Banca di Parma, il punto sulla raccolta del capitale

SMA MODENA
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09/09/2010
h.14.20

«Siamo ad un punto di snodo fondamentale e a metà dall’obiettivo, i sei mesi che ci attendono saranno quelli decisivi»: con queste parole Alfredo Alessandrini, presidente del Comitato promotore per la costituenda Banca di Parma – Credito Cooperativo, ha aperto il convegno organizzato proprio per fare il punto della situazione a sei mesi dal termine per la raccolta del capitale sociale e arrivare ad aprire il primo sportello della Banca di Parma – Credito Cooperativo. Alessandrini ha poi ricordato i valori del credito cooperativo e della futura Banca di Parma che sarà: «Locale per sempre, trasparente e con al centro la persona».
Una sala gremita di persone ha partecipato ieri sera (8 settembre) al convegno organizzato al Castello di Felino. A portare i saluti alla platea i rappresentanti dei Comuni che hanno patrocinato l’iniziativa: il vice sindaco di Felino Rosina Trombi, il sindaco di Sala Baganza Cristina Merusi e l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Collecchio Manuel Magnani.
Hanno voluto sostenere il comitato promotore anche i massimi esponenti nazionali e regionali del credito cooperativo e fra questi Alessandro Azzi, presidente della Federazione Italiana Banche di Credito Cooperativo, Giulio Magagni, presidente della Federazione BCC Emilia Romagna e ICCREA Holding Spa e Daniele Quadrelli, direttore delle Federazione BCC Emilia-Romagna.
In particolare Alessandro Azzi ha ribadito che: «A Parma c’è una lacuna da colmare perché è l’unica città dell’Emilia Romagna dove non c’è una BCC che sia espressione del territorio e, a giudicare dalla presenza di persone in questa sala, direi che c’è forte volontà di arrivare all’apertura dello sportello». Azzi ha sottolineato che a livello italiano sono 4.300 gli sportelli ed è il 4° gruppo con un milioni di soci. «In questo periodo di crisi economica e del mondo bancario bisogna tornare ad una gestione etica della finanza e avere molto coraggio e determinazione per raggiungere l’obiettivo – ha concluso Azzi. – Auguri davvero a tutti voi». Auguri che sono arrivati anche da Giulio Magagni che ha spiegato: «Abbiamo sostenuto da subito il progetto del comitato promotore di Parma perché volevamo colmare un vuoto. Questa città, infatti, ancora non ha una propria bcc. E anche qui è forte la necessità di sostenere concretamente le piccole imprese e le famiglie che per il nostro statuto sono davvero al centro. Perché le BCC sono banche del territorio, nel territorio e per il territorio».
Parlando della raccolta del capitale sociale che, secondo quanto stabilito dal prospetto informativo, dovrà ammontare ad una cifra che va dai 3 ai 5 milioni di euro Pier Luigi Casa, membro del consiglio direttivo del comitato promotore, ha spiegato che, al momento sono 564 gli aderenti al comitato promotore e, di questi, ben 216 hanno già formalizzato l’impegno e 84 hanno prenotato le azioni dunque al momento è stato raggiunta quota 1.500.000 euro. «Ma dobbiamo fare molto di più – ha dichiarato Casa – dobbiamo stringere i tempi se vogliamo arrivare al traguardo».
Una volta raggiunto l’importo, nei tempi fissati, si attiveranno le procedure per richiedere ed ottenere l’autorizzazione di Banca Italia ad aprire lo sportello. La raccolta sta avvenendo attraverso l’offerta di pubblica sottoscrizione, partita il 10 settembre del 2009, inizialmente approvata per 18 mesi e poi rivista con durata 12 mesi più 6 mesi di proroga; l’iter dell’approvazione della proroga è in corso.
Hanno partecipato al convegno anche numerose autorità, rappresentanti del mondo economico e dell’Università: Luigi Viana, prefetto di Parma, l’onorevole Carmen Motta, il consigliere regionale Gabriele Ferrari, il presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli, Patrizia Capitani, rappresentante Piccola Industria – UPI, Gianpaolo Faggioli, vice presidente UPI, Cesare Azzali, direttore generale UPI, Claudio Cacciamani, docente di Economia degli intermediari finanziari.