
L’assessore all’urbanistica del Comune di Parma, Michele Alinovi, mette nero su bianco con un post su facebook i pro e i contro di ogni opzione sull’Alta Velocità a Parma.
“Nei giorni scorsi vi è stato un confronto ad ampio raggio, con la segreteria tecnica del Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Paola de Micheli ed RFI, sulle carenze e gli indispensabili futuri sviluppi del servizio di trasporto ferroviario ad Alta Velocità sul territorio di Parma.
Si è avviato un percorso tecnico che, attraverso un’analisi dei dati riguardanti il bacino di utenza e attraverso uno studio di fattibilità trasportistico ed infrastrutturale, potrà permetterci di scegliere la strada migliore da intraprendere sul potenziamento del servizio dei treni ad alta velocità sul nostro territorio; decisioni quindi supportate dagli studi che RFI realizzara’ su indicazione del Ministero in stretta sinergia con Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Parma.
Qui i punti salienti e alcune considerazioni personali con pro e contro:
OBIETTIVO IN AGENDA
Migliorare drasticamente l’accesso al servizio ferroviario ad Alta Velocità per il territorio di Parma, perché solo la Mediopadana così come è oggi non è sufficiente.
CONSIDERAZIONI SULLA MEDIOPADANA
La Mediopadana nel giro di 4/5 anni, con questo ritmo di crescita, arriverà a saturazione;
Perché fermano già oggi 75 treni/giorno su 2 binari.
Perché cresce di +20% treni/anno.
Perché ferma un treno ogni 15 minuti.
La Mediopadana serve soprattutto chi ha destinazione Reggio Emilia e poco Parma.
Perché il 73% di chi arriva alla Mediopadana ha destinazione Reggio Emilia.
Solo il 5% di chi arriva alla Mediopadana ha destinazione Parma ovvero solo 75.000 passeggeri/anno, per una città come la nostra che ha 1.000.000 di presenze turistiche/anno.
NESSUNA IPOTESI VIENE SCARTATA
Utilizzo intensivo dell’interconnessione TAV.
Collegamento ferroviario veloce con la Mediopadana utilizzando la rete ferroviaria esistente con alcune modifiche ed integrazioni alla rete ferroviaria.
Nuova Stazione di Alta Velocità alle fiere di Baganzola.
CRITICITÀ/OPPORTUNITÀ
INTERCONNESSIONE TAV
Sicuramente la soluzione meno impattante del punto di vista infrastrutturale.
Problema della “rottura di carico” per l’ingresso dei treni ad Alta Velocità sulla linea lenta Milano-Bologna, generando un rallentamento consistente del treno AV che subirebbe gli effetti dei ritardi e delle precedenze della linea lenta, che a sua volta potrebbe subire gli effetti negativi di questi innesti.
Questa ipotesi resta per me quella auspicabile sicuramente nel breve per dare risposte immediate soprattutto durante i grandi eventi fieristici, ma temo che nel lungo periodo resti comunque poco appetibile.
COLLEGAMENTO CON LA MEDIOPADANA
Un servizio assimilabile ad una metropolitana leggera, con alcuni correttivi infrastrutturali alla linea lenta Milano-Bologna, potrebbe arrivare alla Mediopadana senza passare dalla stazione di Reggio Emilia.
Problema della “rottura di carico” per l’interferenza di un treno molto frequente (metropolitana di superficie) e i treni interregionali, con scarsa affidabilità quindi sui tempi di attesa ed i ritardi.
Problema dei costi di gestione per convogli e personale dedicato, per avere un’alta frequenza di corse.
Questa ipotesi resta per me la più problematica per costi di gestione e affidabilità del collegamento.
STAZIONE ALTA VELOCITÀ ALLE FIERE
Una nuova stazione di alta velocità sarebbe sinergica con la Mediopadana di Reggio Emilia, ovvero fermate alternate a Parma e a Reggio rispondendo ad una fetta di mercato che oggi non utilizza la Mediopadana (solo 5% dei passeggeri ha destinazione Parma) e potrebbe inoltre rispondere alla saturazione della Mediopadana (entro 4/5 anni).
Una nuova stazione di alta velocità alle Fiere potrebbe utilizzare i parcheggi esistenti e quelli che sono in programmazione, che con la presenza dell’alta velocità potrebbero risultare in esubero per il solo utilizzo fieristico.
Questa ipotesi resta la migliore nel lungo periodo la migliore, perché non ha problemi di “rottura di carico” e perché potrebbe lavorare in sinergia con la Mediopadana, non sottraendo di fatto passeggeri ma dando risposta ad una richiesta di trasporto su ferro che la stazione di Reggio Emilia non soddisfa.”