
22/11/2011
h.17.20
Sensibilizzare i giovani ai temi della solidarietà internazionale, aumentare la conoscenza delle condizioni di vita delle popolazioni (in particolare dei bambini) dei Paesi in via di sviluppo, promuovere adozione/sostegno a distanza e cooperazione internazionale.
Sono gli obiettivi principali di “La solidarietà tra le pagine dell’Atlante”, percorsi di approfondimento sulle realtà socio-economiche e politico-culturali dei Paesi in via di sviluppo promossi dalla Provincia con la collaborazione di tre tavoli di coordinamento provinciali (adozione/sostegno a distanza, cooperazione internazionale, immigrazione) e con il contributo della Fondazione Cariparma. La nuova annualità del progetto, la terza, ha preso il via oggi all’Itc Melloni in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti del Fanciullo, che si celebra il 20 novembre di ogni anno nella ricorrenza della firma della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, siglata a New York il 20 novembre 1989.
“Sono felice di ospitare qui l’iniziativa di oggi, anche perché il nostro è un istituto da sempre attento a queste tematiche”, ha detto in apertura la dirigente del Melloni Rosa Gabriella Orlandi. Al suo fianco l’assessore alle Politiche sociali e alla cooperazione internazionale della Provincia Marcella Saccani, che ha sottolineato il valore di “un progetto utile per la crescita di individuale e collettiva: per la crescita di ciascuno di noi e della comunità. Andremo a raccontare con 28 associazioni com’è la realtà sociale ed economica dei paesi verso i quali si sviluppano azioni di solidarietà e collaborazione, spiegando la geografia in un modo diverso e facendola diventare strumento di solidarietà, di conoscenza, di riflessione”. “L’aspetto importante di questa iniziativa – ha osservato il vice presidente della Fondazione Cariparma Paolo Andrei – sta nel suo invitare alla conoscenza di alcune realtà e nello stimolare attraverso questo processi di solidarietà; è un elemento tutt’altro che secondario, questo, anche perché la conoscenza è il primo passo per la condivisione. Ed è importante che tutto ciò venga fatto a partire dalle esperienze: un conto è vedere un paese sull’atlante, un altro è capire le dinamiche che animano quelle comunità”.
Destinatari primi dell’iniziativa sono gli studenti delle scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado di Parma e provincia, che hanno risposto in maniera molto positiva: a questa terza edizione del progetto parteciperanno 47 classi, 15 di 5 scuole primarie, 13 di 7 secondarie di primo grado e 19 di 9 secondarie di secondo grado, un’adesione cresciuta annualità dopo annualità.
Per queste classi inizia ora un itinerario fatto d’incontri e di approfondimenti che le porterà a conoscere le condizioni geografiche, socio-economiche e politico-culturali di alcuni dei principali paesi in via di sviluppo. Con loro lavoreranno i rappresentanti di alcune associazioni impegnate nei settori dell’adozione/sostegno a distanza e della cooperazione internazionale, affiancati da esponenti di associazioni di immigrati che porteranno testimonianze concrete e dirette dei loro Paesi: dal Brasile all’ Albania, dalla Costa d’Avorio alla Tunisia, all’India, alla Romania e a tanti altri. Nel complesso 28 le organizzazioni che hanno aderito.
“Crediamo che sia importante a livello provinciale lavorare per sensibilizzare il territorio ai problemi della solidarietà internazionale. Anche per questo abbiamo aderito volentieri”, ha detto Paolo Gilioli, dell’Associazione Parma per la Vita, in rappresentanza dei Coordinamenti provinciali per l’adozione/sostegno a distanza e per la Cooperazione Internazionale. “Le nostre – ha continuato – non saranno lezioni: sarà un dialogo, sarà un confronto di esperienze”. “Questo progetto è particolarmente significativo perché tocca la scuola. Il mondo di domani è un mondo globale e il futuro parte proprio da qui, dalla scuola, dove tra l’altro si sperimenta ogni giorno la convivenza: nelle scuole ci sono tutte le cittadinanze. La solidarietà che difendiamo si basa sulla condivisione, sulla reciprocità – ha spiegato Mbengue Ousseynou, presidente della Comunità Senegalese di Parma e provincia, in rappresentanza delle associazioni di immigrati coinvolte -. È essenziale agire sulle disuguaglianze tra nord e sud per costruire un mondo più giusto. Con la solidarietà si può fare un mondo nuovo. È possibile, ragazzi: facciamolo insieme”.
Quando sarà finito il percorso di approfondimento, gli studenti saranno chiamati a “tirar le somme”: lo faranno realizzando un elaborato (che potrà essere una relazione, una rappresentazione, un disegno, un prodotto musicale) che raccoglierà i frutti del lavoro svolto con le associazioni e le riflessioni emerse. Gli elaborati saranno presentati in un seminario finale in cui le classi illustreranno l’una alle altre il lavoro svolto con le associazioni.
“Intorno a un progetto come questo ci sono 28 associazioni, che si mettono in gioco e lavorano in continuità. Questa è cooperazione dal basso, che riesce a produrre risultati per tutti gli attori coinvolti”, ha osservato in conclusione l’assessore alle Politiche scolastiche della Provincia Giuseppe Romanini. “Qui oggi noi interpretiamo la nostra collettività e la nostra comunità – ha continuato – perché la globalizzazione la viviamo quotidianamente: non possiamo starne fuori, rimanere estranei a quello che vediamo e viviamo. Il progetto va proprio in questa direzione, in un’ottica di conoscenza. E attraverso la conoscenza si migliora la convivenza”.
“La solidarietà tra le pagine dell’Atlante” si inserisce nell’ambito di una serie di iniziative realizzate dal Coordinamento provinciale per l’adozione/sostegno a distanza, che si è avvalso della collaborazione delle associazioni attive nei settori immigrazione e cooperazione internazionale, sempre coordinate dalla Provincia in appositi Tavoli di lavoro.
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