Arrestato per maltrattamenti in famiglia, cerca di colpire anche in presenza dei poliziotti la moglie e il figlio con un ramo

SMA MODENA
lodi1

Ieri sera alle ore 19.30 personale delle Volanti della Polizia di Stato in servizio di controllo del territorio, prevenzione e repressione dei reati in genere, su disposizione della Centrale Operativa 113 è intervenuta in V.le Vittoria a seguito di segnalazione giunta su utenza 113 di un uomo, di nazionalità indiana, che armato di bastone stava aggredendo una donna con bambini.

Giunti sul posto, gli Agenti delle Volanti hanno notato l ’uomo le cui descrizioni corrispondevano a quelle comunicate alla sala operativa dal richiedente, che con gli occhi sbarrati, fuori di se con atteggiamento minatorio e aggressivo fronteggiava una donna di origine indiana che si trovava in compagnia dei suoi bambini e che apparivano molto spaventati.

I poliziotti, capita la situazione di pericolo, immediatamente si frapponevano tra i due , allontanando l’uomo per evitare che lo stesso potesse raggiungere fisicamente i propri familiari e fargli del male.

Il soggetto nonostante la presenza dei poliziotti continuava ad avere un atteggiamento minatorio nei confronti della donna.

Giungeva sul posto anche il richiedente, il quale riferiva ai poliziotti di aver notato poco prima l’uomo che armato di un ramo aveva cercato di colpire la donna non riuscendoci, e che aveva cercato di fare lo stesso con il bambino che nel frattempo si era intromesso per difendere la madre, e che solo le sue urla lo avevano fatto desistere dal suo intento.

La donna, accompagnata in Questura con i suoi figli ha sporto regolare denuncia nei confronti del marito. Anche l’uomo un indiano 40 enne veniva accompagnato presso gli uffici della Questura per le attività di identificazione e fotosegnalamento da parte della Polizia Scientifica. All’esito degli accertamenti il 40 enne indiano è stato tratto in arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia e denunciato in stato di libertà per violenza privata. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato collocato in regime degli arresti domiciliari e contestualmente è stato attivato la procedura del Codice Rosso.

Il codice rosso è una sorta di “sirena” che prevede un trattamento preferenziale in determinati casi. In pratica la polizia giudiziaria di fronte ad una notizia di reato di violenza domestica o di genere, acquisisce la notizia, la riferisce immediatamente al pubblico ministero, il quale a sua volta, entro tre giorni, decorrenti dall’iscrizione della notizia di reato, dovrà ascoltare la persona offesa o assumere informazioni da chi ha denunciato tali fatti. La velocità e l’immediatezza delle indagini avviene al fine di limitare, il più possibile condotte di violenza reiterata. Inoltre, è stato previsto un lasso di tempo maggiore per quanto concerne la possibilità di poter denunciare, ossia la persona vittima di violenza avrà 12 mesi rispetto ai 6 mesi previsti in genere dalla legge per poter denunciare

Si rappresenta che la misura è stata adottata d’iniziativa da parte dell’Ufficio procedente e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o provvedimenti analoghi