga, rimarrà per molti l’incarnazione vivente dell’anatema contro un sistema fatto di finta democrazia ed ipocrisia, immortalato dalle parole di “God save the queen, The fascist regime”… “Dio salvi la Regina [e] il suo regime fascista”.

Alessandro Guardamagna