
26/06/2012
Non c’è pace per Parma.
Per mesi la nostra città è stata sulle prime pagine di tutti i giornali e TV nazionali per la contestazione all’Amministrazione Vignali, in queste settimane stiamo assistendo ad un ininterrotto fuoco di fila dei media nazionali contro quella grillina.
Al di là della rappresentatività popolare della protesta sotto i Portici del Grano degli indignatos, considerato che alle ultime elezioni la loro lista ha preso il 2% dei consensi e non è riuscita ad eleggere un consigliere comunale, è indubbio che gli scandali “Green Money”, “Easy Money”, la sfilata degli arrestati in manette, le pentole e le bare creavano un mix invitante di lotta politica, folklore e spettacolo: la notizia c’era.
Oggi le motivazioni latitano. Da ultimo domenica scorsa Aldo Grasso, che di mestiere fa il critico televisivo, ha firmato un articolo sulla prima pagina del Corriere della Sera accusando Pizzarotti di essere in ritardo di 15 giorni nella scelta degli assessori all’urbanistica e al sociale, di aver bruciato in 24 ore la designazione di Roberto Bruni perché fallito, deridendo il sindaco per la selezione tramite curriculum, sottintendendo la sua preferenza per le più tradizionali presentazioni “degli amici degli amici”.
Non mi interessa difendere Pizzarotti che deve dimostrare ancora tutto, ma è difficile pensare che si possa finire sulla prima pagina del Corriere perchè “Fabio Fabbro ha declinato l’offerta all’assessorato al welfare di Parma”. Ma se ci si finisce lo stesso, significa che c’è qualcosa di più, che si hanno dei secondi fini. Una faziosità che trova conferma visibile nella foto di Pizzarotti pubblicata dal Corriere mentre lui, intento a parlare, storce la bocca… una cadute di stile sorprendente per il giornale di via Solferino, degna di Emilio Fede che sul TG4 per anni ha mandato in onda un’immagine di Prodi mentre rideva in modo goffo e paffuto.
Caro Grasso, mettetevi d’accordo: i suoi colleghi del Corriere Rizzo e Stella ci hanno fatto una testa così e scritto libri e libri contro la Casta, e adesso che a Parma la Casta ha perso lei se la prende con chi l’ha battuta perchè sarebbe in ritardo di due settimane nella selezione di due assessori tramite curriculum?
E’ evidente che ad Aldo Grasso non gliene freghi nulla dell’efficienza dei servizi sociali di Parma e meno che meno se una persona è fallita dieci anni fa… e vorrei ben vedere, considerato che il suo giornale rappresenta un’importante parte di quell’industria italiana che da decenni va a braccetto con la politica, magari anche per farsi mettere a posto i bilanci super-indebitati.
In verità questi vecchi giornali che, sulle base di dove tirava il vento, hanno sostenuto tutta la classe politica di centrodestra e centrosinistra che non è riuscita a fare nulla se non a ridurre il Paese nelle condizioni attuali, attaccano Pizzarotti per colpire il bersaglio grosso, Beppe Grillo, e screditare il Movimento 5 Stelle che nei sondaggi sta crescendo con una progressione esponenziale (oggi è dato già al 20%) e quindi terrorizza la vecchia politica in vista delle elezioni politiche del prossimo anno.
E’ legittimo che la vecchia informazione difenda il Sistema di cui è parte e contrasti chi vuole abbatterlo e anche abolire i soldi pubblici all’editoria, ma allora attacchino direttamente Beppe Grillo e la smettano di tirare in ballo e sputtanare Parma in modo capzioso.
La nostra città non merita questa continua pubblicità negativa e, mi creda, non per mancare di rispetto alla sua autorevolezza, ai parmigiani non interessano le prediche partigiane di chi a Parma forse non è venuto neanche da turista.