Colorno, tempo di restauro per San Liborio

SMA MODENA
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22/07/2010
h.16.10

E’ con gli scalpelli che gli operai stanno staccando il vecchio intonaco dagli edifici adiacenti alla Cappella di San Liborio, nel complesso monumentale della Reggia di Colorno. Nello spazio fra le palazzine e il lato della chiesa presto nascerà la nuova piazza dove si potrà sostare sulle panchine, magari in attesa di vedere il prezioso interno di uno dei gioielli del settecento italiano. Iniziato il 29 giugno, il restauro della Cappella Ducale ha già cominciato a rivelare i segni del passato, come sul sagrato dove tolto l’asfalto sono apparse le grandi lastre che componevano il pavimento.
I ponteggi che rivestono la facciata e il campanile sono lì da quasi un anno e sono serviti per lo studio dei materiali e la predisposizione del progetto esecutivo dei lavori, una analisi complessa per le caratteristiche architettoniche del monumento.
Il restauro vero e proprio è invece partito da qualche settimana e questa mattina, a verificarne l’andamento, è andato l’assessore provinciale alla Cultura e Patrimonio Giuseppe Romanini insieme a Doriano Rivieri che per la Provincia segue l’iter dell’intervento. Il sopralluogo è stato effettuato con Paolo Giandebiaggi, coordinatore del gruppo di professionisti e studiosi che hanno curato la progettazione e il restauro, il direttore dei lavori Gianluca Mora, Elisa Adorni assistente del prof. Carlo Blasi che si è occupato dei restauri scientifici della chiesa e del campanile e di alcune valutazioni sulla facciata. Presenti anche i responsabili della ditta che si è aggiudicata l’appalto, Carlo Masola e Andrea Vaccari, della coop Edile Artigiana.
E’ un impegno che ci eravamo presi e che abbiamo mantenuto – ha commentato Romanini nel corso della visita al cantiere – L’esito della gara ci ha consegnato interlocutori affidabili, con loro e tutti i soggetti coinvolti è stato possibile realizzare un cantiere che funziona mantenendo tutti i presidi di sicurezza necessari per un luogo di passaggio e nel quale sono presenti tante attività”. L’assessore provinciale alla Cultura ha sottolineato che da questi primi lavori “è possibile intuire la diversa collocazione degli spazi che andrà a migliorare la fruizione complessiva della struttura” come per la nascente piazzetta, che diventerà la sede del “mercato della terra”.
Ma il cantiere è stato anche occasione per aprire nuovi percorsi per i turisti in visita alla Reggia: un camminamento interno dai matronei della chiesa per raggiungere gli appartamenti dei Borbone.
Oltre al rifacimento del sagrato della chiesa e della piazza che si estende sul lato ovest, l’intervento di 1 ml di euro prevede interventi di conservazione sulla facciata principale, mentre per il campanile verranno interamente restaurati gli esterni.
Sulle facciate degli edifici minori, dove questa mattina gli operai erano al lavoro, è prevista la posa di fasciature superficiali e il rifacimento degli intonaci. Nell’area dietro la chiesa, troveranno invece posto nuovi spazi sosta per gli utenti e gli operatori delle diverse attività presenti nel palazzo.
Ad eseguire il lavoro la coop Edile Artigiana che si è aggiudicata l’appalto fra una trentina di concorrenti, tutti esperti di restauro come ha spiegato Paolo Giandebiaggi.
La tipologia di gara scelta ha permesso la riduzione dei tempi di esecuzione (120 giorni), l’aggiunta del rifacimento della facciata sulla strada e degli interventi sulle sculture, un contenimento economico (520 mila euro l’importo lavori).
E’ giusto prendersi i tempi giusti per progettare. Il grande lavoro di previsione e gli studi fatti grazie alle impalcature permetteranno di evitare i disagi riducendo i tempi di realizzazione delle opere” ha sottolineato Giandebiaggi che oltre a coordinare il gruppo ha progettato la piazza.
Ci sentiamo a casa – ha detto il responsabile dell’impresa di Parma Carlo Masola accompagnato nel sopralluogo da Andrea Vaccari – La volontà è quella di garantire la dovuta attenzione con la quale si lavorerà ad uno dei gioielli del Settecento del nostro territorio. La Cappella Ducale, con il suo interno, costituisce infatti un raro esempio di perfetta integrazione tra struttura architettonica, ornamenti e arredo, un insieme che ancora oggi suscita l’interesse di tanti visitatori attratti anche dalla presenza dell’organo antico della famosa fabbrica Serassi di Bergamo.
“A questo primo stralcio di lavori, nel 2012 – e dopo un’attenta valutazione delle risorse sottolinea Romanini – seguirà un secondo intervento che dovrebbe riguardare il restauro delle facciate degli altri edifici fra cui quella l’aula convegni di Alma, la scuola internazionale di cucina che ha sede nel complesso della Reggia di Colorno”.