Cassinelli (Confartigianato): “E’ inaccettabile non riuscire a programmare le chiusure”

“Il governo Draghi, nel quale abbiamo molta fiducia, si è insediato da poche ore e il nostro auspicio è che punti a un cambio di tendenza, sia nella gestione dell’emergenza che nei modi e nei tempi della comunicazione. Perchè pensiamo che dopo un anno sia inaccettabile non riuscire a programmare le chiusure. Sia ben chiaro che per noi la priorità è la salute e se è necessario istituire zone rosse siamo i primi a rispettare le regole.”

Lo dichiara Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Imprese, rilasciata dopo aver appreso del passaggio dell’Emilia-Romagna da zona gialla ad arancione.

“Sia i tecnici che i politici hanno però in mano i dati sui contagi con largo anticipo e non possiamo più tollerare l’assenza totale di informazioni e le chiusure dalla sera alla mattina, senza il minimo preavviso. Ci sono comparti che stanno soffrendo enormemente: pensiamo al mondo della ristorazione. Crediamo che sia assurdo metterli ulteriormente in difficoltà quando si potrebbe evitare con preavvisi puntuali.

Le imprese non riescono a pianificare niente e soprattutto ormai le persone, i clienti non sanno più cosa fare, se possono o non possono muoversi e dove possono o meno andare. Il parrucchiere sì ma l’estetista no? Per non parlare del problema dell’acquisto di merci deperibili, che poi inevitabilmente vengono buttate, alimentando gli sprechi”.

Non siamo più alle prese con un virus ignoto, ormai sappiamo bene cosa dobbiamo fare. E dopo un anno non è più plausibile chiamare questa situazione “eccezionale emergenza”. Purtroppo è diventata una condizione di normale e obbligata convivenza. E per questo sono stati introdotti protocolli validati dalle autorità competenti, per ogni tipologia di attività che se scrupolosamente applicati, come è nella realtà dei comparti più a rischio, risultano strumenti anti contagio efficaci”.

 

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