
30/08/2012
E’ arrivata alla Festa nazionale del PD a Reggio Emilia di rosso vestita – pantaloni e scarpe – ma con una maglia nera che rispecchia il suo umore sull’andamento del Paese e sull’operato di un Governo Monti che, parola sua, “non ha segnato il cambio di passo sperato sul lavoro”.
Susanna Camusso, Segretario generale Cgil, è arrivata nel giorno in cui la protesta dei lavoratori della Carbonsulcis è giunta al suo apice con uno dei protestanti pronto a incidersi le vene davanti alle telecamere, spiegando poi ai giornalisti, a margine del dibattito che “questo purtroppo è uno dei tanti episodi che dicono come il lavoro, l’assenza di lavoro e di prospettive sia il vero dramma che sta vivendo il nostro Paese e il metro di misura per i cittadini se c’è una stagione nuova e una possibilità di cambiamento oppure no ed è per questo che pensiamo che serva uno sforzo straordinario di scelte di politica industriale”.
Politica industriale, già, quella che secondo la Camusso il Governo Monti “non ha proprio messo in agenda se non in termini di punizione e di tagli”.
E’ per questo che, ha annunciato la timoniera della Cgil, a fine settembre ci sarà un grande sciopero generale del lavoro pubblico, “perché se non si riparte dal creare opportunità di impiego non si potrà uscire dalla spirale della crisi che ci stringe da ormai quattro anni”.
Segretario, perché ricorrere a uno sciopero contro la spendig review?
Perché pensiamo che il provvedimento, così come è stato approvato, sia un provvedimento che taglia il lavoro, non interviene rispetto agli sprechi e mette a rischio tante attività attualmente presenti nelle amministrazioni pubbliche.
Parliamo di lavoro e servizi ai cittadini: anche se si vuole e si dovrebbe fare un’operazione di riforma della pubblica amministrazione non si è scelta la strada giusta.
I fatti lo dimostrano, l’esasperazione ha portato un minatore della Sulcis a tagliarsi un polso per protesta.
Il lavoro è il dramma che sta vivendo il nostro Paese. Urge un intervento perché le tante vertenze che sono aperte si chiudano e ci si deve porre il tema della creazione di lavoro come il tema fondamentale chiamando chi poco ha contribuito ai lunghi sacrifici di questi quattro anni a partecipare attraverso la patrimoniale perché ci siano delle risorse da investire nel lavoro.
Si torna a parlare di cuneo fiscale.
Noi crediamo che si debba parlare di restituzione fiscale ai lavoratori dipendenti e ai pensionati perché questa è la vera urgenza, perchè in un Paese che in gran parte produce per i consumi interni è la riduzione dei consumi che sta paralizzando una parte del sistema produttivo. Per fare questo bisogna dare risorse a chi lavora e ai pensionati, cioè a chi può tradurre tutto ciò in una condizione di vita più positiva.
Legge elettorale poi voto sarebbe condizione positiva per ripartire in fretta secondo lei?
Noi siamo abituati a ragionare di quali politiche, non semplicemente in termini di tempi, e pensiamo che la vera operazione da fare oggi sia quella di dire nel nostro Paese le stesse cose che giustamente stiamo dicendo all’Europa.
Lì stiamo dicendo che non si esce dalla crisi con la sola politica di rigore, ma attraverso una strategia di Eurobond e di finanziamento degli investimenti e dello sviluppo, bisogna domandarsi come in Italia si fa la stessa operazione.
Durante il suo intervento alla Festa Democratica, la Camusso è poi tornata sul tema della polemica sollevata dalla Fiom per non essere stata invitata a partecipare alla festa del Pd. “Bisogna essere rispettosi delle scelte dell’organizzazione della Festa e allo stesso tempo della natura della nostra organizzazione sindacale, che è federale. Non parliamo di singoli soggetti ma di lavoro in tutte le sue sfaccettature, non mi pongo la questione della singola categoria. Altrimenti dovremmo considerare anche i lavoratori pubblici che porteremo in piazza a fine settembre e l’agroalimentare, che sta facendo la bella esperienza del sindacato di strada. Il tema vero è quanto poco si parli di lavoro in tutte le sue sfaccettature, ma sul tema delle scelte non si può sindacare”.
A lato del dibattito poi la Camusso si è espressa anche su un eventuale ingresso in politica della Fiom liquidando la questione con un “Mi pare la cosa più lontana possibile dall’essere un sindacato appartenente alla Cgil”.
Altro tema caldo affrontato dal segretario generale della Cgil è stato poi quello della caccia alle risorse per colmare il debito pubblico, arrivando a parlare di municipalizzate. “Dobbiamo uscire dall’idea che tutte le municipalizzate siano uguali e che possano essere privatizzate indistintamente, usciamo dalla logica degli annunci – ha detto la Camusso – alcune sono un grande valore per i cittadini, altre più piccole andrebbero consorziate, non è detto che vendere sia l’unica soluzione possibile. Valorizzare il patrimonio pubblico vuol dire ben altro”.
Al termine del dibattito e del confronto con la stampa la Camusso ha poi sostato a lungo nello stand Cgil concendendosi alle domande dei cittadini, in particolare dei pensionati, che le hanno chiesto di fare qualcosa per le loro pensioni e per il futuro dei loro figli, come se fosse un politico…
Francesca Manini