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05/07/2010
h.13.50
Si avvia in questi giorni l’appalto per i lavori di messa in sicurezza del reticolo idraulico Onginella – Ongina a monte di Busseto, comune fra gli otto colpiti dal nubifragio che fra il 14 e 15 giugno si è abbattuto sulla Bassa.
Quella di Busseto è zona particolarmente fragile, in cui confluiscono numerosi canali di bonifica provenienti da sud, che attraversano intubati il capoluogo per poi tornare in superficie a valle del centro urbano stesso. La topografia dei luoghi, la presenza del torrente Ongina e del cavo Onginetta, l’uso promiscuo dei canali, la ricezione delle acque bianche delle fognature urbane, hanno portato nel tempo a confermare una situazione di evidente precarietà del sistema idraulico, con periodici fenomeni di allagamento.
I lavori inizieranno entro l’estate e consistono, su progetto della Provincia, nella realizzazione di una prima vasca di accumulo per 9mila metri cubi di acqua, un intervento di circa 300 mila euro, che sarà effettuato con risorse ottenute, in collaborazione con Comune di Busseto, dal Ministero dell’Ambiente. La vasca sarà inserita in un areale già naturalmente depresso e soggetto a possibili allagamenti in caso di portate significative provenenti dal reticolo drenante urbano e una cattiva ricezione del Cavo Onginetta per effetto di piene.
“ Questa prima opera è frutto del lavoro svolto dal tavolo di concertazione coordinato dalla Provincia e indetto a seguito delle piogge e inondazioni del 2007 – spiega il sindaco di Busseto Luca Laurini – quel lavoro ha dunque ha dato i suoi frutti. E’ chiaro che questo intervento è uno dei primi necessari, ne servono altri, alcuni già finanziati, e speriamo di poter contare sulle risorse collegate allo stato di emergenza. Sarebbe assurdo non vederlo riconosciuto, proprio quando il problema si è rivelato ancor più urgente”.
“Non vogliamo demordere sullo stato di emergenza indispensabile per avere almeno gli 8 milioni di euro per risarcire anche i privati che ne abbiano diritto e iniziare i primi interventi di messa in sicurezza – sottolinea il Presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli – Con l’assessore regionale Paola Gazzolo abbiamo previsto un percorso. Il presidente Errani si farà carico di reiterare la richiesta presso il governo di stato di emergenza e la documentazione verrà ulteriormente implementata con i dati che nel frattempo sono stati raccolti. Intanto la Regione si impegna a trovare risorse proprie per le somme urgenze e in particolare per i Comuni e Consorzio di bonifica”.
Nello stesso tempo la Provincia intende accedere, sempre in accordo con la Regione, alle risorse destinate al Ministero dell’Ambiente in modo da poter mettere mano ad alcune priorità che ricorda Bernazzoli sono: la messa in sicurezza del nodo di Parma città e quindi la realizzazione della cassa di espansione del Baganza e nella Bassa Ovest una successiva cassa di laminazione fra Busseto e Polesine e una piccola cassa per il cavo Ramazzone che ha messo in crisi Fontanellato nell’ultimo fatto alluvionale. Questi interventi sono stati già indicati all’interno del Piano provinciale redatto dalla Provincia, d’intesa con gli altri enti e soggetti coinvolti, e che ammonta a di circa 300 ml di euro.