Casaburi: al via il progetto di recupero

SMA MODENA
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26/03/2011
h.14.00

Prendono avvio i lavori di recupero e rilancio della struttura di via Casaburi, nel quartiere Cittadella: è stato presentato questa mattina il progetto predisposto da Comune di Parma – Agenzia Politiche a favore dei Disabili, Azienda Unità Sanitaria Locale, cooperativa sociale Auroradomus e associazione Anffas (come rappresentante delle persone con disabilità e delle loro famiglie) che hanno condiviso la volontà e l’impegno di rendere utilizzabile la struttura come centro socio-riabilitativo residenziale e semiresidenziale per disabili psico-fisici gravi e gravissimi per un totale di 26 posti. Dal 2008, nella struttura, al piano terreno, sono ospitati fino a 10 ospiti dell’ex centro semiresidenziale per disabili di via Raimondi, a seguito di un protocollo d’intesa firmato nel dicembre 2007 con il Comune, mentre le restanti parti sono ancora inutilizzate. La ristrutturazione e l’adeguamento di questa parte dell’immobile sono state affidate a Auroradomus, che già gestisce il centro semiresidenziale.
Gli obiettivi sono quelli di qualificare un servizio all’interno della rete distrettuale, dare sollievo alle famiglie attraverso un potenziamento degli interventi già in essere e di riportare a Parma le persone con disabilità gravi e gravissime che ora sono ospitate in strutture fuori città.
Si tratta di un percorso articolato, che inizia con questa prima fase di ristrutturazione e adeguamento per far sì che la struttura abbia tutti i requisiti necessari al funzionamento anche in rispetto della nuova normativa regionale sull’accreditamento (Delibera Giunta Regionale 514 del 2009)

La storia
La struttura di via Casaburi è stata voluta e realizzata dalla Fondazione Maria Pini, costituita a seguito di un lascito testamentario che aveva per scopo l’assistenza e la riabilitazione di persone affette da disabilità psico-fisica residenti a Parma.
Nel 2007, con la costituzione dell’Azienda di Servizi alla Persona “Ad Personam” e la conseguente fusione dell’Ipab Iraia con la Fondazione Pini, proprietaria della struttura, quest’ultima è passata nel patrimonio di ASP che la ha concessa in comodato d’uso al Comune di Parma.
Nel febbraio 2009, al fine di ottimizzare l’impiego della struttura, su iniziativa dell’Agenzia Disabili, si è costituito un gruppo di lavoro fra il Comune, l’AUSL, l’ASP e l’Anffas, con l’obiettivo di valutare e suggerire le possibili soluzioni di impiego della struttura nel suo complesso e nel rispetto delle finalità testamentarie che ne vincolano l’impiego.
Per la realizzazione del progetto sono state stipulate convenzioni tra Comune di Parma e ASP e tra Comune e Auroradomus.

Il progetto
Come detto, al piano terra è già attivo il centro semiresidenziale ex Raimondi che ospita un massimo di 10 disabili adulti di media/grave entità, dalle 7.30 alle 17.00 dal lunedì al sabato, seguiti da 5 operatori. Il centro si articola in due saloni, un laboratorio, una sala da pranzo, una cucina e un giardino attrezzato. Agli ospiti vengono anche proposte attività come teatro, musicoterapia, ippoterapia, acquaticità.
Dopo i lavori di riqualificazione, sempre al piano terra verrà attivato un laboratorio di pre-avviamento al lavoro per giovani con disabilità e progettazioni con il territorio.(questa progettualità sarà attivata nell’ultima fase, dopo aver attivato il centro residenziale) con una disponibilità di tutti a partner a definire proposte progettuali innovative per favorire l’attivazione di percorsi di qualificazione e avviamento professionale di giovani con disabilità.
Al primo piano sono previsti 16 posti residenziali per persone con disabilità di grado completo.
La struttura sarà pronta ad accogliere le persone in autunno.
Di nuovo quindi un progetto innovativo e sussidiario promosso dal Comune in sinergia con tutti gli attori della comunità (istituzioni, cooperazione sociale e associazioni) per dare alle famiglie di Parma e ai loro famigliari disabili un luogo di accoglienza e di residenza efficiente e pienamente rispondente alle loro esigenze, per far sì che possano godere di una vicinanza anche affettiva e relazionale oggi impossibilitata dalla residenza di queste persone in altri Distretti. Ma anche un centro di programmazione di percorsi di reale inclusione sociale per i giovani disabili che hanno oggi più che mai bisogno di sentirsi parte attiva della comunità e che possono correre il rischio di marginalizzazione per mancanza di opportunità professionali.

Le dichiarazioni – Il sindaco Pietro Vignali ha parlato di “giorno importante. Dopo anni di discussioni, dibattito e burocrazia riusciamo a rilanciare un centro e ridarlo alla città nel suo pieno utilizzo. E’ un progetto che nasce dalla collaborazione di istituzioni, imprese e associazionismo, è una struttura che può garantire il ritorno a casa da autunno a parmigiani, oggi costretti a stare in strutture bolognesi e modenesi, ed è un luogo all’avanguardia che serve anche agli ospiti per affacciarsi sul mondo del lavoro”.
L’assessore ai diversamente abili Giovanni Paolo Bernini ha parlato di soddisfazione, “perché dopo tanto tempo abbiamo un progetto per inserire a Parma un centro residenziale per disabili gravi”, ma è stato anche critico per i tempi, troppo lunghi: “In una città ammirata da molti nel settore delle pari opportunità è un esempio di come non si deve amministrare”. “Oggi regaliamo nuovi posti per rendere Parma ancora più inclusiva – ha poi continuato – nel ricordo di Patrizia Ferri, cui questa struttura sarà dedicata, nipote di quella Maria Pini il cui lascito ha reso possibile tutto questo”.
Giuseppina Ciotti, direttore del distretto di Parma dell’Ausl, ha detto che questo luogo “non solo aumenta i posti a disposizione ma qualifica un percorso dando una risposta alla disabilità gravi con problemi comportamentali che a Parma non c’era. Senza dimenticare – conclude – l’opportunità della formazione che viene data nella struttura”.
Cristina Bazzini, presidente di Aurora Domus, ricorda come “insieme a Comune, Ausl, Anffas, ci si è battuti per arrivare a questo progetto e a questo percorso. Un progetto complicato perché ci si propone di costruire un vero polo socio-riabilitativo specializzato, collettore di tutte le iniziativa presenti in città sulal disabilità”.
Luigi Pasini, vicepresidente Anffas, ha ricostruito la lunga storia della struttura: “Grazie all’Amministrazione e a tutti gli altri soggetti qui oggi sta arrivando a termine il progetto e l’utilizzo completo di questo posto. Noi da parte nostra vigileremo sempre perché il lascito di Maria Pini rispetti sempre la sua volontà di cura dei disabili”.