
04/05/2013
h.15.00
Dopo mesi di silenzio assordante sull’inceneritore di Ugozzolo, in questi giorni leggiamo di un grande attivismo del vicepresidente di Iren Lorenzo Bagnacani. E’ impegnatissimo per contrastare il cambio di assetto della governance di Iren che prevede, tra le altre cose, il superamento delle logiche territoriali nelle nomine del management aziendale da parte di tutti i soci. Quindi anche della facoltà del Comune di Parma di indicare direttamente il vicepresidente della multiutility.
Tutto questo darsi da fare di Bagnacani è comprensibile, visto che, legittimamente, difende la sua posizione e il suo stipendio. Va detto che se dovesse passare la nuova governance al Comune di Parma spetterebbe comunque la nomina di un consigliere del Cda ma non più in automatico quella del vicepresidente. Operativamente, in termini di accesso agli atti, di possibilità di controllo, di fare proposte, di dare progettualità all’Azienda, cambierebbe poco avere un consigliere (ammesso che si voglia esercitare quel ruolo) e un vicepresidente senza alcuna delega (come è il rappresentante di Parma) ma sicuramente cambia a Bagnacani che vedrebbe il suo compenso passare da 110.000 euro all’anno a meno di 30.000.
Peccato che in questi mesi Bagnacani abbia dimostrato ben altra intraprendenza quando c’era da contrastare il forno di Ugozzolo. Ricordo che egli, pur in un palese conflitto di interessi (leggi) e in violazione del Regolamento comunale, fu nominato dall’Amministrazione a 5 Stelle per aprire Iren come una “scatola di tonno” e “tirare fuori finalmente tutte le carte”… però, alla prova dei fatti, non ha avuto il coraggio di fare nulla, neppure di proferire una parola sull’inceneritore. Almeno Scilipoti è passato dall’altra parte alla luce del sole…
La carta che Bagnacani ha fatto girare è stata quella del suo Iban bancario per farsi accreditare ogni mesi più di 10.000 euro. Zitto zitto, non ha avuto neppure la dignità di ridursi l’importo dello stipendio contro cui i grillini hanno gridato allo scandalo per anni quando ad incassarlo non era uno di loro.
Secondo voi Bagnacani ha presentato in Cda una proposta di per ridurre i benefit degli amministratori, è stato il cuneo dei cittadini dentro le stanze del potere, ha promosso operazioni di trasparenza e di informazione sui costi, contributi, tariffe, ha buttato all’aria i cassetti, si è messo di traverso sull’inceneritore? Seeeeeeeeeeeee, aspetta e spera!!!!!!!!!!!! Bagnacani ha capito tutto della vita!!!
A questo punto, visto che lui fa finta di niente, sarebbe un bel segnale che il Consiglio comunale di Parma votasse un ordine del giorno molto semplice e in totale sintonia con la natura del M5S e il comune sentire dei cittadini: un invito a Bagnacani a devolvere ai servizi sociali del Comune almeno il 50% dei soldi fin qui percepiti da Iren. La retroattività è un principio che piace tanto a Beppe Grillo quando si parla di finanziamento pubblico dei partiti. Penso debba essere applicato anche ai soldi che prendono i suoi. Del resto per uno che non si è neanche dimesso dalle aziende in cui lavorava e che quindi non svolge l’incarico a tempo pieno, 60.000 euro all’anno mi paiono un compenso più che sufficiente, soprattutto visti i tempi che corrono. E soprattutto, se si volge lo sguardo ad Ugozzolo, visti i risultati che ha portato al Comune di Parma.
Ammazza che cuneo che è stato questo Bagnacani!!! Nel di dietro di chi ha votato il M5S di sicuro…
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