29/11/2013
h.17.00
Questa mattina alle ore 11 presso gli uffici di Iren in strada S. Margherita si è svolto un presidio dell’Assemblea Permanente No Inceneritori e della Rete Diritti in Casa che si prefiggeva l’obiettivo di aprire di un tavolo di confronto tra cittadini, istituzioni e multiutility, finalizzato all’avvio di una moratoria contro il numero sempre più alto dei distacchi delle utenze per morosità.
Il consigliere comunale del MoVimento 5 Stelle Savani si è impegnato a chiedere al Comune di istituire un tavolo con Iren sul tema.
La Polizia attorno alle 14.30 ha sgomberato i manifestanti che si erano barricati negli uffici. 25 persone, tra cui Cristina Quintavalla della Commissione Audit, sono state denunciate per violenza privata e occupazione abusiva di edificio. Un sit-in si è svolto davanti alla Questura mentre gli agenti stavano identificando i manifestanti.
Fermati gli attivisti della rete ”No Inceneritori Emilia Romagna” e della ”Rete Diritti in Casa” di Parma, per la resistenza passiva opposta durante l’occupazione degli uffici di Iren. L’occupazione in oggetto era finalizzata a richiedere una moratoria contro i distacchi delle utenze per morosità incolpevole.
Durante l’azione, svoltasi questa mattina, i manifestanti hanno ottenuto, per tramite del presidente della commissione ambiente del Comune di Parma, Fabrizio Savani, l’impegno dell’amministrazione comunale ad aprire un tavolo di confronto per definire aree di intervento volte a porre fine al fenomeno dei distacchi selvaggi a danno di chi già paga la crisi in prima persona e si trova depredato dei servizi minimi che dovrebbero essere garantiti costituzionalmente.I manifestanti richiedevano un confronto con la dirigenza di Iren che si è rifiutata di incontrare una delegazione di attivisti; al rifiuto gli attivisti hanno deciso per l’esercizio della resistenza passiva allo sgombero operato dai poliziotti della Questura di Parma.
Nella mattinata Iren ha imposto ai dipendenti l’interruzione del servizio allo sportello, nonostante i manifestanti, pacificamente, invitassero l’utenza ad usufruire normalmente dello stesso. Di fronte alla Questura, dove erano stati portati circa 25 manifestanti per l’identificazione e la notifica dei capi d’imputazione, si è tenuto un presidio che ha radunato circa 100 tra cittadini e simpatizzanti, mentre i fermati si vedevano negare l’intervento dei legali chiamati a loro difesa. Nel corso del fermo ai manifestanti sono stati notificati i seguenti capi d’imputazione: interruzione di pubblico servizio, invasione di edifici pubblici, manifestazione non autorizzata e violenza privata. Nel corso del pomeriggio, durante una mediazione favorita dall’intervento del Senatore Pagliari e della Deputata Maestri, è stata indetta per lunedì 2 Dicembre l’apertura di un tavolo di confronto fra movimenti, istituzioni e la dirigenza di Iren sugli argomenti sollevati durante la giornata.
La giornata odierna rappresenta, nonostante la sproporzione dei capi d’imputazione, una prima vittoria del movimento che chiede una gestione etica dei servizi pubblici essenziali e l’istituzione di una soglia minima garantita per gli stessi, che devono essere sottratti alla gestione privatistica e speculativa delle mutiutilities.
Ancora una volta, a chi chiedeva diritti, Iren, deputata alla gestione dei servizi necessari alla dignitosa sussistenza della cittadinanza, risponde con un silenzio colpevole ed assordante, contrapponendo alle legittime richieste dei manifestanti, che hanno deciso di mettere in gioco i loro corpi, la priorità del profitto e la repressione esercitata dagli organi di polizia.
Questa grande giornata di lotta ha aperto una breccia attraverso la quale è facile scorgere le debolezze e le incongruenze della facciata etica dietro la quale si nasconde la vera natura dell’azienda. Oggi, dopo ore di lotta, di impegno e di sacrificio strenuo, i piedi d’argilla del gigante Iren hanno iniziato a cedere, facendo tremare dalle fondamenta l’intero castello. Ed è solo l’inizio.
No inceneritori Emilia-Romagna
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29/11/2013
h.17.30
In relazione ai fermi effettuati oggi dalla Polizia in seguito all’occupazione degli uffici di Iren da parte della Rete diritti in casa e dell’Assemblea permanente contro l’inceneritore, la consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo ha scritto una nota urgente al Prefetto di Parma confidando in una risoluzione rapida della vicenda.
“Sono assolutamente consapevole – spiega Meo – che ogni forma di manifestazione debba essere debitamente autorizzata, al contrario di quanto accaduto oggi. Ritengo tuttavia che il fermo degli attivisti attualmente in corso sia una misura sproporzionata in relazione al loro comportamento, che non mi risulta sia stato né aggressivo né violento.”
“Mi preme ricordare – conclude l’esponente ecologista – che in altre occasioni simili a Parma non si sono mai applicate, in maniera così rigida e prolungata, misure quali il fermo di identificazione, come sta avvenendo oggi.”
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29/11/2013
h.19.00
Appena venuto a conoscenza dei fatti avvenuti nella sede Iren, il Senatore Pd Giorgio Pagliari si è recato nello studio del Questore di Parma dott. Giuseppe Racca, con il quale ha avuto un breve colloquio, e insieme al quale ha incontrato i protagonisti della contestazione, che si trovavano negli spazi della Polizia di Stato in attesa di essere identificati. Il Senatore Pagliari ha dunque ascoltato direttamente dai contestatori le ragioni della protesta e ha partecipato al confronto tra questi e il questore. Primo obiettivo raggiunto, la fissazione di un incontro tra rappresentanti dei manifestanti e vertici di Iren previsto per il prossimo lunedì. Nel pomeriggio, allo scopo di favorire la fissazione dell’incontro, il Senatore Giorgio Pagliari ha cercato di contattare telefonicamente il direttore generale della multiutility Andrea Viero.
“Il problema sollevato oggi dai manifestanti è generale e non limitato solo a quanti questa mattina si sono recati negli uffici di Iren – afferma il Senatore Pagliari – E’ poi un problema reso drammatico dalla crisi con la quale devono fare i conti tanti italiani e di cui devono farsi carico anche le società privatizzate. La privatizzazione non elimina la responsabilità sociale in relazione a servizi fondamentali come acqua, luce e gas. Mi aspetto un intervento concreto e determinante del Comune di Parma dopo le dichiarazioni di disponibilità a nome della maggioranza del consigliere comunale Fabrizio Savani”.