“Costruiamo una barriera contro le mafie”

SMA MODENA
lombatti_mar24

03/02/2015
h.11.00

Nella mattinata del 28 gennaio scorso una assordante sveglia è suonata in tutta l’Emilia. Le forze dell’ordine e la Magistratura, a cui va il nostro sentito ringraziamento per il grande lavoro svolto, hanno dato questa sveglia con un grande spiegamento di forze, elicotteri e manette compresi.
E ha svegliato anche il corpo dormiente della nostra città. Uno shock solo per chi è disattento, per chi è abituato a girarsi dal’altra parte, per chi fa finta di non vedere.
Crediamo, quindi, sia giunta l’ora che ognuno si assuma la propria parte di responsabilità civile e si unisca a noi nel quotidiano lavoro di antimafia sociale, che va portato avanti in ogni sede. Non va concessa tregua a chi ruba il futuro alle giovani generazioni, a chi saccheggia le casse dello Stato facendo mancare servizi, impoverendo il welfare, a cui vengono destinate sempre meno risorse, a chi mina l’economia di questo territorio con corruzione e soprusi.
Tutti sono coinvolti: mondo della politica, pubbliche amministrazioni, Università, associazioni di categoria, ordini professionali, mondo bancario, associazionismo sindacale, mondo cooperativo, Chiesa, mondo dell’informazione, imprenditoria, la scuola, associazionismo ambientale, culturale, sportivo.
A tutti questi soggetti chiediamo maggiore impegno nel contrasto alle infiltrazioni delle mafie nella nostra economia, di porre sempre più attenzione ai segnali che arrivano dai fatti di cronaca che riguardano le infiltrazioni delle mafie. Non sono fenomeni isolati. Non si può più dire “ma il nostro tessuto economico è sano”. Non ci sono più alibi per chi continua a non vedere, a non sentire, a non parlare!
L’Emilia felice, regione “esente da mafia”, non esiste da anni, ammesso che, nel lontano passato, lo sia effettivamente stata.
Da decenni, evidenti sono i segnali di un progressivo radicamento della criminalità organizzata nella nostra Regione. Recenti sono, inoltre, i dati pubblicati dal Ministero dell’Interno. Nel periodo settembre 2013 – luglio 2014 sono stati dodici i beni definitivamente confiscati nella nostra regione, su un totale confiscato, negli anni di funzionamento della legge, di circa un centinaio, per un valore complessivo di 21 milioni di euro. Questi dati pongono l’Emilia Romagna fra le prime sei regione italiane ed al primo posto fra quelle al nord del Lazio.
La strada è tracciata: è quella dei diritti costituzionali e della legalità, è ora di intraprenderla tutti insieme con noi che, ci sia concesso, dal sogno del “noi abbiamo anticorpi contro la mafia” e che “la mafia a Parma non c’è, mica come a Reggio Emilia o in Lombardia”, ci siamo purtroppo svegliati da tempo. Questo grazie alle testimonianze di magistrati e buoni amministratori locali o di chi ha perso un figlio o una madre a causa di questo cancro nazionale chiamato mafia.
Noi abbiamo ascoltato, invece, i tanti sogni di ragazze e ragazzi, cittadine e cittadini che vorrebbero vederli realizzati, questi sogni, e che vogliono con convinzione uscire dalla lunga notte della mafia in Emilia. Con loro abbiamo condiviso preoccupazioni ma anche tanti desideri:
Che le pubbliche amministrazioni tengano monitorato attentamente il proprio territorio.
Che i politici pensino al Bene Comune e non agli interessi personali.
Chi fa Economia sul nostro territorio non scenda a patti con la criminalità.
Che i giornalisti non vengano minacciati perché denunciano i mafiosi e possano girare senza scorta .
Che le banche esercitino il loro compito di controllo e accertamento delle irregolarità dei flussi finanziari.
Il prossimo 21 marzo, a Bologna, verrà celebrata la XX edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Saranno tantissime le persone, provenienti da tutt’Italia. Saranno a Bologna per assumere, nei loro confronti, l’impegno a continuare nelle azioni di contrasto alla criminalità organizzata. Ed allora è importante essere in tanti ed ancora di più.
Chiediamo, a tutti coloro che possono, di unirsi a noi per stringersi intorno ai famigliari delle vittime. Vogliamo costruire una barriera solida, in grado di respingere gli attacchi delle mafie. Ogni persona presente, quel giorno, in Piazza, rappresenterà uno dei mattoni indispensabili per la sua costruzione.
Aiutiamoci a costruirla.
Lo dobbiamo a tutti noi, ma, in particolare, alle vittime innocenti delle mafie e ai tanti famigliari che verranno a Bologna il prossimo 21 marzo 2015.

Libera
Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie
Coordinamento di Parma

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