30/09/2009
h.15.10
Lettera aperta al Presidente della Fondazione Teatro Regio,
Sindaco di Parma dott. Pietro Vignali
Egregio Presidente,
solo alcuni mesi fa – a fronte della particolare gravità dei tagli sul sistema di contribuzione pubblica e privata per il settore della produzione culturale – richiamammo preoccupati la Sua attenzione e quella del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro Regio ad una urgente tensione a comportamenti etici, responsabili e sostenibili da parte di tutti.
Le lavoratrici e i lavoratori del Teatro stanno già facendo, in tal senso, la loro generosa parte, attraverso la razionalizzazione dell’organizzazione del lavoro (contenimento degli straordinari, moderazione salariale) e la sottoscrizione di uno strategico accordo sindacale finalizzato al consolidamento delle maestranze del Teatro (sulla base di criteri di sostenibilità economica, responsabilità e tempi concordati).
Rimangono tuttavia, ad oggi, ancora sensibili margini per ridurre sprechi e sperequazioni, non più tollerabili e certamente non ascrivibili ai lavoratori.
Ora, in tutta sincerità, Le chiediamo: non sarebbe meglio, a pochi giorni dall’inizio del Festival Verdi, ma ancora nell’incertezza di calendario, titoli e produzioni proprie della prossima stagione lirica (che rappresenta il lavoro per chi vive di teatro), puntare a recuperare uno stile di sobrietà e di rispetto per il particolare momento di crisi generalizzata del Paese e del nostro territorio?
Ad esempio, le cene dopoteatro, che sarebbero in calendario il 2 il 12 ottobre, non rispondono – come già avevamo convenuto in occasione della recente messa in scena di Tosca – ad alcuna logica artistica, ma piuttosto ad una rappresentazione autocelebrativa per i pochi e soliti noti.
In un periodo così delicato e di lunga recessione per il Paese e per tutto il territorio di Parma, la cultura ha bisogno di continuare a vivere e produrre bellezza, per far riflettere, condividere, solidarizzare; e non è la sua vocazione, tantomeno in una fase come quella che stiamo attraversando, quella di creare occasioni che possano risultare di spregio per coloro il cui lavoro è oggi precario, in forse o già perso – anche all’interno dello stesso Teatro.
Confidando nell’attenzione dovuta, chiediamo dunque un Suo tempestivo intervento orientato a ridimensionare gli sprechi e gli inutili sfarzi, e a provvedere affinché la riduzione dei costi, indispensabile in un momento come questo, non risulti, come troppo spesso succede, solo ed unicamente a carico dei lavoratori.
Distinti saluti
Assemblea (25 settembre) delle lavoratrici e dei lavoratori della Fondazione Teatro Regio
Segreteria provinciale SLC Cgil
Silvia Avanzini
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30/01/2009
h.22.00
Sorprende leggere la lettera inviata a seguito dell’Assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori della Fondazione Teatro Regio del 25 settembre e firmata dalla Segreteria provinciale SLC Cgil tenuto conto che in data 13 luglio 2009 è stato raggiunto e siglato un importante e impegnativo accordo a tutela della professionalità di tutti i dipendenti del Teatro e volto proprio a garantire i livelli occupazionali dei lavoratori a tempo indeterminato e dare risposte concrete alle giuste rivendicazioni in merito al cosidetto “precariato storico”.
Questo accordo strategico è stato reso possibile proprio grazie a quella necessaria attenzione che la Fondazione Teatro Regio, con l’impegno di tutti i lavoratori, ha messo in atto per contenere tutti i costi non strettamente necessari alla messa in scena di un cartellone che ancora oggi ci vede protagonisti non solo a livello nazionale. E questo pur in presenza di una forte contrazione dei finanziamenti che ha colpito l’intero sistema culturale e in genere produttivo italiano
Va sottolineato che, nonostante i tagli dei finanziamenti, il budget per il personale non è stato affatto ridotto, anzi è stato confermato per tutto il secondo semestre 2009 e per il primo semestre 2010. A essere ridotti saranno i costi di produzione artistica.
Entrando poi nello specifico, si precisa che non è prevista alcuna “cena dopoteatro” in concomitanza della prima del 2 ottobre, mentre per il giorno 12 ottobre la cena avrà luogo soltanto se saranno gli sponsor a farsene carico (esattamente come avverrà domani, primo ottobre, in occasione della cena programmata dopo la Messa da Requiem).
Per le ragioni su esposte, mi lascia perplesso il tono delle obiezioni espresse dalla lettera, poiché la Fondazione Teatro Regio, come è constatabile da parte di tutti, condivide le riflessioni e preoccupazioni generali dei lavoratori e si comporta sempre di conseguenza.
Pietro Vignali
Presidente della Fondazione Teatro Regio