
Più incentivi per mobilità sostenibile, caldaie e agricoltura. Il Piano Aria Integrato 2030 segna un impegno concreto per la salute dei cittadini e per l’ambiente con investimenti per oltre 150 milioni di Euro a cui si aggiungeranno 230 milioni dal Por-Fesr e fondi che saranno incrementati con altre forme di finanziamento nazionali.
«Un atto importante che guarda alle generazioni future. Un piano complesso in cui si è cercato l’equilibrio tra la necessità di ridurre le emissioni in atmosfera e le esigenze dei settori produttivi – commenta il consigliere Matteo Daffadà – un risultato frutto di un lungo, tenace lavoro compiuto sul versante della condivisione e coinvolgimento con gli organismi di rappresentanza e con i Comuni. È proprio ascoltando gli agricoltori che abbiamo condiviso con la minoranza un emendamento che prevede incentivi non solo per l’acquisto di nuovi macchinari più performanti dal punto di vista ambientale ma anche per la modifica delle attrezzature già nella disponibilità delle aziende».
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Il nuovo Piano dell’Aria parte con una dotazione di risorse importante di 154 milioni di Euro, con l’obiettivo di ridurre le emissioni, agire simultaneamente sul trasporto di merci e persone, per ridurre le criticità dell’aria nel Bacino padano. Per l’Oms l’inquinamento atmosferico è al quarto posto come motivo di malattia e morte e colpisce in particolare le persone fragili, i bambini e gli anziani. L’obiettivo è ambizioso, la riduzione degli agenti inquinanti entro il 2030: -13% del Pm10, – 29% ammoniaca, – 13% di zolfo, calo di polveri sottili e altre fonti di inquinamento e una riduzione di 640 milioni di euro di costi per curare le patologie collegabili all’inquinamento.
«La Regione aiuterà i cittadini in questa sfida fondamentale, puntando sugli incentivi anziché sulle sanzioni – prosegue Daffadà – continueremo a lavorare insieme anche nella stesura di bandi per accompagnare il mondo produttivo, l’agricoltura e la zootecnia alla riqualificazione progressiva. Gli incentivi andranno anche a finanziare la mobilità sostenibile e le caldaie ecologiche. Ma i risultati si potranno raggiungere solo se, insieme, si andrà nella stessa direzione».
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“Rischiamo una deriva dirigista con imposizioni che arrivano dall’alto e che non tengono conto dei comparti produttivi e delle necessità della popolazione. Questo piano potrebbe non raggiungere gli obiettivi che l’Europa ci impone di ottenere, ma certamente avrà pesanti ripercussioni su interi settori”. Così Emiliano Occhi, consigliere regionale della Lega e relatore di minoranza della proposta d’iniziativa Giunta recante “Decisione sulle osservazioni pervenute e approvazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2030).
“Dobbiamo purtroppo registrare il disinteresse nei confronti di interi comparti produttivi ed economici; le nostre imprese dovranno essere più brave di quelle degli altri Paesi a innovare, se vogliono mantenersi in competizione ma gli enormi sforzi compiuti fino ad oggi per abbassare i limiti emissivi per la Regione non sono sufficienti” ha accusato l’esponente del Carroccio ricordando gli emendamenti della Lega volti a mitigare le pesanti ripercussioni per industria, agricoltura, mobilità e trasporti.
“Gli agricoltori sono visti come inquinatori mentre apriamo a carni sintetiche e a farine di insetti: grazie alle politiche dirigiste del green deal si rischia un calo della produzione agricola, la diminuzione della resa al campo e il conseguente aumento delle importazioni; inoltre i tanto decantati fondi europei spesso non coprono le reali necessità del comparto agricolo” ha aggiunto Occhi, parlando delle proteste di questi giorni.
Non va meglio in tema di riscaldamento, con una vera e propria guerra alle biomasse “in un momento in cui c’è un rincaro energetico e i cittadini vedono nella legna una possibilità di riscaldarsi a più basso prezzo” e misure sull’abbassamento del riscaldamento che, secondo il leghista, “sono davvero di difficile applicazione”.
Pesanti critiche dal fronte leghista anche in tema di mobilità e trasporti a partire dallo stop ai diesel Euro 5: “Notiamo una riduzione della libertà di mobilità dei cittadini e anche la disparità tra i territori. Assurdo che una stessa auto possa essere utilizzata nelle Marche o in Calabria ma non nel bacino padano. La mobilità è stata una delle prime conquiste delle classi meno abbienti e adesso questa viene compressa, non tutelando nemmeno gli anziani che magari percorrono pochi chilometri ma saranno costretti a cambiare la propria vettura. Occorrono deroghe, come abbiamo richiesto, per esempio, per gli over 70, per non mettere in ginocchio i cittadini e gli operatori commerciali che, a causa di queste misure, faticano a lavorare in quei centri storici che sono a rischio di spopolamento e desertificazione” ha chiosato Occhi denunciando l’insufficiente interlocuzione tra la Giunta e le associazioni di categorie del commercio.
“Le città saranno rese enorme ZTL con telecamere che vigileranno sugli accessi delle auto più inquinanti con norme che andranno progressivamente a impedire l’accesso ai mezzi meno recenti e le Zone 30 rischiano di fermare il traffico se non limitate alle zone sensibili” ha proseguito Occhi che ha concluso bocciando il Piano definito: “un documento puramente tecnico, che non tiene conto gli aspetti politici e delle necessità dei nostri cittadini. Credo che sia una sconfitta per la politica non riuscire a reagire. Il rischio è che si vadano a esacerbare quelle proteste che vediamo ormai sotto i palazzi di tutti i governi. Occorre invertire la rotta e aiutare il nostro Paese a svilupparsi e a mantenere la propria competitività. Guardare solo un problema senza considerare il contesto generale è un enorme sbaglio”.