
“La Regione Emilia-Romagna a guida Pd vuole vietare ai Comuni di utilizzare il criterio della residenzialità storica nell’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare: quindi più case a immigrati, a chi è appena arrivato o chi cambia residenza appositamente per trovare Comuni con meno richieste, senza alcun riconoscimento a chi da più tempo si è stabilito nel Comune.
Contro questa discriminazione verso i parmigiani, avevo presentato una mozione in consiglio comunale che la maggioranza ha bocciato.
La Lega ha sempre chiesto che sia previsto come requisito per fare domanda di alloggio popolare la residenza nel Comune da 5 o 10 anni, valorizzando così il contributo che quanti risiedono da più tempo in un comune hanno portato e portano alla società civile e alla comunità locale.
Nel nostro programma per la Regione c’è infatti questa modifica della normativa sull’assegnazione delle case popolari, ma anche l’introduzione di quote riservate alle forze dell’ordine.
Ho recentemente presentato un’interrogazione al sindaco di Parma per chiedere che in città, nell’ambito dell’edilizia residenziale pubblica e sociale, sia riservata una quota al personale delle forze dell’ordine che presta servizio a Parma, dopo che l’amministrazione ha annunciato la realizzazione di nuovi alloggi e la riqualificazione di quelli esistenti.
Questa riserva è già operativa in altre città anche a guida centrosinistra, come Milano o Modena, nell’ottica di una migliore sicurezza.
Accordare una sistemazione abitativa a quanti garantiscono la sicurezza in città – come i sindacati di polizia chiedono da tempo – significa favorirne il radicamento sul territorio e pertanto facilitarne l’azione in favore della cittadinanza”.
Così Laura Cavandoli, candidata alle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale dell’Emilia Romagna del 17 e 18 novembre 2024.