
Alla scoperta della Sicilia nord-occidentale.
Una settimana alla scoperta di Trapani, Favignana, San Vito Lo Capo, Palermo e Mondello.
Giorno 1: partenza e arrivo a Trapani
Partenza dall’aeroporto G. Verdi di Parma, alle ore 21,15 del venerdì e arrivo all’aeroporto Birgì di Trapani alle ore 23,00. Quindi il bus di linea accompagnerà al centro di Trapani in 20 minuti.
La pensione Messina in Corso Vittorio Emanuele, 71, è una degna sistemazione per trascorrere la notte, situato nel pieno centro cittadino, ha camere pulite, letti comodi, e la spesa in camera doppia è di 20 euro a persona.
Da non perdere a Trapani
– Centro storico, elegante e pulito, palazzi raffinati e d’interesse architettonico lungo le vie
– Caratteristico mercato del pesce dove poter degustare e acquistare tipici prodotti di gastronomia locale
– Gustare il liquore Florio in uno dei numerosi bar del centro o concedersi un gelato di produzione artigianale
– Cenare in uno dei seguenti ristoranti: Ai Lumi, Taverna Paradiso, Bettina, Le Mura, Tavernetta di David, Ristorante Lignì
Giorni 2 e 3: arrivo e soggiorno all’isola di Favignana, che costituisce l’Arcipelago delle Egadi, località marittima di rara bellezza in provincia di Trapani
La mattina del sabato, dopo una lauta colazione, a base di caffè e cannoli siciliani e mignon alla pasta di mandorle, in un bar del centro di Trapani, ci si dirige sul Lungomare Dante Alighieri, e dopo una breve passeggiata si arriva al Viale Regina Elena, da cui partono gli aliscafi che consentono, con la cifra di 8-10 euro a tratta, di arrivare in una delle splendide isole dell’arcipelago delle Egadi, Favignana, Marettimo o Levanzo. Chi volesse soggiornare più a lungo a Trapani, può chiedere informazioni circa le attività turistiche che la città offre all’Info-Point di via Piazzetta Saturno, tel. 0923-544533.
Da Trapani a Favignana il tragitto in aliscafo dura poco meno di trenta minuti, coprendo circa 10 miglia. Giunti al molo di Favignana, si viene colpiti dagli odori forti di pesce e di salsedine. Superato il molo si può noleggiare uno scooter oppure una bicicletta. Quest’ultima soluzione è la migliore per chi è atleticamente preparato e desideroso di raggiungere Calarossa, Cavallo e Cala Azzurra (insenature frastagliate della costa che si specchiano su acque cristalline di un mare dai colori caraibici) o Lido Burrone. Si può trascorrere un paio di notti all’attrezzato Camping Egad***, che ha sistemazioni comode ed economiche, per prenotazioni tel. a Francesco 0923-921555.
Giorni 4 e 5: arrivo e soggiorno a San Vito Lo Capo (TP), situata sulla costa settentrionale di Trapani a ridosso del palermitano.
Lasciato il camping Egad entro le ore 10,00 ci si dirige all’aliscafo per fare ritorno a Trapani, da cui partono ogni 30 minuti bus per San Vito Lo Capo. Durante il viaggio si attraversano in circa 1 ora e 15 minuti interessanti paesini marittimi, abbagliati dal caldo sole estivo, dislocati lungo la litoranea che conduce a Palermo.
Arrivati al capolinea di San Vito Lo Capo, in via Savoia, ci si dirige al camping Soleado in via del Secco, per deporre i bagagli in uno dei numerosi bungalow al suo interno e infilarsi costume e ciabatte. Quindi un bagno e una rigenerante dormita su uno dei lettini a pagamento della spiaggia di fronte è d’obbligo. La sera può essere occasione per fare una camminata tra le vie del centro che offrono al turista un incredibile numero di gelaterie artigianali, bar per gustare un aperitivo salato e ristorantini dai profumi invitanti, alla portata di tutte le tasche.
Il giorno seguente accompagnati con un minibus, si arriva alla Riserva dello Zingaro. Questo parco di una bellezza sconfinata è caratterizzato dall’essere cosparso di spiagge e calette, dislocati lungo la costa, a intervalli regolari di appena 15-20 minuti di camminata. Il percorso complessivo per la Riserva è della durata di due ore; consiste in un sentiero di terra battuta, lungo circa sette kilometri, che costeggiando il mare, conduce da San Vito Lo Capo a Scopello: passando per Tonnarella dell’Uzzo, Torre dell’Uzzo, Cala Marinella, C. da Zingaro, Cala del Varo, Punta Capreria, Galleria.
Giorni 6 e 7: Palermo e ritorno a Parma
La mattina del 6° giorno, salito sul pullmino della compagnia locale di trasporti privata“F.lli Russo” (tel. 0924-31364), dopo quasi due ore di viaggio si arriva a Palermo. Sceso alle spalle del Teatro Politeama, camminando non più di 5 minuti si arriva all’ostello “A casa di amici”, in via Volturno, 6.
Per prenotare la sistemazione chiedere di Claudia Vitale (cell. 328-3172205), solare e passionale, è la proprietaria dell’ostello che ha 28 posti letto ed è aperto tutto l’anno e letteralmente invaso da italiani o stranieri di passaggio (spesa media a persona 20/25 euro, comprensivo di posto letto e colazione). Si trova tra Piazza Porta Carini e Piazza Giuseppe Verdi, su cui si staglia il mastodontico Teatro Massimo, il terzo teatro più grande d’Europa. Da evidenziare il motto all’ingresso dello stesso “L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire”.
In una mattinata si possono percorrere le vie del centro di Palermo, le più importanti delle quali sono: Via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele, intersecandosi in piazza Vigliena, danno vita alla nota croce detta “la croce barocca” dei Quattro Canti. Queste due vie creano quattro quartieri storici noti come i quattro mandamenti:
Kalsa o Mandamento Tribunali,
La Loggia o Mandamento Castellammare,
Seralcadio o Il Capo o Mandamento Monte di Pietà,
Albergheria o Mandamento Palazzo Reale.
L’Albergheria, un tempo era abitata dai funzionari di corte normanni, oggi è un quartiere povero, per lo più abitato da immigrati spesso clandestini. Adiacente all’Albergheria sorge il Mercato di Ballarò che alla sera, vi consiglio di visitare. Per 365 giorni all’anno, si riempie di ragazzi e ragazze piuttosto giovani e trascorrono insieme lunghe notate all’aperto, a bere birra e gustare le specialità palermitane, tra le quali spiccano le panelle, frittelle di farina di ceci. Non consigliato a chi non tollera il frastuono e gli schiamazzi.
Al pomeriggio, in 20 minuti di bus, si accede alla località balneare di Mondello, originariamente villaggio di pescatori, sviluppatosi intorno ad un’antica tonnara. Da Mondello si accede alla Riserva naturale di Capo Gallo – Isola delle Femmine.
Si vi rimane un’ora e trenta minuti libera potrà essere interessante fare una visita alle Catacombe di Palermo, nel quartiere Cuba, noto come Convento dei Cappuccini. E’ annesso alla Chiesa di Santa Maria della Pace. Chiesa e convento risalgono al XVI secolo, benché edificati su strutture precedenti. Il luogo è noto in tutto il mondo per la presenza nei suoi sotterranei di un vasto cimitero, che attira la curiosità di numerosi turisti, e fin dai secoli scorsi tappa obbligata del Grand Tour (visitato anche da Guy de Maupassant). Lo spettacolo macabro degli innumerevoli cadaveri esposti, è spunto di riflessione sulla caducità della vita, sulle vanità terrene, e sull’inutilità dell’attaccamento degli uomini alle loro fattezze esteriori.
Ma il tempo stringe e la breve vacanza richiama all’ordine, quindi occorre fare ritorno al centro città da cui partono pullmini per l’aeroporto Birgì di Trapani da cui si farà ritorno a Parma. Prima però non rinunciate al tipico panino con la milza. Un vera leccornia.
Tommaso Villani