
02/03/2012
h.15.00
Intervista all’on. Mauro Libè, responsabile nazionale Enti Locali dell’Udc.
Il tempo ormai stringe. A che punto è la candidatura di Ubaldi? Domani ha convocato una conferenza stampa…
Ci siamo. Domani Ubaldi si candiderà.
Ubaldi è un nome che la città conosce molto bene. I parmigiani sanno quali sono le due idee amministrative e lui spiegherà le sue proposte in campagna elettorale.
Di norma i ritorni di ex sindaci non portano molto bene. Potrei fare gli esempi di Guazzaloca a Bologna e della Spaggiari a Reggio Emilia. Perché Ubaldi dovrebbe fare eccezione?
Perché credo che Ubaldi abbia governato nel modo migliore in assoluto a livello di amministrazioni italiane. Con tutto il rispetto per gli altri sindaci citati, Ubaldi ha qualcosa di più, idee di più ampio respiro ma anche rigore.
Rigore, in che senso?
Il rigore non vuol dire solo essere rigorosi nei conti (che sono importantissimi); Ubaldi ha cercato di creare una città che, guardando al futuro, fosse al suo interno la più equa possibile.
Quello che forse ha sbagliato l’ultima amministrazione Vignali, della quale abbiamo fatto per lungo periodo, è stato avere avuto una visione che ha dimenticato i cittadini e guardato più ai grandi progetti. I cittadini sono stati tutelati da un sistema di welfare che è stato buono anche nell’ultima amministrazione, ma che appariva una concessione che veniva dall’alto.
Ubaldi, con il suo caratteraccio, ha lasciato la città in condizioni molto buone; quando ha fatto investimenti ha dimostrato di sapere controllare la dinamica della spesa dell’ente locale. Proprio per quest’ultima sua capacità, a maggior ragione in questo momento storico in cui è necessario prima di tutto rigore, lui utilizzerà al meglio anche l’ultimo centesimo. Altri amministratori che si candideranno in queste elezioni non avranno la stessa capacità di essere impopolari.
A proposto di altri candidati, esiste ancora la possibilità di un’intesa tra voi e Ghiretti?
Ghiretti è una persona che stimo moltissimo. Credo che l’iniziativa politica da lui lanciata avrebbe potuto avere una prospettiva ma è nata male, nel senso che è partita dall’alto. Ghiretti è una persona stimata che però non è riuscita a creare una rete di rapporti politici e con i vari mondi della città.
Ghiretti è andato troppo veloce all’inizio; adesso per stringere alleanze dovrebbe fare molte retromarce. Non so se da parte sua ci sia la disponibilità, noi siamo sempre aperti a tutto.
Siete aperti anche al PDL?
C’è un candidato, Ubaldi, che ha seguito in modo convinto linee che non combaciavano con quelle del’ultima amministrazione comunale. Si tratta di valutare se chi vuole fare alleanze con Ubaldi è disposto a ritrattare tanti comportamenti.
Poi c’è anche una valenza, mimale, ma politica. Esiste un quadro nazionale che è cambiato con il governo Monti. C’è un obiettivo di rigorosità nel governo della cosa pubblica che bisogna verificare se si concilia con altri. Noi non abbiamo preclusioni; è ovvio che bisogna lavorare non per mettere insieme per vincere ma per governare.
Ci vuole qualcuno che sceglie il candidato, partiti o forze civiche che lo sostengono, ma il candidato deve avere carta bianca.
L’eventuale Ubaldi ter in cosa deve differire dai suoi due precedenti mandati amministrativi?
E’ cambiato totalmente il contesto. Ubaldi ha rilanciato una città in declino in una situazione economica molto diversa dall’attuale. Ha investito tanto ma tenuto i cordoni della borsa controllati.
Oggi bisogna controllare la spesa. Ubaldi andrebbe bravissimo perché ha la capacità di dire no.
C’è la necessità di conciliare il rigore con lo sviluppo; mi riferisco ai servizi (ad esempio all’aeroporto e alla fiera), all’accesso al credito, alla globalizzazione della macchina pubblica.
Poi l’attenzione a chi sta meno bene (poveri e disoccupati, entrambi in crescita).
Nei suoi due mandati da sindaco Ubaldi ha dimostrato di saper fare tutto ciò.
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