A Parma compravendite case -48,1% in 10 anni

SMA MODENA

Dal 2005 al 2015 le compravendite del diritto di nuda proprietà per immobili residenziali hanno subito una riduzione generalizzata su tutto il territorio nazionale del 48,2%. Gli anni 2014 e 2015 si discostano da questo andamento mostrando, in controtendenza, un aumento dei trasferimenti, rispettivamente, dell’1% e dell’1,8%.

Lo comunica Confedilizia, che ha analizzato ed elaborato i dati dell’Agenzia delle entrate di 101 città capoluogo di Provincia, ricordando che si tratta del contratto mediante il quale si trasferisce la proprietà dell’immobile ma non il diritto reale di godimento (usufrutto) dello stesso, che consente al titolare di mantenere sia il possesso sia l’utilizzo del bene per un periodo determinato ovvero per la durata della vita dell’usufruttuario.

È frequente ad esempio che il genitore nell’acquistare un immobile (anche per evitare eventuali imposte di successione) lo intesti al figlio riservandosi il diritto di goderne per tutta la vita; al momento della morte il figlio ne diviene pieno proprietario senza passare da procedure successorie. Oppure è il caso dell’anziano, bisognoso di liquidità, che si spoglia della proprietà senza perdere la possibilità di continuare ad abitare nella propria casa.

Nel 2015, delle 444.636 compravendite che hanno riguardato il settore residenziale, il 4,8% sono quelle relative alla nuda proprietà. Dal 2005, anno in cui si sono realizzate 41.669 compravendite del diritto di nuda proprietà, al 2015, tali atti sono scesi a 21.586, con una diminuzione del 48,20%.

Questa la situazione in Emilia Romagna delle compravendite dal 2005 al 2015:

Bologna: -42,7%

Ferrara: -62,3%

Forlì: -58,1%

Modena: -57,9%

Piacenza: -43,2%

Parma: -48,1%

Ravenna: -58,4%

Reggio Emilia: -55,2%

Rimini: -55,2%

Totale Regione Emilia Romagna: -52,9%