Arquati, si decide il 28 giugno

SMA MODENA

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17/06/2010
h.16.45

Sembra avviarsi a una conclusione la lunga trattativa sulla crisi dell’Arquati. A un anno dalla prima riunione del tavolo istituzionale, oggi in Provincia si sono raccolti segnali incoraggianti sul futuro dell’azienda, marchio storico da sempre radicato nel Parmense.
All’incontro hanno partecipato il vice presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari, il sindaco di Sala Baganza Cristina Merusi, i rappresentanti sindacali, le Rsu aziendali, l’assuntore Stefano Calza, il commissario giudiziale Giovanni Massera e una rappresentanza dell’Unione parmense degli industriali.
Il 28 giugno prossimo l’assemblea dei creditori deciderà del destino dell’Arquati: è infatti chiamata ad esprimersi sulla proposta dell’assuntore del concordato Stefano Calza. “Noi ci auguriamo che questo lungo percorso si concluda con una soluzione positiva, cosa che darebbe all’azienda una buona possibilità di riprendersi”, ha detto al termine dell’incontro il vice presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari, che ha tenuto a rimarcare che “questa trattativa, durata circa un anno, è sempre stata improntata a un grande spirito di responsabilità e di condivisione degli obiettivi da parte di tutti i soggetti coinvolti. Ribadiamo inoltre la grande volontà del tavolo di seguire da vicino questa azienda, e conoscendo l’importanza del radicamento territoriale e delle tante risorse umane coinvolte vogliamo chiedere alle banche e agli altri soggetti del contesto il massimo dell’impegno e il massimo della vicinanza, perché qui si gioca una partita fondamentale: tutto questo significa rilanciare una realtà, un prodotto e un marchio che è conosciuto in tutto il mondo”.
Ci auguriamo che si arrivi a una conclusione positiva – ha commentato il sindaco di Sala Baganza Cristina Merusi, che ha ringraziato i sindacati per come hanno saputo gestire la vicenda anche con i lavoratori -. È un anno che ci stiamo lavorando, sempre con molta apprensione, e speriamo che il 28 si apra un nuovo capitolo di rinascita: ci sono tutti i presupposti per veder risorgere un’azienda molto importante per il territorio e per i lavoratori, che per quest’azienda hanno dato tanto.”