E-Commerce: come evitare le truffe negli acquisti online

Quello degli acquisti on line è un trend, sempre più diffuso, che riguarda i settori più disparati: dall’editoria all’abbigliamento, dall’alimentare alla tecnologia, ai viaggi. Ma il rischio di una truffa è sempre dietro l’angolo. E’ quindi, opportuno operare in tale contesto con un minimo di accortezza, conoscendo gli strumenti e le misure per evitare spiacevoli imprevisti.

I contratti telematici (contratti stipulati attraverso strumenti telematici senza che le parti siano contemporaneamente presenti nello stesso luogo, c.d. “contratti a distanza”) esaminati nel presente articolo, sono quelli conclusi tra un Professionista ed un Consumatore, oggetto di apposita disciplina nel Codice del Consumo (D. lgs. 06/09/2005 n. 206 e succ mod. ed intr.). Alcune delle norme di riferimento sono, a titolo esemplificativo, quelle relative alle pratiche commerciali scorrette, agli obblighi informativi ed la diritto di recesso, alle garanzie di vendita per i beni di consumo. Rispetto a tale ultimo punto si specifica che, a norma degli artt 128 e ss c.cons., l’acquirente può far valere i propri diritti in materia di garanzia di legale di conformità, entro due anni dalla consegna del bene ed entro due mesi dalla scoperta del vizio, direttamente nei confronti del venditore (anche se diverso dal produttore), avendo la possibilità di scegliere tra la riparazione o sostituzione del bene, ovvero, in taluni casi, la risoluzione del contratto con restituzione del prezzo pagato, nonché la riduzione del prezzo. Fondamentale, al fine di poter esercitare tale diritto, è conservare la prova di acquisto.

Di primaria importanza, anche la previsione normativa relativa al diritto di recesso spettante al consumatore (art 64 c.cons.), esercitabile entro 14 giorni dalla conclusione del contratto. Termine che si protrae fino a 12 mesi in caso omessa informazione al consumatore sulla possibilità di recesso.

Le insidie che il commercio on line può riservare sono molteplici: finte vendite all’asta sul web, con merci mai consegnate, offerta di servizi gratis su internet che poi si rilevano a pagamento, consegna di merci diverse da quelle pubblicizzate, false promesse di concessioni di carte di credito a soggetti con precedenti negativi; altro rischio altamente probabile è quello relativo alla clonazione della carta di credito utilizzata per effettuare tali acquisti. Per evitare tale inconveniente, risulta opportuno porre in essere qualche accorgimento prima di procedere acquisto. Utile, a tal fine, può essere l’utilizzo del servizio offerto dal sito www.checkdomain.com, che permettere di conoscere la nazionalità del sito ed il nome dei responsabili, valido anche ai fini del diritto di recesso. Inoltre, altra importante accortezza è quella di verificare che i siti in questione utilizzino protocolli di sicurezza che permettono di identificare l’utente: il più diffuso è il Secure Socket Layer (SSL).

Nel caso in cui si è rimasti vittime di un uso fraudolento della propria carta di credito è necessario, oltre al blocco immediato, sporgere denuncia ai competenti organi di Polizia ed inviare copia della medesima all’ente emittente la carta, contestando l’uso fraudolento. Infatti, in tali casi è applicabile l’art 10del D.Lgs 11/2010, relativo ai servizi di pagamento nel mercato interno europeo, in base al quale è prevista una responsabilità oggettiva dell’intermediario finanziario per le consegue dannose verificatesi prima della comunicazione del blocco, con una franchigia a carico dell’utilizzatore pari ad € 150,00. Detta responsabilità viene meno solo in caso di dolo o colpa grave del cliente. In ogni caso, per gli acquisti on line è consigliabile utilizzare Paybal come modalità di pagamento, in quanto consente di effettuare transazioni commerciali senza condivisione della propria carta di credito con il destinatario finale del pagamento.

Avv. Rosa Lauriola, consulente legale di Federconsumatori Parma

perlavalbaganza