Coronavirus, l’assessore regionale alla Sanità Donini in commissione: “Primi segnali positivi”

“In aumento i guariti, in diminuzione i ricoverati positivi al Covid, in netta flessione anche la curva epidemiologica sulla propagazione del virus”. Questi i tre aspetti definiti estremamente positivi dall’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, nell’informativa sull’emergenza sanitaria in corso tenuta oggi in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Ottavia Soncini.

L’assessore ha poi spiegato che per reggere l’urto del virus “il sistema sanitario regionale ha incrementato i posti letto (attualmente più di 5 mila, di cui 573 di terapia intensiva), così come sono aumentati il numero degli operatori sanitari (2.258 professionisti in più, di cui 461 medici) e la diffusione dei tamponi (oltre 110 mila quelli effettuati)”. Sono anche state attivate convenzioni con il sistema sanitario privato accreditato e sono stati ricavati nuovi spazi da utilizzare anche per quelle persone, risultate positive al virus, che attualmente risiedono in strutture per anziani e disabili, che rappresentano circa il 10% per cento dei positivi al virus”. Donini ha poi spiegato che non è il momento di abbassare la guardia: “L’obiettivo è la presa in carico precoce di chi presenta i sintomi della malattia e, al contempo, proseguire con la ricerca e la sperimentazione farmacologica”.

Dalla Lega, in particolare da Daniele Marchetti, è arrivato l’appello a “mantenere alta l’attenzione” sulla produzione di dispositivi di protezione individuali, sui tamponi e sui test sierologici. Marchetti nel suo intervento ha poi voluto specificare: “La Lega in queste settimane ha avanzato molte proposte. Non è vera la favolina che critichiamo e basta”. E ha portato l’attenzione sul tema della riconversione delle aziende per la produzione dei dispositivi di protezione individuale e sul vademecum per guidare le aziende, parlando di “sistema che deve ancora essere affinato”. Valentina Stragliati ha puntato l’attenzione sulla situazione di Piacenza: “Meritava e merita più attenzione e sostegno dalla Regione. La provincia andava chiusa prima”. E ha ricordato l’esclusione dal sistema ‘drive through’ e il ridotto numero di mascherine assegnate. Infine, ha chiesto chiarezza “sulle morti nelle Rsa e nelle Cra”, sui test sierologici e sul rapporto con i laboratori privati. Per Simone Pelloni è la “prevenzione la linea maestra. La strategia migliore è quella dei tamponi a tappeto”. E ha rimarcato: “Nella ripartenza dobbiamo evitare un contagio di ritorno, quindi i dispositivi di protezione individuale devono essere accessibili per ripartire in sicurezza”. Il leghista Fabio Bergamini, invece, auspicato una nuova distribuzione di mascherine e guanti ai sindaci per poi distribuirle alla popolazione e “tamponi di massa nelle residenze per anziani e nei centri per disabili gestiti da privati”.

Marco Lisei (Fdi) si è concentrato sul fabbisogno giornaliero del sistema sanitario di dispositivi di protezione individuali: “Le prime stime erano di 150 mila al giorno, oggi siamo a 500 mila. In una settimana sono 3,5 milioni. Oggi in regione non si arriva a produrne un milione a settimana quindi serve diminuire la burocrazia per la riconversione delle aziende e affiancarle nelle spese”. E sui tamponi ha aggiunto: “Ne sono stati fatti pochi e ancora non si capisce se la Regione voglia puntare su quelli o sui test sierologici. Per noi sono due strategie complementari”. Lisei ha poi parlato di una “fase due anche nella sanità: sono state posticipate tutte le prestazioni non urgenti e quindi ci sarà un accumulo alla ripartenza”.

Silvia Piccinini (M5s) ha portato sul tavolo della discussione la situazione degli autisti soccorritori del sistema accreditato che, “al momento, non rientrano nel bonus dei 1.000 euro”. Ha poi chiesto due impegni all’assessore Donini: “con l’aggiornamento del piano pandemico occorre implementare le Unità speciali di continuità assistenziale e intervenire per risolvere i problemi dell’ospedale di San Giovanni in Persiceto, nel bolognese”. La pentastellata, infine, ha fatto un plauso all’Ausl di Imola che con “l’alert system è arrivata nelle case di tutti i cittadini”.

In apertura di commissione la presidente della commissione Soncini ha rimarcato: “Quella che abbiamo davanti è una sfida senza precedenti”. “Siamo- ha continuato- in un mondo nuovo, inimmaginabile solo poche settimane fa, e serve il contributo di tutti per gestire in modo efficace la situazione”.

Pd. Anche per Lia Montalti “c’è bisogno di proposte condivise”. Ha poi ribadito la centralità in Emilia-Romagna del tema della sanità pubblica: “In questa fase il nostro sistema ospedaliero ha retto meglio rispetto a quello delle altre regioni”. Ha quindi concluso spiegando che “anche se la guerra non è ancora vinta, ci sono i primi segnali positivi, come il numero dei guariti che ha superato quello dei contagiati”. Per Francesca Maletti i nuovi dati sono incoraggianti,anche se “questa fase porterà a un cambiamento culturale, a partire dal mondo del lavoro”. Katia Tarasconi ha parlato del “prezzo altissimo che ha pagato Piacenza”, rimarcando anche “l’importanza della medicina territoriale”. Inoltre, ha chiesto “di attivare convenzioni per permettere al privato di aiutare il pubblico”. Per Andrea Costa in questa particolare fase “è emersa la potenzialità ricettività del sistema sanitario regionale (che ha saputo riorganizzarsi in poco tempo), la capacità di investire nelle risorse umane (anche con nuove assunzioni) e la propensione alla partecipazione (con il coinvolgimento nell’emergenza di tutti gli attori che compongono l’architettura istituzionale del territorio)”. Dobbiamo prepararci, ha concluso, alle prossime sfide, comprendendo anche quello che va migliorato.

Sulla stessa linea Igor Taruffi (ER Coraggiosa): “Tante cose vanno migliorante, va però sottolineato che il nostro sistema sanitario regionale si è dimostrato particolarmente efficiente, anche rispetto a quello delle regioni limitrofe”.

Per Silvia Zamboni (Europa Verde) “è stato dimostrato quanto la sanità pubblica sia strategica”. Il sistema sanitario regionale, ha ribadito, “ha retto”. La prevenzione in sanità, ha poi concluso, “deve guardare alle politiche ambientali”.

Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) ha affrontato il tema della ripartenza: “Servono tempi certi, garantendo la sicurezza dei cittadini, in quando siamo alla vigilia della fase due”.

La commissione, inoltre, a inizio seduta, ha eletto i due vicepresidenti: Francesca Maletti (Pd) e Daniele Marchetti (Lega).

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