Bormioli Rocco, un accordo che dà futuro

SMA MODENA
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04/08/2010
h.14.50

Un accordo importante anche se non indolore, con il quale si continua a puntare su una realtà storica del nostro territorio”.
Così il vice presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari ha aperto questa mattina in piazza della Pace la conferenza stampa di presentazione dell’intesa sulla Bormioli Rocco di Fidenza, raggiunta al termine di una lunga trattativa tra le parti.
Sessantuno gli esuberi, che saranno gestiti sia attraverso la cassa integrazione straordinaria sia attraverso interventi di mobilità (solo per chi raggiunge i requisiti per andare in pensione) e un piano d’investimenti sulla realtà fidentina (20 milioni di euro nei prossimi 30 mesi), sulla quale si continua a puntare.
Questi in estrema sintesi i due dati salienti dell’accordo, che prevede anche il mantenimento dei 3 forni fusori.
Credo che in questa come in altre trattative si sia dato un buon esempio: quello della coesione. Reagire insieme alle difficoltà, facendo ognuno la propria parte, è il modo giusto per affrontare situazioni come questa”, ha detto Ferrari, che ha coordinato il tavolo istituzionale sull’azienda convocato diverse volte in Provincia in questi mesi.
Al suo fianco l’assessore provinciale alla Formazione professionale e alle Politiche del lavoro Manuela Amoretti e il sindaco di Fidenza Mario Cantini. “Si è gestito un momento molto difficile usando tutti i principi fondamentali della concertazione: questo è un esempio virtuoso di come si può affrontare una situazione di crisi”, ha osservato Mario Cantini, mentre Manuela Amoretti si è soffermata sul fatto che “ancora una volta un tavolo istituzionale ha contribuito a trovare una soluzione. Una soluzione che mette insieme le necessità dell’azienda di tenere il passo della competitività e quelle di ridurre i riflessi occupazionali di questi passaggi”.
Grande soddisfazione” da parte di Claudio Robuschi dell’Unione parmense degli industriali, che ha parlato di “un accordo che da una parte e dall’altra ha comportato qualche sacrificio ma che permette di porre le basi per un rilancio effettivo di un’azienda storica”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’ad della Bormioli Francesco De Bartolomeis: “Abbiamo passato un 2009 con il mare a forza 8: non abbiamo abbandonato la nave, e ne siamo usciti in maniera migliore di altri. Dobbiamo rientrare nei mercati, e dobbiamo farlo con un’azienda più snella, più flessibile e più capace di rispondere alle esigenze del mercato stesso. Noi ci crediamo, e ci muoviamo in questa direzione con un obiettivo fondamentale che è quello di garantire un futuro all’azienda”.
Per i sindacati la soddisfazione per gli investimenti e per il rilancio dell’azienda è in parte offuscata dai posti di lavoro persi.
Siamo soddisfatti perché ancora una volta si è riusciti a fare un accordo che mantiene a un livello buono le relazioni tra organizzazioni sindacali e azienda, perché ci permette di stare un po’ più sereni per il futuro salvaguardando anche la compatibilità di vita di chi ci lavora, e per l’apporto venuto dalle istituzioni locali. Però ancora una volta si rinuncia a una quantità consistente di posti di lavoro, una sessantina, e questo non può farci sorridere – ha osservato Vincenzo Vassetta di Filctem Cgil -. La contropartita è l’azienda che non delocalizza e che investe su Fidenza. Ora noi auspichiamo che tutto quello che si è detto e scritto si rispetti con serietà e coerenza: noi monitoreremo”.
“I sacrifici dei lavoratori ci sono, ora aspettiamo gli investimenti”
, ha detto Germano Giraud di Femca Cisl, che ha aggiunto: “La formazione sarà determinante per creare una squadra pronta alle sfide del futuro”. Per il segretario provinciale della Cgil Patrizia Maestri “è stato importante il ruolo delle istituzioni, così come il senso di responsabilità che ha avuto il sindacato. Il sacrificio c’è stato, ma a fronte di un investimento”.
Per Romano Bussandri di Femca Cisl “è un accordo a due facce, da un lato la perdita di posti di lavoro e dall’altro gli investimenti, ma noi saremo davvero soddisfatti nel momento in cui vedremo arrivare il primo assunto”. Per Nando Marenghi delle Rsu aziendali “è un accordo accettabile, nonostante la perdita di posti di lavoro, perché ci parla di prospettive”.