
Le parole chiave di Cibus Connecting Italy, che si terrà alle Fiere di Parma i 29 e 30 marzo 2023, sono innovazione, tradizione e rispetto dell’ambiente. Con le 500 aziende espositrici, i 1300 buyers e più di 20.000 professionisti provenienti da 90 paesi abbiamo la conferma che Cibus è un brand di respiro internazionale, una delle più grandi rappresentazioni del cibo italiano.
Perché in Italia il cibo non è solo il gusto dei prodotti che ci piacciono ma è anche il piacere di stare insieme. Mangiare è una forma d’arte, riconosciuta all’internazionale. Come ha osservato Paolo Mascarino, Presidente di Federalimentare, oggi in conferenza stampa: «l’Italia è nota in tutto il mondo per la sua cultura del cibo e per il suo modello alimentare, che ha nella dieta mediterranea il suo punto di riferimento culturale. Questo modello è riconosciuto come uno dei più salutari ed equilibrati al mondo». Questa stessa dieta mediterranea è entrata a far parte del patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO. I consumatori italiani sono tra i più esigenti al mondo, con un altissimo livello di cultura alimentare dovuto all’importante tradizione gastronomica.
All’estero, il marchio « Made in Italy » è garanzia di qualità ed è sempre più ricercato, fatto ben dimostrato dalla crescita del 19% dell’esportazione agroalimentare tra il 2021 e il 2022, per arrivare alla cifra di 50 miliardi. Uno degli obiettivi principali di Cibus è anche quello di fare scoprire a nuovi buyers prodotti da esportare i vari mercati esteri. Questo è un modello in continua evoluzione, soprattuto in certi settori come il dairy o per certi prodotti territoriali quale il parmigiano. La volontà di innovazione e la resilienza tipiche italiane hanno permesso al « Made in Italy » di non fermarsi mai, neanche negli ultimi anni nonostante le numerose difficoltà legate al Covid-19 e alla crisi del conflitto in Ucraina. Per questa ragione capiamo la necessità di continuare gli export dei prodotti agroalimentari, sempre considerando i diversi contesi di ogni paese per mirare ai mercati più propensi. Tuttavia, i prodotti «Italian Sounding» sono una minaccia perché stanno rubando parti di mercato a cibo veramente italiano, il governo deve quindi impegnarsi a recuperare ciò che è suo.
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È per questa ragione, come l’ha spiegato il Presidente di Agenzia ICE, Matteo Zoppas, che « l’attenzione del settore è rivolta alla blockchain, un sistema di tracciabilità che attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie garantisce il consumatore sulla qualità e la provenienza del prodotto, certificandone la filiera. La diffusione della blockchain consente di valorizzare e proteggere al tempo stesso il Made in Italy, è un tema cruciale per l’intero settore e uno degli strumenti per contrastare il problema dell’Italian Sounding». Un seminario, sostenuto dall’Agenzia ICE, sarà dedicato all’importanza della tracciabilità dei prodotti duranti i giorni di Cibus Parma.
L’innovazione sarà al centro dell’evento, con 31 startup italiane presenti, contro 10 nel 2022. Queste piccole aziende, spesso gestite da giovani imprenditori, propongono concetti innovativi e tecnologici. È un tema che sta molto a cuore a chi si occupa di industria agroalimentare, come lo dimostrano i 225 milioni di euro investiti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nella ricerca e nell’innovazione per il settore. Oltre che l’innovazione, Cibus valorizza molto la sostenibilità. L’Italia è il primo paese europeo in termine di agricoltura sostenibile e sesto al livello mondiale. Il Senatore Luca De Carlo, Presidente della 9ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) ha dichiarato: « tradizione e innovazione saranno le parole chiave del futuro dell’agricoltura italiana. A Cibus la grande attenzione all’innovazione ci consentirà appunto di affrontare le sfide con un approccio meno ideologico e più scientifico.»
“Cibus Connecting Italy continua a crescere e ha già raggiunto numero significativi – ha detto Gino Gandolfi, Presidente di Fiere di Parma – “ma mi sento di poter affermare che siamo ancora all’inizio di un percorso di sviluppo e di una sempre più intensa valorizzazione non solo di Cibus, ma di tutta la filiera agroalimentare italiana, orgoglio nazionale e vera eccellenza del Made in Italy. Sono convinto” conclude Gandolfi “che il Governo anche per il tramite di Agenzia ICE, ci saprà sostenere e supportare nella pregevole missione di contribuire alla promozione del Made in Italy nel mondo”.
“Cibus è definitivamente il manifesto del made in Italy alimentare, della capacità della nostra manifattura e delle nostre filiere di essere sempre più in sintonia con i consumatori di tutto il mondo – ha dichiarato Antonio Cellie, CEO di Fiere di Parma – Negli ultimi 10 anni l’export agroalimentare è cresciuto a doppia cifra, anche durante la pandemia e la guerra, in tutte le geografie e su tutti i canali. Per questo, similmente a come accaduto in altri settori leader del made in Italy, Cibus ha voluto e potuto diventare un evento internazionale di successo con cadenza annuale.”
Anna Montermini