Ciao compagno Pietro Paolo Piro!

Dopo il dott. Giuseppe Finzi, il Coronavirus si porta via un altro soragnino, un altro esponente politico, un altro amico: Pietro Paolo Piro.

Questa mattina il noto esponente della sinistra parmigiana, per tanti anni segretario provinciale di Rifondazione Comunista, è deceduto.

Ricoverato in terapia intensiva, era tornato a casa da poco. Sembrava fosse riuscito a sconfiggere l’infezione, ma una complicazione se l’è portato via.

A prescindere dal merito delle sue battaglie, che fosse dalla parte giusta o da quella sbagliata (lascio questa valutazione all’orientamento politico di ciascuno) per tutta la sua vita Pietro ha lottato contro le ingiustizie, per i più deboli, per i precari, per i migranti, per il PCI, piuttosto che per Cuba o l’Urss, ha organizzato banchetti, ha partecipato a manifestazione ed eventi, ha attaccato manifesti.

Nonostante le sue posizioni anche radicali, è sempre stata una persona democratica (anche se con me, nel giochino tipico dell’essere più a sinistra di tutti, faceva lo stalinista più di Stalin), rispettosa delle opinioni altrui, pure di quelle che criticava duramente.

Se c’era da portare una bandiera rossa da qualche parte lui era lì.

Che Guevara ci diceva che “chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”. 

Hai lottato per la rivoluzione proletaria, ma non ce l’hai fatta.

Così come non sei riuscito a vincere la battaglia contro il virus.

Ma hai lottato sempre, fino all’ultimo respiro.

Ciao compagno!

Non ho la presunzione di pensare sia stato reciproco, ma per me è stato un onore conoscerti.

Adesso che gli sei vicino, salutami il tuo eroe Che!

Il mio è ancora vivo… ed è più a sinistra!

Andrea Marsiletti

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