Anche lo storico dell’arte Tomaso Montanari appoggia la petizione del Comitato civico Cittadella futura

SMA MODENA
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Tomaso Montanari, storico dell’arte, accademico e saggista è un’altra voce autorevole di livello internazionale che, come già fatto da Salvatore Settis, si è espressa a sostegno dei contenuti della Petizione promossa dal Comitato civico Cittadella futura che, con il sostegno di 14 associazioni ambientaliste e culturali e del Comitato Cittadella per Parma, ha raccolto quasi 4.000 firme in 45 giorni.

Nella rubrica “Le pietre e il popolo” su Il Fatto Quotidiano del 25 gennaio Montanari, presidente del Comitato tecnico scientifico per le Belle Arti del Ministero per i Beni Culturali, ha pubblicato un articolo intitolato “Parma scrive la sua Storia e si organizza per la battaglia”.

L’occasione per parlare della nostra città è la presentazione dei due volumi sulla storia dell’arte, curati da Arturo Carlo Quintavalle, che concludono la Storia di Parma voluta e sostenuta dalla Fondazione Monteparma su cui Montanari esprime un giudizio di grande apprezzamento , sia per la qualità degli storici dell’arte che hanno dato il loro contributo, sia per il significato dell’opera che fa “leggere il tessuto di pietra e colori in cui si svolge la nostra vita quotidiana” perché “la conoscenza della storia dell’arte è essenziale non meno del lavoro di un’amministrazione comunale conscia del proprio scopo”.

E a questo proposito Montanari, che conosce e ammira Parma, sottolinea che è importante che “ il meraviglioso Parco della Cittadella farnesiana non si trasformi in un’arena per eventi, ma rimanga un luogo libero da funzioni commerciali” citando il Comitato Cittadella futura, Italia Nostra e il FAI che “combattono” perché la Cittadella venga considerata non come un contenitore da riempire , ma come un unico bene culturale, fatto di architettura e paesaggio, storia e natura, la cui destinazione sia la fruizione individuale e collettiva in quanto cittadini, e non come clienti o spettatori.

Sono i concetti e i valori espressi da Tomaso Montanari nel suo libro “Le pietre e il popolo. Restituire ai cittadini l’arte e la storia delle città italiane”, ed. Minimum Fax: “Non tutto deve essere nella disponibilità della maggioranza di turno: e i monumenti sono proprio la tipica cosa che deve rimanerne fuori. Essi sono stati edificati dai nostri padri e appartengono anche a coloro che non hanno l’età per votare, o che addirittura devono ancora nascere…” e in tanti casi, “… perfino all’umanità tutta”.

L’esperienza della pandemia ci ha mostrato quanto sia fondamentale ricostruire il rapporto tra cittadini e spazio pubblico. In conclusione, Montanari sottolinea che un filo rosso unisce i due ultimi volumi della Storia di Parma e le battaglie di una città che prende coscienza dei propri monumenti: perché conoscenza del passato e costruzione di un futuro sostenibile sono due facce della stessa medaglia.

Un intervento approfondito ed autorevole che pone Parma al centro del dibattito culturale nazionale e sollecita la riflessione dell’Amministrazione comunale sull’ascolto dei cittadini e sulle scelte corrette e realmente “moderne” riguardo all’utilizzo dei monumenti.

Il Comitato Cittadella futura