Partirà nel 2018 a Parma, per volere del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (ODCEC), il progetto “Banca del Tempo”.
Si tratta un’iniziativa a favore di colleghi che, temporaneamente, si trovano in difficoltà per improvvisi urgenti necessità familiari o emergenze che compromettono per un certo periodo il lavoro.
L’iniziativa è stata presentata nel corso di un incontro aperto al pubblico che ne ha affrontato la storia ed i delicati aspetti costitutivi, sia dal punto di vista giuridico che da quello della deontologia e disciplina.
“Il progetto Banca del Tempo – ha sottolineato Anna Maria Gherardi, Presidente del Comitato Pari opportunità dell’ODCEC di Parma -così come molte delle iniziative del Comitato, è chiaramente rivolto a colleghi di entrambi i generi perché tutti, uomini o donne, nell’ambito dell’esercizio della loro professione possono trovarsi in momenti di difficoltà”.
La Banca del Tempo funziona su base volontaria. Chi intende aderire “deposita”, tramite un apposito accordo, la propria disponibilità ore in Banca; questa disponibilità viene poi prelevata dai colleghi in difficoltà a condizioni stabilite dal Regolamento. Sotto il profilo pratico viene sottoscritto un contratto ad hoc con il professionista che copre il servizio: la Banca è garante dell’equità del rapporto anche con i familiari, considerando che in alcuni casi la persona può essere momentaneamente inabile. Questo aspetto, che rappresenta un passaggio tanto delicato quanto importante, garantisce la continuità di un servizio che spesso ha scadenze inderogabili.
“Una soluzione che assicura solidarietà ma anche efficienza – ha spiegato Simona De Ria, Consigliere ODCEC di Firenze –. Solidarietà perché attraverso la Banca del Tempo chi è in difficoltà per vari motivi, dai più piacevoli (una gravidanza) ai più problematici (malattia), avrà la possibilità di trovare un appoggio ricorrendo ad un collega disponibile a farlo, con la certezza di non vedere sviata la propria clientela. Ma anche un’opportunità per i colleghi disponibili a prestare la loro attività di supporto, perché la Banca del Tempo consentirà loro di fare esperienze lavorative, di rapportarsi con situazioni di difficoltà e di crescere professionalmente”.
A portare la propria esperienza anche l’ODCEC di Padova, dove è stata costituita la prima Banca del Tempo a livello nazionale nel 2009 dopo un lavoro preparatorio lungo ed impegnativo. “In otto anni- ha spiegato Stefania Targa -, sono state prestate ai colleghi oltre 3000 ore di lavoro. Si tratta principalmente di studi piccoli, non dotati di una struttura, o giovani iscritti che non hanno ancora una rete di conoscenze. Le richieste pervenute riguardavano principalmente casi di maternità, ma non sono mancati purtroppo i casi di grave malattia”.
Il convegno ha offerto ai partecipanti una occasione di riflessione sui comportamenti, le credenze, gli auto-gol, che avvicinano o allontanano le persone dall’avere una buona autostima e, di conseguenza, empowerment, ovvero la capacità di saper valorizzare le proprie competenze e qualità. “Noi siamo molto di più di ciò che crediamo di essere – ha spiegato Roberta Bortolucci, Presidente Nazionale del Centro Studi Progetto Donna e Diversity Management -. Tutti noi abbiamo delle capacità ma spesso non lo stato d’animo appropriato per metterle in luce”.
Tra i temi affrontati, anche le recenti novità introdotte dal decreto interministeriale del 12 settembre 2017, prodotto della cabina di regia istituita di concerto con il Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali, dell’Economia e delle Finanze e dei Dipartimenti della Famiglia e delle Pari Opportunità, a riprova del l’utilità sociale anche delle iniziative intraprese e perseguite in quest’ultimo ambito. Il decreto riconosce sgravi contributivi ai datori di lavoro privati che abbiano previsto, nei contratti collettivi aziendali, istituti di conciliazione tra vita professionale e vita privata dei lavoratori. A parlarne la Consigliera Provinciale di Parità, Mariantonietta Calasso, che ha illustrato gli ambiti di applicazione del decreto, le aree di intervento, le coperture finanziare previste dalla legge e i meccanismi di determinazione dei benefici contributivi per le aziende.
L’incontro è iniziato con i saluti di Rosella Zanettini, in rappresentanza del Consiglio dell’Ordine di Parma, che ha evidenziato l’impegno del Comitato Pari Opportunità e l’importante lavoro svolto in termine di iniziative proposte.