Comunità energetiche rinnovabili, Bui (Potere al Popolo): “Transizione ecologica dal basso o nuove occasioni di speculazione?”

SMA MODENA
lodi1

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha votato all’unanimità una legge a sostegno delle Comunità Energetiche Rinnovabili e i processi di autoconsumo collettivo. L’idea è fare in modo che sempre più attori territoriali (persone, amministrazioni, associazioni, imprese) si uniscano per “produrre, distribuire, scambiare, accumulare energia a impatto zero”.

Al di là della consueta panzana propagandistica della produzione di energia a impatto zero – che non esiste – sembrerebbe una scelta encomiabile: chi mai potrebbe opporsi a una legge che intende supportare l’autoconsumo collettivo di energia, per di più in tempo di guerra?

Il problema è che le comunità energetiche possono rappresentare sia la chiave di volta della transizione ecologica dal basso sia una nuova forma di rendita urbana, come altre forme di sharing economy disastrose (in particolare, Airbnb).

La Regione ne è perfettamente consapevole e, come al solito, finge di non vedere la contraddizione: l’ente pubblico “avrà un particolare riguardo per i progetti a forte valenza sociale e territoriale che coinvolgano i soggetti svantaggiati − si legge −, ma anche per le opportunità che si potranno creare per il mondo economico”. Come per la green economy, la realtà è ben diversa. Invece di situazioni in cui tutti i soggetti ci guadagnano qualcosa, abbiamo assistito a un vero e proprio corto circuito tra le finalità ambientali delle politiche pubbliche e i mezzi monetari che le implementano: le prime sono state bellamente ignorate, i secondi ostinatamente perseguiti.

Perché non accada di nuovo, occorre che la politica prenda una posizione netta: non più fantomatiche partnership pubblico-privato, che socializzano le perdite e indirizzano i profitti verso i soliti noti, ma sperimentazioni democratiche che sappiano portare a sinergia l’intervento delle amministrazioni e le istanze di autogestione che emergono dalla società.

Il potere pubblico deve agire secondo la logica dei beni comuni: la sharing economy funziona solo se ispirata a criteri di utilità sociale e praticata in forme democratiche.

Andrea Bui – Candidato sindaco Potere al Popolo Parma