Bocchi e Gandolfini (FdI): “De Pascale cala la maschera: il punto nascita di Borgotaro non riapre”

SMA MODENA

“La realtà della sanità regionale? Ben diversa da quella dipinta dalla Giunta. L’assistenza territoriale è in caduta libera, con un calo di quasi 7 punti rispetto all’anno scorso, e le criticità sono evidenti su tutto il territorio, a partire dalle aree montane”.

Così Priamo Bocchi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, e Franco Gandolfini, coordinatore del circolo Valtaro Valceno del partito di Giorgia Meloni, accusano l’amministrazione De Pascale, puntando il dito sulla chiusura definitiva del Punto Nascita dell’Ospedale di Borgo Val di Taro, la cui riapertura era stata promessa e mai realizzata. “Dopo la chiusura nel 2017 sotto la gestione Venturi-Bonaccini – spiega Bocchi – la Regione aveva più volte garantito un impegno per la riapertura dei Punti Nascita di Montagna. Tuttavia, le recenti dichiarazioni dell’assessore alla Sanità Massimo Fabi e del Governatore Michele De Pascale spengono ogni speranza, vanificando anche gli sforzi di Fratelli d’Italia che, con la risoluzione parlamentare degli onorevoli Tommaso Foti e Imma Vietri, avevano ottenuto l’unanimità dei voti a favore della riapertura”.

Ma Fabi, accusano i meloniani, cerca di confondere le acque accomunando i Punti Nascita di Montagna a quelli delle aree periferiche, “ignorando volutamente la normativa specifica a tutela degli ospedali di montagna”.

“Come se non bastasse – aggiunge Gandolfini – il consigliere regionale Matteo Daffadà ci spiega che per le future mamme dell’Appennino sarà sempre molto bello continuare a partorire a Parma o a Fidenza. Eppure, anche l’attuale sindaco di Borgo Val di Taro, Marco Moglia, in qualità di avvocato, aveva patrocinato i cittadini e i Comitati nel ricorso legale presso la Presidenza della Repubblica”.

Ma non c’è solo il problema del Punto Nascita: la situazione sanitaria nella Valtaro e Valceno, secondo il coordinatore del Circolo, è ormai al collasso. “L’intera sanità territoriale è in crisi. I cittadini devono fare i conti con la mancata attivazione dei due posti letto di Terapia Intensiva postoperatoria e con la riduzione di diverse attività ambulatoriali, come allergologia e dermatologia. A ciò si aggiungono le lunghissime liste d’attesa per tutte le altre specialistiche” spiega.

Bocchi denuncia l’aumento dell’Irpef e i nuovi ticket sui farmaci previsti dalla manovra di bilancio: “Una beffa per i cittadini, costretti a pagare di più per un servizio sempre meno efficiente. Fabi cerca di giustificare un calo evidente nella qualità dell’assistenza sanitaria con dichiarazioni trionfalistiche che non rispecchiano la realtà dei fatti”.

“Siamo di fronte a una vera e propria sceneggiata politica. Il Pd ha promesso un nuovo Ospedale per la Valtaro Valceno e oggi i cittadini si ritrovano con un’offerta sanitaria ridotta all’osso. Fratelli d’Italia non intende rimanere in silenzio di fronte a queste contraddizioni e continuerà a denunciare pubblicamente i limiti e le lacune della sanità regionale gestita dalla sinistra” concludono Bocchi e Gandolfini.