Bollette cellulari, “Lavagetto si dimetta!”

SMA MODENA
lombatti_mar24

03/04/2009
h.10.00

I giornali di oggi riportano la notizia che il telefonino di servizio dell’Assessore alle Politiche Scolastiche del Comune di Parma, tra agosto 2008 e gennaio 2009, ha registrato un traffico WAP di Euro 90.000 (in virtù di una bolletta di Euro 14,000,00 , di una di Euro 43.000,00 e di una di Euro 32.000,00).
Se ed in quanto non riconducibile – in termini di necessaria strumentalità – all’espletamento di compiti istituzionali, il dato surrichiamato indica – oggettivamente – un danno patrimoniale per il Comune di Parma e la necessità di verificare se si concretizzi, nel caso di specie, il reato di peculato ( art. 314 c.p. ), astrattamente ipotizzabile sul piano oggettivo.
La sussistenza dell’ effettiva responsabilità dell’Assessore – tanto nei confronti del Comune, quanto sotto l’aspetto penale (e trattasi di profili non necessariamente interdipendenti) – sarà valutata dagli Organi competenti e dipenderà da molteplici elementi: Su di essa, doverosamente, non si intendono anticipare valutazioni di sorta per rispetto del principio generale, per il quale la responsabilità si accerta e non si presume, e, quanto alla responsabilità penale, in osservanza del 2° comma dell’art. 27 Cost.
Si prende atto che l’Assessore interessato non ha negato la circostanza, ma ha lamentato, a propria discolpa, l’ipotesi di essere vittima di pirateria telematica: l’accertamento spetta agli Organi della Polizia postale e la valutazione delle risultanze all’Amministrazione comunale e all’Autorità giudiziaria per i rispettivi ambiti.
Allo stato, comunque, la situazione dell’Assessore diventa incompatibile con il proprio ruolo in Comune: la vicenda, infatti , pone – oggettivamente – in conflitto di interessi l’Assessore con l’Amministrazione Comunale, che già avrebbe dovuto – e, comunque, non potrà esimersi dal chiedere ragione della spesa all’Assessore medesimo.
La contrapposizione degli interessi, conseguentemente, è, al momento, ineludibile. Le dimissioni o, quanto meno, la sospensione dalle funziomi assessorili appaiono, pertanto, un atto dovuto, a cui, in difetto di gesti spontanei, dovrebbe sentirsi tenuto il Sindaco.
Ciò premesso, non può tacersi che la vicenda presenta anche altri profili.
Chi ha aspettato la terza bolletta (ed ulteriore tempo rispetto all’arrivo di questa) per chiedere conto all’Interessato?
Per quale ragione, quando è arrivata la prima bolletta di Euro 14.000, non è stata avanzata una contestazione tempestiva anche a tutela dell’Assessore?
E’ evidente, a questo proposito, che, se davvero si trattasse di pirateria telematica, si sarebbe evitato l’aggravarsi della situazione.
E’ stata avanzata una comunicazione ufficiale all’Assessore a tutela della posizione patrimoniale del Comune?
Un ‘Amministrazione , su questo piano, ha il dovere della massima diligenza e dell’ assoluta tempestività .
D’altra parte, non si può pensare che una spesa WAP di Euro 90.000 in sei mesi per esigenze d’ufficio sia normale.
Si chiede, pertanto,che il Sindaco – in apertura della seduta consiliare del 21 p.v. – informi e documenti il Consiglio Comunale sulla vicenda e sulle iniziative assunte, dando, altresì, conto dei costi, nello stesso periodo e fino ad oggi, dei telefoni cellulari di servizio di tutti i Componenti della Giunta e dei loro Staff, a partire dagli Agenti.

Giorgio Pagliari (nella foto)
Gabriella Biacchi
Marco Ablondi

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04/04/2009
h.19.00

Questo pomeriggio Giampaolo Lavagetto ha convocato una conferenza stampa nella quale ha motivato gli ingenti importi delle bollette come conseguenza di una “configurazione anomala” alla connessione internet del suo cellulare.
Lavagetto ha anche dichiarato che questa vicenda non determinerà cambiamenti in merito alla sua candidatura alla Presidenza della Provincia che dovrebbe essere ufficializzata domani. 
L’assessore poi ha anche risposto anche alla minoranza che ha chiesto le sue dimissioni: “Non capisco perchè dovrei dimettermi dal momento che si tratta di una configurazione anomala del cellulare e non di altro”.