
Dalla terapia con gli asini a quella con i cavalli, fino alla cura degli animali nelle stalle, la Fattoria Italia rappresenta la nuova frontiera dell’agricoltura sociale con la capacità di offrire servizi e assistenza alle categorie più deboli, a partire dai disabili, proponendo un modello di welfare agricolo sostenuto da quasi 8 italiani su 10 (77%) che vedono nelle campagne un’opportunità per l’inclusione di persone in condizioni di svantaggio sociale o sanitario.
Ad affermarlo è un’analisi di Coldiretti su dati Censis diffusa in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, patrono degli animali, con asini, cavalli, mucche, pecore e conigli, portati a San Pietro assieme all’Aia, l’Associazione Italiana Allevatori, per la tradizionale benedizione.
Tra i partecipanti all’evento anche Luca Cotti, presidente di Coldiretti Parma e titolare della Fattoria Cotti, da anni impegnato nella promozione di attività didattiche per persone con disabilità
“L’interazione con gli animali è uno degli aspetti più importanti del welfare rurale, un approccio innovativo che unisce – spiega il Presidente Luca Cotti – l’agricoltura alle pratiche sociali, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale, il benessere e lo sviluppo sostenibile. L’interazione con gli animali – continua Cotti – può portare a numerosi benefici, sia a livello fisico che psicologico. Un esempio sono le attività di pet therapy che aiutano a ridurre lo stress, l’ansia e la depressione.
“È particolarmente indicata per persone con disabilità, anziani e bambini con bisogni speciali. Anche qui si va dal contatto, alla cura fino ad arrivare alla realizzazione di percorsi da eseguire con l’animale.”
L’interazione ravvicinata con gli animali porta a benefici immediati e concreti, e negli ultimi anni si è diffuso sempre più il concetto di pet therapy, con particolare interesse per l’onoterapia, che coinvolge gli asini. Questi animali sono utilizzati in percorsi che stimolano il movimento e favoriscono la comunicazione, diventando così strumenti terapeutici fondamentali. Non a caso il numero di asini in Italia è più che triplicato in Italia, passando da circa 27mila esemplari agli 85mila attuali. Ma ci sono anche aziende che usano gli Alpaca per portare avanti le stesse attività.
In Italia sono nate circa 9.000 fattorie sociali nelle zone rurali, con l’obiettivo di supportare le famiglie in difficoltà e le categorie più vulnerabili della popolazione, rafforzando il welfare pubblico, secondo le stime di Campagna Amica. Questi servizi hanno un valore complessivo superiore al miliardo di euro, di cui 600 milioni destinati a prodotti agricoli e 400 milioni a servizi sociali forniti dalle imprese agricole.
Nel corso dell’ultimo anno, evidenzia Coldiretti, oltre 50.000 persone hanno beneficiato dei servizi offerti grazie all’impegno sociale degli agricoltori. Questi servizi comprendono il supporto a disabili motori e cognitivi, persone con autismo, detenuti ed ex detenuti, minori in difficoltà o con problemi di apprendimento, donne vittime di abusi, anziani, individui con difficoltà relazionali o dipendenze, disoccupati e migranti. L’agricoltura, sottolinea Coldiretti, ha contribuito in modo significativo al miglioramento della qualità della vita di migliaia di persone, che hanno ricevuto formazione e, in molti casi, sono stati presenti quotidianamente nelle aziende agricole.
Di fronte alle attuali difficoltà del welfare a far fronte alla dinamica crescente di bisogni sociali sempre più articolati, la discesa in campo delle imprese agricole – conclude Coldiretti Parma -, portatrici di valori di solidarietà e, al contempo, con capacità operative di tipo manageriale, può dare un contributo rilevante anche nel settore della protezione sociale.