Al via Parma Social House

SMA MODENA
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08/11/2010
h.17.10


852 alloggi:
265 in affitto a canone sostenibile, 182 in affitto con previsione di riscatto all’ottavo anno e 405 in vendita a prezzo convenzionato. Questi i numeri della prima fase di attuazione del progetto Parma Social House, il più grande intervento di edilizia sociale realizzato in città, che nel suo complesso prevede, nei prossimi anni, la realizzazione di circa 2.400 alloggi “sociali”.
Parma Social House è il primo esempio, a livello nazionale, di concretizzazione del Piano Casa varato dal Governo nel 2009.
Il progetto prevede interventi su sette aree della città, per offrire alloggi a quella fascia intermedia di famiglie, oggi molto ampia, che dispone di redditi superiori a quelli consentirebbero di accedere agli alloggi Erp, ma non sufficienti per rivolgersi al libero mercato immobiliare.
L’housing sociale è rivolto principalmente a: giovani coppie, nuclei monogenitoriali, famiglie numerose, famiglie con anziani o disabili, con l’obiettivo di offrire un contesto abitativo e sociale dignitoso, all’interno di un ambito ricco di relazioni umane e comunitarie.

I NUMERI DELLA PRIMA FASE DEL PROGETTO
Area interessata: 7 aree di trasformazione urbana – Crocetta (144 alloggi), via La Spezia (20 alloggi), via Budellungo (9 alloggi), area ex Rossi e Catelli (98 alloggi), Sant’Eurosia (289 alloggi), via Chiavari (280 alloggi), Panocchia (12 alloggi)

  • Area edificata: 61.000 mq di superficie lorda utile;

  • Costi di costruzione: 105 milioni di euro;

  • Unità abitative: 852 alloggi;

  • 1.400 mq di servizi locali e urbani, destinati alla socializzazione, alla cura della persona e al tempo libero;

  • 1.000 mq di servizi integrativi all’abitare, destinati ai residenti per attività ricreative e servizi collaborativi;

  • Tempi di esecuzione: Avvio cantieri entro Dicembre, conclusione entro il 2012.

L’IMPEGNO DEL COMUNE
Oltre a cedere le sette aree in diritto di superficie il Comune si è impegnato a: esentare dal pagamento del contributo di costruzione, reinvestire nel fondo i proventi derivanti dal riscatto della nuda proprietà, esentare dal pagamento dell’Ici, concedere 3 milioni di euro a fondo perduto (conferiti dalla Regione), investire 15 milioni di euro in quote del fondo.

LE RICADUTE SUL TERRITORIO
Oltre ad attirare le risorse del Piano casa, il progetto presenta ricadute positive per la città – in un periodo di crisi – di diversi tipi:

  • 852 appartamenti a canoni e prezzi ridotti, con un impatto anche in termini di liberazione di alloggi Erp da ridestinare alle fasce più deboli;

  • 7 nuovi interventi di edilizia residenziale concepiti per garantire sostenibilità ambientale e sociale;

  • 140 milioni di Euro di servizi e lavori di indotto per l’economia locale;

  • formule gestionali innovative nell’edilizia sociale, con il coinvolgimento di operatori privati nella gestione degli alloggi;

  • qualità nello sviluppo della città, con modalità di progettazione e realizzazione che rappresentano best practice a livello nazionale;

  • favorire la formazione di nuove famiglie e la natalità

FONDO PARMA SOCIAL HOUSE E SISTEMA INTEGRATO DEI FONDI
Parma Social House è il primo progetto cofinanziato dal Sistema Integrato dei Fondi (SIF) previsto dal Piano Casa nazionale: il Fondo Investimenti per l’Abitare, gestito da Cassa Depositi e Prestiti Investimenti – Sgr, ha deliberato la sottoscrizione fino a 25 milioni di euro di quote del fondo immobiliare chiuso Polaris Parma Social House, strumento attraverso cui verrà attuata l’iniziativa Parma Social House.
La provvista finanziaria del Fondo raccoglie il significativo impegno dell’Amministrazione Comunale di Parma, in aggiunta alla cessione del diritto di superficie delle aree oggetto di intervento, alla sottoscrizione, attraverso la controllata Servizi di Trasformazione del Territorio S.p.a., di quote del Fondo per Euro 15 milioni. La Fondazione Cariparma ha sottoscritto quote del Fondo per Euro 10 milioni che si aggiungono ai 5 milioni di euro sottoscritti dai soggetti promotori (Parma Social House scarl) e ai 1,5 milioni di euro deliberati da Coopfond (Fondo di promozione cooperativa di Legacoop) che rafforza l’investimento già sottoscritto dalle cooperative. Ulteriori sottoscrizioni si concretizzeranno nei prossimi giorni. La copertura del rimanente fabbisogno verrà reperita dal Fondo attraverso finanziamenti bancari.

LA CONDIZIONE ABITATIVA A PARMA
Nell’indagine condotta dal Cresme nel 2009 relativamente a “La condizione abitativa a Parma. Analisi e linee strategiche”, veniva ricordato che dal 2000 al 2008 il numero delle famiglie era cresciuto del 17,3%. Famiglie che in molti casi presentano forti difficoltà nell’accesso al mercato della casa.
Infatti, nell’indagine si parlava di circa 2.700 famiglie – fra Parma e i comuni limitrofi – in condizioni di inadeguatezza economica per far fronte ai canoni richiesti, e a questo va aggiunto che il patrimonio in locazione, in città si è assottigliato del 29% nel periodo compreso fra il 2001 e il 2008.
Allo stesso tempo è quasi raddoppiata la popolazione universitaria, passata in quattro anni da 5.458 a 10.700 unità.

LA GENESI DEL PROGETTO
Il Comune, tramite un bando pubblico, ha affidato a un’Ati, composta da imprese di costruzione e cooperative di abitazione locali, la realizzazione del progetto su aree comprese in importanti zone di sviluppo residenziale privato che la pubblica amministrazione ha riservato all’housing sociale.
La Fondazione Housing Sociale e Finabita hanno affiancato l’Ati nella strutturazione del progetto, il cui scopo è di realizzare insediamenti ricchi di servizi e spazi pubblici.
Con la costituzione del Gestore Sociale, alla cui formazione partecipano le cooperative di abitazione, viene promossa la sperimentazione di un modello di gestione degli immobili innovativo che prevede la partecipazione attiva dei residenti.

LA FILOSOFIA DELL’INTERVENTO
Obiettivo specifico dell’housing sociale è favorire una comunità sostenibile, fondata sul giusto equilibrio delle risorse e su un sistema di servizi di supporto alla vita quotidiana.
Dal punto di vista sociale, dare vita ad una comunità sostenibile significa andare oltre al semplice concetto di abitare, offrendo spazi comuni, servizi destinati alla socializzazione, alla cura della persona e al tempo libero, con l’obiettivo di rafforzare l’identità locale e il senso di appartenenza della comunità.
La comunità sostenibile persegue inoltre obiettivi di inclusione sociale: si caratterizza infatti per un mix sociale equilibrato che coinvolge categorie “sensibili”.
L’obiettivo del progetto è sviluppare il tessuto urbano di quartiere, risorsa fondamentale per l’housing sociale e per la convivenza di realtà sociali differenti. La proposta progettuale ha infatti individuato due livelli di intervento: uno di quartiere, relativa al comparto urbano, e uno locale, relativa al singolo lotto di intervento.
La scala di quartiere ha come oggetto lo sviluppo di un sistema di spazi pubblici dotati di strutture, servizi e spazi d’uso collettivo; la scala locale approfondisce invece la relazione tra il singolo intervento di housing sociale e gli spazi comuni pertinenziali alla residenza, gli spazi comuni e di coordinamento con lo spazio attiguo all’intervento.

I SOGGETTI COINVOLTI

  • promotore

Comune di Parma

 

  • promotori e attuatori

Parma Social House Scarl

con la consulenza di Finabita Spa e Fondazione Housing Sociale

  • Parma Social House Scarl è composta da:

BUIA NEREO srl

Cooperativa di Produzione e Lavoro BRUNO BUOZZI scrl

CME Consorzio Imprenditori Edili sc

COOPERATIVA EDILE ARTIGIANA sc

Cooperativa Edilizia CASE POPOLARI scrl

LA NUOVA SPERANZA scrl

PARMA 80 sc

RESIDENCE scrl

  • Investitori

Parma Social House Scarl, Comune di Parma (tramite STT Holding), CDP Investimenti Sgr, Fondazione Cariparma, Coopfond-Legacoop. Contributo a fondo perduto di Regione Emilia Romagna.

  • Gestione del Fondo e del processo di sviluppo immobiliare

Polaris Investment Italia SGR spa

  • Realizzazione progetto architettonico

Archittetti Associati Giandebiaggi & Mora – area Via Chiavari

Arch. Silvia Salvadego Molin Ugoni – area Sant’Eurosia A18

Arch. Gianni Di Gregorio e Arch. Giorgio Cazzulani – area Sant’Eurosia A19

Arch. Stefano Malvenuti – area Sant’Eurosia A20

Arch. Dario Costi e Arch. Simona Melli – area ex Rossi e Catelli

Ing. G.L. Capra & Partners – area Crocetta A07-A08

AF Project srl– area Crocetta A06

Arch. Haig Uluhogian – area Via La Spezia

Arch. Daniele Pezzali – area Via Budellungo

Arch. Isabella Tagliavini – area Panocchia

  • Imprese realizzatrici

BUIA NEREO srl

Cooperativa di Produzione e Lavoro BRUNO BUOZZI scrl

CME Consorzio Imprenditori Edili sc

COOPERATIVA EDILE ARTIGIANA sc

  • Gestore sociale

Cooperativa Edilizia CASE POPOLARI scrl

LA NUOVA SPERANZA scrl

PARMA 80 sc

RESIDENCE scrl

  • Controllo Qualità e validazione dei Progetti

Italsocotec spa

  • Monitoraggio qualità, tempi e costi in fase di esecuzione

MMF srl

  • Responsabile dei Lavori

Ing, Adriano Aspoldi – Hilson Moran

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