“Contro il Catania non possiamo fallire”

SMA MODENA

27/08/2009
h.11.40

(si ringrazia fcparma.com per la collaborazione)

“Tutti, anche noi calciatori, siamo arrivati alla gara di domenica sera con un po’ di preoccupazione addosso – dice il difensore del Parma FC Alessandro Lucarelli – ma credo sia una cosa normale quando si perdono quattro gare di un certo spessore come quelle contro Iraklis, Watford, Osasuna e Novara. E’ normale che avessimo perso un po’ di sicurezza nei nostri mezzi. L’atteggiamento della società, del mister e dei calciatori è stato di sollievo al termine della gara contro l’Udinese, perché il campo ha dimostrato che non siamo completamente brocchi.
Abbiamo dato delle certezze, e lo spirito del mister ed il nostro stesso, è accompagnato al rammarico per non essere stati in grado di portare a casa due punti in più, perché quando mancano due minuti alla fine della gara, subire un gol così su una palla sporca ed un tocco sfortunato, quando ormai l’Udinese era calata e noi stavamo gestendo i ritmi, fa male.
Da parte nostra era più il rammarico dei due punti persi che la gioia per quello conquistato. Ma nello stesso tempo siamo felici perché ci siamo ritrovati: siamo una squadra tosta che può dire la sua in questo campionato.”

Alessandro Lucarelli, le era mai capitato in carriera di segnare per due partite di fila?
“No. E’ la prima volta, e sono molto soddisfatto: speriamo che questo momento continui e che io riesca ancora a farmi trovare al posto giusto al momento giusto.”

Oltre ad impedire agli avversari di realizzare delle reti, si sta specializzando a farne lei…
“E’ una responsabilità doppia, perché noi difensori sappiamo come possono metterci in difficoltà alcuni giocatori che attaccano, e perciò su palle inattive a favore della nostra squadra poi cerchiamo di riproporre gli stessi movimenti ma al contrario.
In occasione della mia rete all’Udinese, la loro difesa era ferma e statica, perciò marcando a zona c’era da inserirsi tra un giocatore e l’altro: infatti sia io che Paloschi siamo partiti due metri indietro, siamo arrivati in corsa e li abbiamo colti impreparati. Io sono riuscito a trovare il tempo giusto per realizzare il gol, ma Alberto era nelle stesse condizioni di poter battere a rete.”

E la stessa cosa che è successa, a parti invertite, nell’azione che ha causato il rigore per l’Udinese…
“Quelle sono le palle più difficili: su calcio d’angolo, quando c’è una spizzicata di testa da parte di un avversario sul primo palo, sei colto un po’ in controtempo.
Io ho visto la palla che mi superava, sapevo di avere Zapata dietro e così ho cercato di ostacolarlo con il fisico, ma purtroppo ho causato il fallo da rigore, che secondo me non era netto: si può fischiare, ma si può anche non dare. Poi c’era stato poco prima un altro caso dubbio, perciò…”

Da quando è a Parma ha ricoperto tutti i ruoli della difesa…
“A parte il ruolo di mediano, che non avevo mai ricoperto, in difesa sul centrosinistra o il terzino a volte l’avevo fatto anche in passato. Sono orgoglioso di sapere che ho un allenatore che mi da fiducia per ricoprire più ruoli, e questo mi fa solo piacere.
E’ chiaro che si parla di curare solo la fase difensiva, perché per esempio domenica sera ad Udine io dovevo bloccare il tridente dell’Udinese, molto veloce e molto tecnico.”

E comunque nel ruolo di terzino, ha contrastato, bene, Pepe, che è pur sempre un nazionale…
“Sì, nell’uno contro uno è fortissimo, ed infatti c’era questo timore, ma anche con l’aiuto di Lanzafame che molte volte è arretrato aiutandomi anche nei raddoppi, siamo riusciti a contenere gli avversari.
Giocando da centrale o da centrale sinistro sono più adatto a creare la superiorità numerica; giocando da terzino accompagno di più l’azione.”

Al termine della gara contro i bianconeri eravate sembrati tutti, calciatori e dirigenti, un po’ più rilassati…
“Tutti, anche noi calciatori, siamo arrivati alla gara di domenica sera con un po’ di preoccupazione addosso, ma credo sia una cosa normale quando si perdono quattro gare di un certo spessore come quelle contro Iraklis, Watford, Osasuna e Novara.
E’ normale che avessimo perso un po’ di sicurezza nei nostri mezzi. L’atteggiamento della società, del mister e dei calciatori è stato di sollievo al termine della gara contro l’Udinese, perché il campo ha dimostrato che non siamo completamente brocchi. Abbiamo dato delle certezze, e lo spirito del mister ed il nostro stesso, è accompagnato al rammarico per non essere stati in grado di portare a casa due punti in più, perché quando mancano due minuti alla fine della gara, subire un gol così su una palla sporca ed un tocco sfortunato, quando ormai l’Udinese era calata e noi stavamo gestendo i ritmi, fa male.
Da parte nostra era più il rammarico dei due punti persi che la gioia per quello conquistato. Ma nello stesso tempo siamo felici perché ci siamo ritrovati: siamo una squadra tosta che può dire la sua in questo campionato.”

Negli ultimi 25 minuti c’è stato un calo fisico netto…
“Sì, forse è vero, ma i tre davanti hanno speso tantissimo per tutta la gara: magari negli ultimi minuti non siamo più riusciti a tenere palla, a spezzare un po’ la manovra degli avversari, però noi l’anno scorso abbiamo dimostrato di essere una squadra molto fisica, quindi più di altri abbiamo bisogno di un piccolo rodaggio.
Nonostante tutto credo che la condizione fisica sia buona, e che sia solo da limare un po’ qualche dettaglio. Non credo che alla prima giornata ci siano tantissime squadre che possono dire di essere al 100%. Aver messo in difficoltà l’Udinese in casa propria ci da tanta spinta e tanto morale.”

C’è stato un episodio ad Udine che vi ha sbloccati psicologicamente?
“Più che un episodio, ci siamo resi conto che il mostro non era così brutto come credevamo all’inizio, perché tutti conosciamo l’Udinese, i suoi calciatori e la capacità della squadra friulana di mettere tutti gli avversari in difficoltà, soprattutto in casa loro, perciò inizialmente siamo scesi in campo guardinghi, ma poi abbiamo cominciato a giocare come sappiamo fare ed a scrollarci di dosso la paura iniziale. Sul 2-1 per noi, con un po’ di cattiveria in più, avremmo anche potuto chiudere la gara.”

Per Guidolin la gara di domenica prossima contro il Catania sarà più difficile rispetto a quella contro l’Udinese, perché i siciliani puntano a salvarsi come il Parma. E’ d’accordo?
“Sicuramente sarà così, perché quello di domenica sera sarà uno scontro diretto, che il Parma non può assolutamente fallire, soprattutto perché giochiamo in casa.
Affronteremo una squadra che ha perso la prima in casa, perciò dovremo prepararci al meglio per ben figurare.”

L’allenatore in occasione del pareggio definitivo di Di Natale ha parlato di peccato di gioventù: lei che è uno dei più esperti cosa si sente di dire?
“Sulla seconda rete più che peccato di gioventù io parlerei di fatalità, perché oltretutto siamo forse la difesa più esperta della Serie A, perciò in quanto ad esperienza non siamo secondi a nessuno. Avere tanti giovani, poi, da un lato dà tanto entusiasmo, dall’altro è normale che dovranno crescere.
Forse una delle occasioni che ci sono capitate per chiudere la partita, con un calciatore più esperto l’avremmo conclusa a rete, però i nostri giovani hanno tutte le qualità per poter emergere, con l’apporto dei più grandi che li sproneranno a fare sempre meglio.”

E’ un po’ una rivincita per lei il fatto di essere partito ancora una volta titolare dopo diversi arrivi nel suo reparto?
“Questa domanda mi fa un po’ sorridere perché sono dieci anni che non compaio mai da nessuna parte: addirittura una volta quest’estate avevo letto sulla Gazzetta dello Sport che ero diventato un precario.
Ma se poi analizziamo gli almanacchi del calcio, che sono quelli che contano davvero, io ho quasi sempre almeno trenta presenze a stagione. Io penso solo ad allenarmi bene, poi le decisioni spettano al mister.”